
Joshua Wong, 23 anni. Uno dei fondatori del movimento Demosisto e volto simbolo delle proteste ad Hong Kong EPA/FAZRY ISMAIL

Fuori da Victoria Park, luogo simbolo delle proteste, un gruppo di attivista ricorda 31 anni dopo il massacro di Piazza Tienanmen. 4 giugno 2020 Fuori da Victoria Park, luogo simbolo delle proteste, un gruppo di attivista ricorda 31 anni dopo il massacro di Piazza Tienanmen; 4 giugno 2020 AFP | Anthony WALLACE

Hong Kong Chief Executive Carrie Lam visits Beijing
La governatrice di Hong Kong Carrie Lam, una delle figure politiche più discusse, durante un incontro con il presidente cinese Xi Jinping EPA/HONG KONG GOVERNMENT’S INFORMATION SERVICES DEPARTMENT

I cittadini di Hong Kong accendono delle candele per commemorare di piazza Tiennanmen EPA/JEROME FAVRE

I manifestanti continuano la loro protesta contro la controversa legge sull’estradizione EPA/VERNON YUEN

La polizia pattuglia le strade per dissuadere i manifestanti democratici dal bloccare la vaibilità nel distretto di Mong Kok ISAAC LAWRENCE | AFP

Gli agenti di polizia arrestano un manifestante durante gli scontri fuori dal Politecnico di Hong Kong (PolyU) EPA/FAZRY ISMAIL

I manifestanti marciano con ombrelli durante una protesta antigovernativa a Gloucester Road EPA/ROMAN PILIPEY

Un gruppo di manifestati viene detenuto dalla polizia nell’area di Causeway Bay EPA/MIGUEL CANDELA

Un uomo è detenuto dalla polizia nelle proteste che segnano un anno da quando un milione di persone hanno marciato contro la legge sull’estradizione EPA / JEROME FAVRE

La marcia contro la legge sull’estradizione, 9 giugno 2019 EPA/JEROME FAVRE

Hong Kong’s pro-democracy media tycoon Jimmy Lai arrested and charged

People wear masks to prevent spread of Covid-19, in Hong Kong

Pro-democracy rally in Hong Kong

Le autorità disperdono i manifestanti durante una manifestazione contro la brutalità della polizia EPA/JEROME FAVRE
Esattamente un anno fa centinaia di migliaia di persone si sono riunite a Hong Kong per una marcia che è diventata il simbolo della resistenza dell’ex colonia britannica contro l’autoritarismo della Cina. Nei mesi successivi i manifestanti hanno riempito le strade della città, organizzato proteste in aeroporto, nelle università e costituito un network di attivisti che anche con l’arrivo del Coronavirus è riuscito a portare avanti la resistenza tramite i canali Telegram.
Ma nelle ultime settimane la morsa della Cina è diventata sempre più stretta. A un anno dalla discussa legge sull’estradizione, miccia delle proteste, Pechino ha dato il colpo finale all’Isola. La legge sulla sicurezza nazionale presentata durante l’Assemblea del popolo è l’ultimo atto di una partita per riconsegnare definitivamente Hong Kong a Pechino.
La legge sulla sicurezza è in realtà una legge anti-proteste che impedirebbe manifestazioni non autorizzate, limitando la libertà di espressione. Ma neanche il divieto imposto lo scorso 4 giugno, giorno dell’anniversario di piazza Tienanmen, è riuscito a fermare lo spirito di protesta della città che come ogni anno ricorda il massacro avvenuto 31 anni nella storica piazza di Pechino.
E a un anno dal ritorno degli ombrelli, simbolo dell’opposizione di Hong Kong alla morsa di Pechino, i cittadini dell’Isola sono tornati ancora una volta in piazza. Gli slogan sono cambiati ma il messaggio è sempre lo stesso: «Combatti per la libertà! Stai con Hong Kong!».
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