Scuola, scontro Salvini-Azzolina: «Ministro fantasma». La replica: «Pronta a un confronto in tv, ma è scappato»

«Abbiamo lavorato per ridurre al minimo il rischio contagio, ma la scuola non è un posto fatato, asettico, dove il rischio è zero», ha detto la ministra intervenendo a Radio 24

Deciso botta e risposta tra il leader della Lega, Matteo Salvini, e la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Intervenendo al Forum Ambrosetti a Cernobbio Salvini ha osservato come «scuola e università sono due temi fondamentali sui quali bisogna investire». «La mia – ha aggiunto – non è una polemica con il ministro ma a Trento i bambini sono già tornati a scuola. In tutta Europa la didattica è già ripresa in presenza. Che immagine diamo del Paese con il caos della scuola?».


Subito dopo però l’affondo: «Azzolina e Manfredi sono due fantasmi, si sta litigando su tutto». «È il caos, e lo dico con rammarico – ha aggiunto – che siamo gli unici in Europa a non aver dato certezza a studenti e insegnanti. Chi non dà certezze è un governo di chiacchieroni».


La replica di Azzolina

A stretto giro è arrivata la replica della ministra Azzolina: «Non ho capito quale è la credibilità di Salvini per salire in cattedra: ha votato per il taglio di 8 miliardi alla scuola, è abituato a illuderli gli italiani», ha detto intervenendo a Radio 24. «Purtroppo le quarantene ci sono in tutta Europa – ha proseguito Azzolina -, sarebbe assurdo pensare che la scuola possa essere esente da questi fenomeni ma l’Italia è l’unico paese che ha investito quasi 3 miliardi e ha lavorato per avere nuovi locali per le scuole».

La ministra ha poi lanciato il guanto di sfida al leader leghista: «Sono disposta a spiegare queste cose a Salvini anche in un confronto tv che ho chiesto ma si è defilato: è scappato? Si nasconde dietro i social? Se disposto a parlare di scuola seriamente e non fare propaganda io ci sto».

Scuola non è posto fatato, non c’è rischio zero

La ministra ha poi affrontato il tema della riapertura dell’anno scolastico in presenza e i rischi connessi: «Abbiamo lavorato per ridurre al minimo il rischio contagio – ha detto – ma la scuola non è un posto fatato, asettico, dove il rischio è zero, per questo abbiamo lavorato con l’Iss per avere un protocollo e stabilire cosa si fa se c’è un contagiato in classe. Dal 14 la partita della scuola diventa molto sanitaria. Il caso di Roma al Marymount dimostra come il protocollo sta funzionando: inizialmente si era parlato di 65 persone che dovevano andare in quarantena, poi si è stabilito che solo 9 andranno in quarantena e seguiranno la didattica a distanza».

E sulla didattica a distanza Azzolina ha chiarito come i docenti non possono rifiutarsi di lavorare da remoto, «le linee guida stabiliscono che se la classe è in quarantena la didattica deve continuare. Io credo ci voglia anche buonsenso, tutti i paesi europei stanno facendo così».

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