Coronavirus, Speranza: «Lockdown nazionale? Non ci sono le condizioni. Ma stop a feste private, ora si giochi d’anticipo»

di Giada Giorgi

«Agiremo anche sugli orari dei locali e sugli assembramenti», conferma il ministro della Salute. «Restrizioni anche per gli sport che non rispettano le regole anti-Covid»

Stringere le maglie. Il ministro della Salute Roberto Speranza riassume così l’azione prossima del governo per arginare i contagi da Coronavirus. Durante l’intervista rilasciata nel programma di Fabio Fazio, Che tempo che fa, Speranza ha parlato di un cambio di marcia rispetto alle settimane in cui le misure anti Covid sono state allargate. «Bisogna giocare d’anticipo con interventi mirati sulle aree più a rischio» ha detto il ministro, riferendosi all’aumento della curva epidemica in Italia «che», ha sottolineato, «rimane comunque inferiore ad altri Paesi». L’attesa per le nuove restrizioni anti-Covid decise dal governo è sempre più sentita e il ministro annuncia tempi brevi: «Speriamo di firmare il Dpcm già domani sera» ha detto, ribadendo l’importanza di interventi tempestivi.



Stop a feste private e restrizioni per lo sport

«Ci sono cose essenziali e cose non essenziali», ha poi continuato il ministro, facendo riferimento alla decisione di vietare ogni tipo di festa privata e di aumentare i controlli affinché le regole vengano rispettate. Evitare gli assembramenti è uno dei principali obiettivi dichiarati dal ministro Speranza, che anticipa anche una stretta sugli orari dei locali. «Il confronto di domani con le Regioni verterà su queste misure restrittive» ha fatto sapere, anticipando alcuni punti fondamentali proposti per lo stesso Dpcm. Tra gli accenni, anche la conferma di interventi sugli sport, «soprattutto su quelli in cui non è possibile usare mascherine o mantenere le distanze di sicurezza».

I vaccini anti-influenzali partono in anticipo

Alla domanda sulla spinosa questione della carenza di vaccini anti influenzali, scoppiata negli ultimi giorni soprattutto per alcune Regioni in particolare, come la Lombardia, Speranza ha risposto fiducioso. «La campagna antinfluenzale sta partendo in anticipo in tutte le regioni» ha detto, fornendo anche una percentuale di acquisto. «Dalle Regioni è stato acquistato il 70% in più di antinfluenzali» ha fatto sapere Speranza, che ha poi invitato la popolazione a sottoporsi al vaccino.

Test antigenici per le scuole

Il ministro della Salute annuncia l’arrivo di 5 milioni di test antigenici che verranno utilizzati nelle scuole. «Sono test più rapidi che ci aiuteranno» ha detto nel salotto di Fazio, «e stiamo lavorando per permettere l’utilizzo anche negli studi dei medici generali», ha continuato, sottolineando come la nuova misura costituirebbe «un grande passo avanti». Il tema della rapidità diagnostica si inserisce anche nel complesso discorso delle lunghe attese per i tamponi. «Si raddoppieranno i drive-in nel Lazio a partire da domani» ha rassicurato il ministro, «stiamo procedendo con un importante rafforzamento della rete territoriale». Il riferimento poi è stato anche al numero dei tamponi: «A marzo e ad aprile si facevano circa 30 mila test, ora siamo a 130 mila al giorno».

Autonomia limitata per le Regioni

Roberto Speranza ha confermato quando anticipato dalle ipotesi sul nuovo Dpcm del governo. L’intenzione è quella di arginare il potere decisionale delle Regioni per garantire un’omogeneità nelle regole da rispettare. «Le nuove norme anti-Covid in arrivo sono nazionali» ha spiegato, «le Regioni avranno la possibilità di agire ma solo con norme più restrittive». In quanto all’ipotesi di un nuovo possibile blocco totale Speranza rassicura: «Non ci sono le condizioni per nessun lockdown nazionale».

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