Il messaggio della senatrice Segre ai maturandi: «Rileggete la prima parte della Costituzione, la amerete» – Il video

Dalla senatrice gli auguri ai ragazzi che si accingono a «sostenere un particolarissimo esame» a causa dell’epidemia: «Anch’io arrivai alla maturità dopo un percorso accidentato e complesso», racconta Segre

«Anche se sicuramente è già stata materia di lezione, vi consiglio di rileggere la prima parte della Costituzione per conto vostro, senza mediazioni. Sono certa che non potrete non amare quel testo, al tempo stesso essenziale, potente e unificante». È uno dei passaggi più significativi di una lunga lettera che la senatrice a vita Liliana Segre ha indirizzato ai maturandi 2020. Dalla senatrice gli auguri ai ragazzi che si accingono a «sostenere un particolarissimo esame di maturità, dopo un anno scolastico che, a causa dell’epidemia da Coronavirus che ha sconvolto le nostre vite, ha richiesto a tutto il mondo della scuola di riorganizzarsi, di adottare nuovi strumenti, di abituarsi a una diversa gestione del proprio tempo, di adattarsi a nuove necessità».


«Come tutte le nonne, anch’io inevitabilmente corro col pensiero a tempi molto lontani, alla mia scuola, alla mia maturità. Anch’io arrivai a quell’esame dopo un percorso accidentato e complesso. Nel 1938 le leggi razziali mi impedirono di frequentare la mia scuola elementare pubblica e dovetti terminare le elementari in una scuola privata», ha scritto la senatrice, ripercorrendo la storia e condividendo con i ragazzi una testimonianza sugli anni drammatici della guerra, della fuga, del carcere, della deportazione.


«Nel 1946 ci furono le prime libere elezioni dopo il Fascismo, e per la prima volta votarono anche le donne! Oggi sembra una cosa scontata, ma all’epoca fu una novità strepitosa: voleva dire non solo riconoscere il diritto di voto a una metà della popolazione che ne era stata sempre esclusa, ma mettere le basi di un principio di parità tra uomo e donna in una società che allora era molto arretrata sotto questo aspetto». Da qui l’invito della senatrice alla rilettura della Costituzione repubblicana, in particolare l’art. 3 che Segre definisce «forse il più bello di tutti»:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

La senatrice ha sottolineato l’importanza delle parole «compito», «rimuovere gli ostacoli», affinché la «pari dignità» e le libertà costituzionali siano davvero effettive. Un impegno che investe la Repubblica sì, ma la Repubblica «siamo tutti noi», spiega Segre. Da qui l’invito a evitare l’indifferenza: «Come sapete, io considero l’indifferenza il male più insidioso del nostro tempo. Ho provato sulla mia pelle e sulla pelle dei miei cari gli effetti dell’indifferenza».

«Oggi, nella vita quotidiana, per fortuna non servono eroi. Serve però tenere sempre viva la capacità di vergognarsi per il “male altrui”, di non voltarsi dall’altra parte, di non accettare le ingiustizie, di non assistere passivamente al bullismo, di non dire mai “non mi riguarda”». La senatrice ha concluso ringraziando i ragazzi per il sacrificio dei mesi scorsi e rivolgendo loro «auguri di cuore» per l’esame di maturità.

Video in evidenza: RaiCultura, via pagina Facebook Lucia Azzolina

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