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Caso Brooks, l’autopsia conferma: è stato omicidio, morto per due colpi di pistola alla schiena

15 Giugno 2020 - 07:53 Redazione
L'agente che ha sparato al giovane afroamericano è stato licenziato, mentre il collega coinvolto nell'arresto è stato assegnato a lavori di ufficio

L’autopsia su Rayshard Brooks ha confermato che il 27enne afroamericano di Atlanta è morto dopo essere stato raggiunto da due colpi di arma da fuoco alla schiena, rispetto ai tre sparati dal poliziotto che lo stava arrestando. Brooks è morto per i danni riportati ad alcuni organi e alla conseguente emorragia. Secondo i medici legali non ci sono dubbi che si tratti di un caso di omicidio.

Nel frattempo monta la rabbia del popolo americano per gli abusi di violenza da parte degli agenti di polizia. In migliaia si sono mobilitati per continuare a dar vita a proteste e manifestazioni al grido di “No justice, no peace!”, cosa che accade ormai da fine maggio, cioè dal giorno – il 25 maggio scorso – che ha visto l’omicidio di un altro afroamericano, George Floyd.

A San Francisco è stato bloccato il Bay Bridge. Migliaia di persone si sono ritrovate a Washington, davanti alla Casa Bianca. Strade invase a New York e Los Angeles.

L’arresto di Brooks

Dopo varie segnalazioni da parte dei clienti, la polizia, la sera del 12 giugno, interviene in un ristorante della catena Wendy’s. Giunti sul posto, trovano Rayshard, 27 anni, addormentato nella sua vettura e, dopo averlo sottoposto al test per verificare il tasso alcolico, provano ad arrestarlo. Il ragazzo a quel punto si ribella e comincia a scappare mentre gli agenti lo inseguono.

L’ufficiale Garrett Rolfe, dopo diversi tentativi di arresto, e dopo aver cercato di fermarlo con il taser (pistola elettrica non letale), gli spara alla schiena, ferendolo mortalmente. Come dichiarato successivamente dal portavoce della polizia di Atlanta Carlos Campos, l’agente Rolfe è stato sospeso della polizia, il collega in coppia con lui è stato assegnato a lavori di ufficio, mentre il capo della polizia di Atlanta, Erika Shields, ha dato le dimissioni.

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