Crisanti sul lockdown a Natale: «Tre settimane per resettare il sistema: ormai il tracciamento è fuori controllo»

di Giovanni Ruggiero

Con oltre 7.300 nuovi contagi, sono state messe in isolamento circa 5 mila persone. Pochissime secondo il direttore di Microbiologia di Padova: «Dovevano essere 150 mila». Manca il personale e la app Immuni resta inutile senza un’organizzazione logistica a valle

Non c’è altra soluzione che resettare il sistema, recuperare il tempo perso per quanto possibile e «cercare di interrompere l’epidemia» con un lockdown di «tre settimane, per le feste di Natale», ribadisce a Il Messaggero il direttore di Microbiologia dell’Università di Padova Andrea Crisanti il giorno dopo la sua proposta che ha sparigliato le carte nel dibattito sulle misure necessarie per fronteggiare il crescente aumento dei contagi di Coronavirus, poche ore prima che il bollettino della Protezione civile registrasse il record assoluto di casi giornalieri in Italia da quando è iniziata la pandemia.


Non vede altre strade percorribili Crisanti proprio alla luce degli ultimi dati che svelano quanto il «sistema non funziona», anzi di più: «Ormai il tracciamento italiano è fuori controllo, è al collasso». A fronte di oltre 7.300 contagi vengono messe in isolamento appena 5 mila persone: «Ma vi pare un contact tracing?». Considerando che in media una persona entra in contatto con altre 20 in cinque giorni: «Avremmo dovuto mettere in isolamento 150 mila persone. Ne abbiamo isolate circa 5 mila, significa che abbiamo lasciato il 95% dei contatti liberi di andare dove vogliono».


Servivano investimenti, tre mesi fa

Serviva un piano nazionale per mettere in piedi un sistema efficiente basato su tamponi, contact tracing e isolamento, insiste Crisanti. E soprattutto erano indispensabili investimenti: «in personale, risorse e competenze, che hanno un impatto non dall’oggi al domani».A poco e niente serve ormai l’app Immuni, dice Crisanti, scaricata da poche persone e usata poco e male dalle stesse autorità sanitarie: «Manca tutta la logistica a valle della app, o per lo meno sembra che non funzioni al 100%». Ormai intervenire oggi non avrebbe lo stesso effetto: «Erano cose che si dovevano fare tre mesi fa. E già era tardi anche allora».

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