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Le regole del nuovo Dpcm: ingresso alle superiori dalle 9, stop ai campionati regionali e alle sagre, nuovi orari per bar e ristoranti – Il testo

19 Ottobre 2020 - 07:13 Giovanni Ruggiero
Limiti alla movida e alle attività delle associazioni sportive dilettantistiche. Più didattica a distanza per gli studenti delle superiori e nuova stretta su sagre e convegni. Ecco cosa prevede il nuovo Dpcm

Scattano da oggi 19 ottobre fino al 13 novembre le misure previste dal nuovo Dpcm per l’emergenza Coronavirus che il premier Giuseppe Conte ha illustrato ieri sera a cominciare dalla stretta sulla movida e lo stop alle attività delle associazioni sportive dilettantistiche per gli sport di squadra. Partiranno invece da mercoledì 21 ottobre le norme che incentivano la didattica a distanza e gli orari scagliati per le scuole superiori, con l’ingresso fissato a partire dalle 9 e la possibilità di far ricorso ai doppi turni dove è possibile. Resta in sospeso il destino di palestre e piscine, che dovranno adeguarsi alle regole del protocollo di sicurezza entro una settimana se non vorranno chiudere.

Il testo del Dpcm del 18 ottobre 2020

Scontro sulla movida e nuovi orari per bar e ristoranti

Il punto che ha già aperto un primo fronte di scontro è quello sulle eventuali chiusure di strade e piazze dopo le 21, in particolare dove c’è la possibilità che si creino assembramenti, per esempio davanti a bar e ristoranti. Nel corso della conferenza stampa, il premier Conte ha fatto esplicito riferimento ai sindaci, ai quali toccherebbe il compito di disporre le chiusure. Una mossa vista come uno «scaribarile» nei confronti dei Comuni, come ha detto il presidente dell’Anci, Antonio Decaro.

Nella serata di ieri però il premier e il presidente dell’Associazione dei Comuni avrebbero avuto una telefonata di chiarimento, secondo quanto riporta la Repubblica, con la successiva pubblicazione sul sito del Governo di una versione del Dpcm che non riportava un riferimento diretto ai sindaci. Sui nuovi orari che bar e ristoranti dovranno rispettare, stavolta i riferimenti sembrano essere più chiari rispetto al precedente Dpcm.

Ai locali è permesso restare aperti dalle 5 del mattino a mezzanotte, sempre con consumo ai tavoli per un massimo di 6 persone alla volta. Vietato bere e mangiare in piedi dentro o davanti ai locali dopo le 18. Permesso l’asporto fino a mezzanotte. Gli esercenti dovranno esporre all’estero il numero massimo di persone che possono essere ammesse nel proprio locale, in base alle regole stabilite dai protocolli di sicurezza. Nessun limite di orario invece è imposto alle attività di ristorazione degli ospedali e quelle lungo le autostrade.

Scuola e università

Le scuole restano aperte e le lezioni in presenza proseguono soprattutto per gli alunni delle scuole del primo ciclo di istruzione. Per le scuole superiori da mercoledì 21 ottobre è ammesso il ricorso alla didattica a distanza che «rimane complementare alla didattica in presenza», recita il Dpcm. L’orario di ingresso per gli studenti delle superiori non potrà avvenire prima delle 9, con l’organizzazione degli orari di ingresso e uscita degli studenti da rimodulare per facilitare i flussi, introducendo anche la possibilità di usare i turni pomeridiani. Le elezioni per il rinnovo degli organi collegiali, dai rappresentanti di classe a quelli di istituto, potrà avvenire anche a distanza.

«…per contrastare la diffusione del contagio, previa comunicazione al Ministero dell’istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferite agli specifici contesti territoriali, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999 n. 275, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9.00…»

È affidata poi alla gestione dei singoli atenei l’organizzazione delle lezioni in presenza o meno, sulla base dell’andamento dei contagi del proprio territorio.

Stop ai campionati dilettanti, sì a palestre e piscine

Sarà possibile fare sport solo all’aperto, ma sempre nel rispetto delle regole di distanziamento sociale. Esclusi quindi gli sport di contatto amatoriali e tutte le attività sportive dilettantistiche. Per gli atleti delle società dilettantistiche di basket, calcio e pallavolo è comunque consentito allenarsi da soli o in gruppo ma sempre a porte chiuse. Vietate le gare e le competizioni. Per palestre, circoli privati e piscine nelle quali si svolgono attività sportive di società affiliate al Coni le regole rispetto al precedente Dpcm non cambiano, ma nel corso della conferenza stampa, il premier Conte ha ribadito l’urgenza che tutte le strutture si adeguino alle regole dei protocolli di sicurezza entro una settimana.

Si fermano sagre e convegni locali

Mentre restano consentite le fiere nazionali e internazionali, il Dpcm vieta lo svolgimento di sagre, convegni e congressi. Fanno eccezione le attività convegnistiche: «che si svolgono con modalità a distanza; tutte le cerimonie pubbliche si svolgono nel rispetto dei protocolli e linee guida vigenti e a condizione che siano assicurate specifiche misure idonee a limitare la presenza del pubblico». Per le riunioni che si svolgono nell’ambito della Pubblica amministrazione è indicato lo svolgimento sempre a distanza: «salvo la sussistenza di motivate ragioni di interesse pubblico». Stessa indicazione anche per le riunioni private.

App Immuni obbligatoria per le Asl

Il nuovo Dpcm prevede anche l’obbligo per le aziende sanitarie locali di affidarsi al sistema della app Immuni. Nel testo viene riportato che: «Al fine di rendere più efficace il contact tracing attraverso l’utilizzo dell’App Immuni, è fatto obbligo all’operatore sanitario del Dipartimento di prevenzione della azienda sanitaria locale, accedendo al sistema centrale di Immuni, di caricare il codice chiave in presenza di un caso di positività».

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