Coronavirus, Speranza sul divieto di feste private: «Ci saranno segnalazioni». E scoppia la polemica – Il video

di Redazione

La risposta del ministro a Fabio Fazio non è piaciuta a tutti. «Affidarsi alle denunce dei vicini è un’assurdità», scrive qualcuno sui social

Il ministro della Saulte, Roberto Speranza, ha annunciato a Che tempo che fa che il governo si appresta a vietare le feste private con il nuovo Dpcm anti-Coronavirus, ormai in dirittura d’arrivo. Ma a far discutere non è tanto il provvedimento in sé, quanto la risposta data dal ministro al conduttore Fabio Fazio, che gli ha chiesto chi dovrà andare a bussare alle porte dei cittadini per verificare che non sia in corso una festa con troppi invitati: «Aumenteremo i controlli, ci saranno segnalazioni», ha detto infatti Speranza, e sui social network in molti non l’hanno presa bene.


«Affidare il rispetto dei divieti in casa propria alle denunce dei vicini è qualcosa di assurdo. Anzi, puzza proprio di Stasi (avete visto Le vite degli altri?)», ha scritto per esempio un utente su Twitter. E la parola “Stasi” è stata in tendenza per buona parte della mattina del 12 ottobre. Ma c’è anche chi ha sottolineato: «Quando le segnalazioni riguardano un vicino di casa con due piante (di marijuana, ndr) nessuno si indigna però. Qua si parla di salute pubblica e di feste che potrebbero essere bombe a orologeria (dato che in tanti si è una manica di incoscienti) e parte subito la Stasi».


Secondo altri non dovrebbe esserci bisogno di alcun controllo, né da parte dei vicini né da parte della polizia, poiché starebbe ai cittadini stessi capire che «non è il caso, nel bel mezzo di una pandemia, di invitare a cena gruppi estesi ed eterogenei». Infine non sono mancati i commenti più ironici, postati da utenti che scommettono sul lancio di una nuova app: dopo Immuni, sarà la volta di Spiuni?

https://twitter.com/CrackFriday/status/1315578893152247809?s=20

Video: Rossella Fidanza / Facebook

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