Coronavirus, alla moglie del viceministro Sileri un appalto per vendere mascherine? L’accusa delle Iene

«Sarebbe grave ma mia moglie non fa la rappresentante, fa un lavoro da segretaria», dice

Giada Nurry, moglie del viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, lavorerebbe per una ditta che produce mascherine per l’epidemia da Coronavirus e che venderebbe, come agente rappresentante, al Policlinico Umberto I di Roma, grazie a una gara d’appalto vinta appena dieci giorni dopo la nomina del marito al ministero.


Stasera, 21 aprile, entrambi saranno i protagonisti di nuova puntata de Le Iene – pubblicata in anteprima – alle 21.10 su Italia 1. A firmare il servizio, Filippo Roma e Marco Occhipinti. «Sarebbe grave ma mia moglie non fa la rappresentante, è una tecnica, è un’amministrativa, fa un lavoro da segretaria», dice il ministro. E poi aggiunge: «Sinceramente io che vi devo dire che ne so, chiedetelo alla ditta che fornisce il materiale».


Roma lo incalza, e Sileri si giustifica così: «Mia moglie di quella ditta è l’ultima l’ultima, l’ultima della catena, cioè potere decisionale zero. Dammi tutta la lista delle ditte e io mi attivo per primo, una per una chiederò chiarimenti io personalmente a partire da questa. Per me la cosa è ancora più grave quando è stata fatta una gara, ci sarà stata una commissione possibile che quella commissione non se n’è accorta?».

Il parere degli esperti:

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