Scontro sul Coronavirus, Cuomo: «Se Trump ordinasse la riapertura di New York io mi opporrei»

In conferenza stampa ieri il presidente americano ha più volte asserito che il suo potere era «totale». Il governatore democratico non ha gradito

Dopo aver archiviato goffamente il litigio con il dirigente della task force per il Coronavirus, l’immunologo Anthony Fauci, in una conferenza stampa burrascosa, Donald Trump si trova nuovamente in conflitto per la sua gestione dell’epidemia. Questa volta a sfidarlo è il governatore democratico dello Stato di New York, Andrew Cuomo, che rispondendo alla Cnn ha dichiarato che se Trump gli dovesse ordinare di riaprire New York, epicentro della pandemia negli Usa, in «un modo che possa mettere in pericolo la salute pubblica delle persone del mio Stato, non lo farei». Il presidente americano, preoccupato dal costo economico del lockdown, aveva dichiarato che da lì a poco il governo avrebbe completato un piano di riapertura per il Paese. Incalzato dai giornalisti in conferenza stampa sui limiti dei poteri presidenziali e su come avrebbe superato eventuali resistenze da parte dei governatori, Trump ha asserito più volte che il potere del presidente americano è «totale», ignorando i limiti e vincoli imposti dalla Costituzione americana, come diversi giornalisti gli hanno fatto notare in conferenza stampa.


Successivamente il governatore dello Stato di New York ha voluto dire la sua. «Si tratta di un dibattito vecchio. È stato fatto molto tempo fa da persone che di cognome facevano Hamilton, Jefferson, Madison e Washington. E hanno […] scritto un documento che si chiama Costituzione degli Stati Uniti. Dice che il governo federale non ha potere assoluto», ha detto Cuomo. «Dice l’esatto contrario di ciò che ha detto il presidente. Dice che si tratterebbe di un re». Le affermazioni di Trump arrivano in un momento in cui ci sono segnali incoraggianti che il virus potrebbe aver raggiunto il suo apice in alcune zone più a rischio, come New York, nonostante un terribile bilancio delle vittime: i decessi nello Stato infatti hanno superato quota 10mila mentre più di 23.000 americani sono morti. Ci sono comunque segnali preoccupanti riguardo alla diffusione del virus tra i lavoratori della catena alimentare negli impianti di lavorazione della carne in alcuni Stati, come nel Colorado. Il Governatore, da anni acerrimo rivale di Trump (Cuomo ama ripetere che è il governatore che ha fatto più cause all’amministrazione federale) nelle scorse settimane aveva detto di voler collaborare nell’interesse del Paese, ma ha anche ribadito più volte la sua determinazione di voler mettere al primo posto la salute dei cittadini e di procedere con cautela, senza affrettare eventuali riaperture.

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