Proteste in Bielorussia, Putin pronto a scendere in campo: la Russia prepara le forze di sicurezza

Il Cremlino risponde all’appello di Lukashenko, ma chiarisce: «Non saranno impiegate fino a che gli estremisti non oltrepasseranno i limiti»

La Russia è pronta a scendere in campo al fianco del governo bielorusso contro i manifestanti di Minsk. A dare la notizia è lo stesso Vladimir Putin, in un’intervista al canale televisivo Rossija 1. Su richiesta del presidente bielorusso Alexander Lukashenko, che in queste settimane ha represso con la forza le proteste, Putin ha costituito delle «unità di riserva delle forze di sicurezza» pronte a intervenire.


Il presidente russo ha dichiarato che la Russia ha degli obblighi nei confronti della Bielorussia a fronte dei due Trattati che legano i due Paesi. Putin ha anche specificato che le forze russe non verranno impiegate fino a che «elementi estremisti della Bielorussia non oltrepasseranno i limiti, finché non cominceranno ad appiccare il fuoco ad auto e case». Nonostante la decisione, Putin ha affermato che la posizione di Mosca sugli sviluppi in Bielorussia è «molto più neutrale di quella di altri Paesi».


«A mio parere – ha detto durante l’intervista – il nostro comportamento in relazione agli eventi in Bielorussia è molto più riservato e neutrale rispetto a quello di altri Paesi europei e degli Usa». Putin ha poi aggiunto: «Crediamo che tutti i partecipanti a questo processo [la crisi in Bielorussia] avranno abbastanza buon senso per trovare una via d’uscita con calma, senza estremismi. Naturalmente, se la gente è scesa in strada, bisogna tenerne conto, ascoltarla, reagire».

In merito all’arresto dei 33 cittadini russi nel paese di Lukashenko, accusati da Minsk di essere mercenari della Wagner, Putin ha dichiarato che «non erano lì per destabilizzare la situazione», e che si è trattato un’operazione condotta dai servizi segreti ucraini e americani.

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