Coronavirus, scendono le vittime ma tornano a salire i nuovi positivi (con più tamponi): sono 1.195 – Il bollettino della Protezione civile

Continua a calare il dato delle terapia intensive con 99 unità in meno rispetto a ieri. Il numero delle vittime è salito a 17.669

Il bollettino dell’8 aprile

Cala il numero di morti per Coronavirus in Italia, con 542 vittime nelle ultime 24 ore, per un totale salito a 17.669, mentre ieri le persone decedute erano state 604. Secondo l’ultimo bollettino della Protezione civile illustrato da Angelo Borrelli i nuovi positivi sono 1.195, per un totale di 95.262. Nell’ultimo giorno, sono stati effettuati 51.680 tamponi. I casi totali sono ora 139.422, con un incremento di 3.836 in un giorno.


I pazienti dimessi e guariti sono cresciuti, con 2.099 nelle ultime 24 ore, mentre ieri sono stati 1.555. In totale finora sono state dimesse 26.491 persone. I pazienti ricoverati in strutture ospedaliere con sintomi sono 28.485, di cui 3.693 in terapia intensiva. Quest’ultimo dato continua a calare per il quarto giorno consecutivo, con 99 pazienti in meno da un giorno all’altro. Aumentano a 63.084 le persone in isolamento domiciliare, contro i 61.557 di ieri.


La situazione regione per regione

La conferenza stampa del 8 aprile

Direttore generale aggiunto dell’Oms: «Serbatoio asintomatici numeroso. Riaprire è pericoloso»

Cala il numero delle vittime, e quello delle terapie intensive. Ma il professor Ranieri Guerra, direttore generale aggiunto dell’Oms, mette in guardia su una riapertura a breve: «Siamo di fronte a un plateau, questo si abbassa in maniera assai lenta. Significa che c’è un serbatoio di positivi asintomatici ma che continua a garantire la circolazione del virus. Pensare di aprire in qeuste condizioni è abbastanza difficile prevederlo», ha dichiarato Guerra durante la consueta conferenza stampa giornaliera dalla Protezione civile sull’andamento dell’epidemia.

«Prioritari test a campione»

Sulla fase due e i tempi della riapertura, il professor Ranieri Guerra suggerisce una valutazione del rischio per età «per tipo di lavoro, area geografica, sempre con un occhio a una riduzione marcata della curva che ancora non c’è».

«Non credo che il governo voglia procedere alla riapertura senza tenere in considerazione questa rischiosità che al momento è ancora molto alta». Prioritario, per Guerra, è effettuare «test a campione per capire quale sia stata la distribuzione del contagio comprendendo gli asintomatici e chi non è stato sottoposto a diagnosi. Questo è fondamentale per capire anche come riaprire al lavoro».

«Siamo a un passo dal vedere una prospettiva di vittoria, ma è il momento di serrare le fila»

Rispondendo a una domanda sull’aumento della circolazione delle persone e sulle eventuali misure aggiuntive che vanno comunicate dal governo, il dottor Guerra ha chiarito che «il livello di allarme è tuttora massimo». Guerra ha chiarito come le misure di contenimento adottate finora abbiano un riscontro preciso di efficacia. «Su questa base – aggiunge – è ovvio che continuare con queste misure ci può portare all’abbattimento della curva, la circolazione del virus è stata rallentata».

«Sappiamo che siamo in un momento in cui i contagi stanno diminuendo, ma siamo ancora molto vulnerabili e la curva può risalire in qualsiasi momento ci possa essere una riaccensione di focolai epidemici» dichiara Guerra che conclude: «Siamo a un passo dal vedere una prospettiva di vittoria, ma non abbiamo vinto: è il momento di serrare le fila».

Ieri e oggi a confronto

Nel bollettino di ieri, 7 aprile, risultavano 94.067 positivi in Italia. Focalizzando Regione per Regione, ieri la situazione era la seguente: 28.343 positivi in Lombardia, 13.048 in Emilia-Romagna, 10.704 in Piemonte, 9.965 in Veneto, 5.427 in Toscana, 3.738 nelle Marche, 3.448 nel Lazio, 3.212 in Liguria, 2.765 in Campania, 2.137 in Puglia, 1.859 in Sicilia, 1.890 nella Provincia autonoma di Trento, 1.379 in Friuli Venezia Giulia, 1.491 in Abruzzo, 1.301 nella Provincia autonoma di Bolzano, 846 in Umbria, 821 in Sardegna, 733 in Calabria, 593 in Valle d’Aosta, 265 in Basilicata e 185 in Molise.

L’andamento dei nuovi contagi negli ultimi 10 giorni

I positivi Regione per Regione

In base ai dati ufficiali della Protezione civile, il numero di persone al momento positive al SARS-CoV-2 è così distribuito di regione in regione:

I casi (totali) provincia per provincia

Il parere degli esperti:

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