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Il virologo Crisanti dà ragione all’Austria: «Fa bene a non riaprire, in Italia ancora troppi contagi»

04 Giugno 2020 - 10:25 Olga Bibus
Andrea Crisanti
Andrea Crisanti
Crisanti ha anche criticato Zangrillo per le sue dichiarazioni: «Questo virus lo conosciamo ancora troppo poco»

Aumenta la tensione tra Roma e Vienna dopo la decisione del cancelliere austriaco Sebastian Kurz di non riaprire i confini con l’Italia. Scelta che è stata criticata nel nostro Paese, tanto da costringere l’Austria a un piccolo passo indietro: dal 15 giugno potrebbe riaprire i confini parzialmente, con Bolzano e altre zone dove il rischio di contagio è basso.Si schiera dalla parte degli austriaci il virologo Andrea Crisanti, direttore Microbiologia e Virologia – A.O. Università di Padova. «Io penso che l’Austria faccia bene, ci sono ancora un sacco di casi in Italia», ha detto durante la trasmissione Agorà su Rai3.

«Penso che l’Austria abbia investito quanto noi per eliminare il virus e non vedo perché debba correre il rischio di importare nuovi casi senza implementare misure di controllo. Questa è una cosa seria e io penso che anche noi dovremmo implementare misure di controllo verso tutti quei paesi in cui l’epidemia è ancora attiva, come l’America o il Sud America», ha aggiunto Crisanti.

Il virologo poi ha criticato le parole del primario del San Raffaele di Milano, direttore della terapia intensiva, Alberto Zangrillo, che aveva scatenato la polemica per aver detto: «Il Coronavirus è clinicamente sparito». «Se Zangrillo fosse andato a Vo’ Euganeo la prima settimana di gennaio avrebbe detto che il virus clinicamente non esisteva e poi avrebbe visto cosa ha fatto», ha detto Crisanti.

«Questo virus ancora non lo comprendiamo bene, non comprendiamo perché c’è un numero così elevato di asintomatici e non comprendiamo perché a un certo punto, raggiunta una soglia critica, le persone cominciano ad ammalarsi in modo così grave e con conseguenze così devastanti». E ha messo in guardia: «In questo momento c’è poca trasmissione ma non significa che non c’è pericolo. Non esiste il rischio zero in questo momento»

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