Il dietrofront di Salvini sulle mascherine: «Nei luoghi chiusi va indossata». E blinda Fontana: «Nel 2023 lo ricandido»

Il segretario della Lega ha fatto marcia indietro sull’utilità delle mascherine nel contenimento del contagio

«La mascherina si usa quando serve». Cambia idea Matteo Salvini, segretario della Lega, in merito all’utilizzo delle mascherine per limitare la diffusione del Coronavirus. Di recente, l’ex vicepremier e ministro dell’Interno aveva criticato l’utilizzo di questi dispositivi igienico-sanitari in chiave anti-contagio e in Senato si era rifiutato di indossarne una durante il convegno «negazionista». «La mascherina quando è necessario si mette, nei luoghi chiusi, sui treni… Anche io metto la mascherina», ha aggiunto Salvini. «Spero poi di tornare alla normalità. Ai giovani dico: usate la testa, mantenete la distanza, rispettate quello che dice la scienza».


Durante il suo intervento a SkyTg 24 , Salvini ha poi difeso il presidente della giunta della Lombardia Attilio Fontana, ora sotto inchiesta per frode in pubbliche forniture. «Fontana e la sanità lombarda sono un modello», ha rivendicato. «Se devono attaccare la Lega – ha aggiunto – attacchino me che ho le spalle larghe. Ma chi diffama la Lombardia, i suoi ospedali, ha un atteggiamento criminale».


«Per un anno tutti i giornali hanno fatto una testa così sui soldi dalla Russia – ha continuato-, Domanda: che fine hanno fatto quei soldi? Semplicemente non ci sono. Lo ribadisco: i soldi non ci sono, i 49 milioni non ci sono e quel filone di inchiesta rientra tra l’altro nel processo Palamara… Cerchino soldi che vogliono, ma non infanghino Fontana».

Alla domanda sulla possibile ricandidatura dell’attuale presidente alle elezioni regionali del 2023, Salvini ha risposto senza indugi: «Assolutamente sì. Mancano 2 anni e mezzo e può fare ancora di più. – ha aggiunto – ma se Attilio lo vorrà andremo avanti».

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