Galli: «I due anticorpi scoperti al Sacco danno spinta alla terapia al plasma, ma il vaccino serve. Sui tamponi Bassetti sbaglia»

di Giada Giorgi

Il cocktail di anticorpi aveva funzionato anche per l’Ebola. Si attendono altri dati per il via definitivo alla produzione in larga scala

La scoperta dell’ospedale Sacco di Milano potrebbe presto essere, insieme ai vaccini, una delle più efficaci strade per la lotta a Covid-19. Due potenti anticorpi nati dagli studi del prof. Massimo Galli insieme a un gruppo di studiosi internazionali avrebbero un potere terapeutico sul virus determinante per il blocco totale della malattia. A spiegarlo meglio su La Stampa proprio il responsabile del reparto di malattie infettive del Sacco.


«Nascono dagli studi sull’evoluzione di Ebola» racconta Galli, chiarendo il punto di partenza dell’importante ricerca pubblicata su Science. Per l’Ebola infatti si rivelò efficace quel «cocktail di anticorpi neutralizzanti» su cui i ricercatori hanno continuato a studiare considerandolo una soluzione efficace anche per altre malattie virali come l’Hiv e la Covid-19.


Di che si tratta?

I due super anticorpi, scoperti nei laboratori del Sacco in collaborazione con il gruppo internazionale di scienziati dell’Università di Washington, sono capaci di bloccare la diffusione del virus nelle cellule. Secondo le ricerche effettuate sono stati in grado di prevenire l’infezione nei topi. Somministrati sia singolarmente che insieme agiscono con due meccanismi differenti ottenendo però lo stesso efficace risultato.

Un esito che se confermato negli essere umani potrebbe a detta di Galli «essere un’importante evoluzione della terapia del plasma». Al momento dunque gli studi continuano sperando in ulteriori risultati positivi che possano dare il via ad una diffusione importante, «visto il loro potenziale terapeutico potrebbero essere riprodotti su larga scala» ha annunciato l’infettivologo.

«Sui tamponi Bassetti sbaglia»

In attesa che il cocktail di anticorpi affianchi i vaccini nella lotta al virus, Galli commenta alcuni degli ultimi casi di trasmissione, primo fra tutti quello della squadra di calcio del Genoa. Un chiaro esempio di sconfitta del metodo di monitoraggio attraverso i tamponi secondo l’infettivologo del San Martino di Genova, Matteo Bassetti, che Galli smentisce totalmente: «Direi piuttosto che il caso dimostra una superdiffusione e rappresenta di cosa sia capace il virus».

L’infettivologo del Sacco si mostra critico anche sull’idea espressa da Bassetti di effettuare i tamponi soltanto ai sintomatici. «Quest’estate i giovani hanno contagiato gli anziani che ora ricoveriamo», spiega Galli, «a partire da una condizione asintomatica», specifica. Tamponi per tutti dunque e in un numero che garantisca una effettiva capacità di arginare la sovrapposizione con l’influenza stagionale. Sulla questione della riapertura al pubblico degli stadi, infine, Galli non ha dubbi: «Vanno evitati gli assembramenti», ribadisce, «l’unico derby resta in casa con mia moglie milanista».

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