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Coronavirus, l’uso scorretto delle foto per contestare le misure contro la diffusione del Covid19

20 Giugno 2020 - 07:14 David Puente
Circolano foto del 2019 sostenendo che Conte stia violando le misure di sicurezza. Ecco un esempio più complesso

Il 17 giugno 2020 viene condiviso da un account Facebook un’immagine con tre fotografie messe a confronto sul tema Coronavirus. Nella prima in alto a sinistra troviamo Giuseppe Conte intento a mangiare in pubblico senza alcuna protezione, nella seconda a destra troviamo i giocatori del Milan molto vicini all’arbitro senza protezioni e sotto un agente di Polizia che sigilla una piccola giostra per bambini in un qualche parco comunale. L’obiettivo del collage è evidente, ossia sostenere che vi siano due pesi e due misure sulla gestione del contenimento del Covid-19.

La prima foto non è affatto associabile all’attuale gestione del contenimento del virus. Infatti, risale al 7 maggio 2019 e riguarda il momento in cui i pizzaioli di TuttoFood fermano il Presidente del Consiglio per fargli mangiare una pizza. Ecco il video (fonte Vista, Alexander Jakhnagiev):

Quella riguardante i giocatori del Milan è odierna, al contrario della prima, ed era stato oggetti di critiche proprio per la mancata distanza in occasione delle contestazioni dei giocatori delle decisioni arbitrari di Orsato. La vicenda era stata raccontata anche dal sito Tribuna.com dove è presente la stessa foto con una spiegazione:

Il protocollo stilato dalla Figc non permette ai giocatori di avvicinarsi all’arbitro a meno di 1.5 metri.

Nell’immagine condivisa dall’utente c’era scritto un «Questo si» puntato verso la foto dei giocatori del Milan per sostenere che fosse permesso, invece non è così. Tribuna.com ha ragione, il protocollo della Federazione italiana prevede che i giocatori non possano stare così vicino all’arbitro, come riporta anche il Corriere dello Sport in un articolo del 24 maggio 2020:

Nessun raduno generale alla vigilia della partita: gli arbitri “dovranno rimanere nella propria residenza”. Non ci sarà verifica dei tesserini all’appello delle squadre e tutto sarà igienizzato, dal fischietto alle apparecchiature elettroniche. “I calciatori non potranno più protestare con gli ufficiali di gara e non potranno più avvicinarsi per alcuna ragione a 1,5 metri di distanza”, si legge nel documento riportato da Agipronews.

Queste due immagini, dove la prima è prelevata da un contesto esterno al Covid-19 e il secondo che non è affatto permesso per regolamento, vengono considerate come «accettate» dal mondo politico e confrontate con la decisione di bloccare l’utilizzo dei giochi per bambini nei giardini pubblici e non solo. Siamo nel mese di giugno 2020 e bisogna dire, per concludere, che l’ultima foto non dovrebbe essere messa a confronto alle prime due anche per un altro motivo: risale a marzo 2020, periodo in cui eravamo in piena emergenza.

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