Nagorno Karabakh, raid armeno sulla seconda città azera. Per Baku ci sono 13 vittime

di Cristin Cappelletti

Il presidente dell’Azerbaigian Aliyev: «Ci vendicheremo sul campo di battaglia»

Ci sarebbero anche due bambini nel bilancio dei 13 morti, e 52 feriti, a Ganja, dopo che un missile armeno ha colpito la seconda città più popolosa dell’Azerbaigian. A quasi un mese dalla ripresa del conflitto nel Nagorno-Karabakh tra Baku e Yerevan il numero dei morti è sempre più alto. Le autorità azere accusano il governo armeno di aver colpito una zona residenziale. Il centro d’informazione del governo armeno sostiene che nell’area ci sono «legittimi obiettivi militari», mentre il ministero della Difesa ha negato di aver lanciato un attacco e ha accusato Baku di continuare a bombardare aree popolate all’interno del Nagorno-Karabakh, inclusa Stepanakert, la città più grande della regione.



Il presidente azero Ilham Aliyev, rivolgendosi in tv alla nazione, ha promesso che l’Azerbaigian «si vendicherà sul campo di battaglia» per i morti causati nell’attacco missilistico. «Ciò dimostra ancora una volta la natura fascista della leadership armena: non è la prima volta infatti che le nostre città si trovano sotto il fuoco nemico», ha detto Aliyev. «Sparare ai civili, compreso il lancio di missili, è un crimine di guerra, e l’Armenia si dovrà assumere la responsabilità di questo crimine», ha proseguito Aliyev.

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