Verso regole condivise sulle chiusure nelle Regioni. L’ipotesi di un nuovo Dpcm: coprifuoco nazionale e lezioni pomeridiane

di Giovanni Ruggiero

Dal governo arriveranno indicazioni comuni per tutte le Regioni su possibili chiusure notturne e nei fine settimana. Entro la fine della settimana potrebbe arrivare un nuovo Dpcm, nel quale non è escluso possano esserci nuove strette anche sugli spostamenti

Cresce l’ipotesi di un nuovo e più rigido Dpcm in arrivo a breve da palazzo Chigi per contrastare l’aumento ormai costante dei contagi di Coronavirus. Mentre regioni come Lombardia, Piemonte, Liguria e Campania si preparano a imporre il coprifuoco notturno, dal ministero per gli Affari generali guidato da Francesco Boccia confermano che il governo sta lavorando a un protocollo sulle linee guida, perché siano fissate regole condivise da Regioni e province autonome sulle varie strette anti-contagio che si potranno decidere a livello locale. Un regolamento quindi che proverà a evitare regole troppo diverse da una Regione all’altra.


Secondo le previsioni sui giornali, il nuovo decreto del presidente del Consiglio potrebbe arrivare già questo weekend, sarebbe il terzo in un mese dopo quello del 18 ottobre, con l’introduzione di un coprifuoco nazionale dalle 23, limitando gli spostamenti tra le regioni se non motivi di lavoro e salute. Uno scenario che vedrebbe però contrario il premier, più intenzionato a intervenire con una ulteriore stretta solo su trasporti e scuola.


Il prossimo passo si avvicina a uno scenario da nuovo lockdown, con la certezza di esperti e governo che l’incremento dei casi già registrato negli ultimi bollettini porterà la curva a nuovi livelli preoccupanti e a una pressione allarmante sugli ospedali, già in grande difficoltà in Lombardia e Campania. Proprio in queste regioni sono previste le prime limitazioni agli spostamenti durante la notte, con la regione lombarda a partire da giovedì, al netto di un possibile compromesso tra il governatore Attilio Fontana e il leader della Lega Matteo Salvini che ieri 20 ottobre ha frenato l’ultima ordinanza lombarda. In Campania il coprifuoco notturno scatterà a partire da venerdì, con limiti agli spostamenti anche tra i comuni.

Lo scenario di un nuovo Dpcm per il momento però restano «mere ipotesi», secondo fonti di Palazzo Chigi che fanno notare come al momento questo scenario non «trova alcun fondamento allo stato attuale, perché tutto vincolato all’andamento della curva epidemiologica». Le stesse fonti comunque confermano che: «non si può escludere che possano essere adottati nelle prossime settimane altri provvedimenti», ma per il momento non è stata presa alcuna decisione.

Torna l’autocertificazione: verso un coprifuoco notturno nazionale

Per le Regioni che applicheranno il coprifuoco notturno è previsto il ritorno del modulo per l’autocertificazione, che con le sue mille modifiche ha fatto non poco penare gli italiani nei primi mesi della pandemia. Sarà ancora una volta il Viminale a stabilire il modulo da utilizzare, documento che potrebbe tornare utile per tutti se il prossimo Dpcm dovesse prevedere il limite agli spostamenti dopo le 23 su tutto il territorio nazionale. Secondo i quotidiani è proprio sugli orari che si sta consumando la trattativa interna al governo. Stando a quanto riporta Repubblica, il Pd spingerebbe per la chiusura delle attività non essenziali dalle 22 fino alle 6 del mattino, mentre il M5s preferirebbe fissare l’inizio del coprifuoco dall’una fino alle 5 del mattino. Oltre a bar e ristoranti, potranno essere coinvolti dalle chiusure anche i centri commerciali, come scrive il Corriere della Sera, con il blocco delle attività nei fine settimana per i negozi non alimentari.

Nuovi orari alle superiori per alleggerire i trasporti

L’ultimo Dpcm del 18 ottobre ha fissato l’ingresso per le scuole superiori a non prima delle 9, con la possibilità di turni al mattino e al pomeriggio. Una misura voluta per alleggerire il carico sui mezzi di trasporto nelle ore di punta, ma che rischia non essere sufficiente. Per questo l’ipotesi che si sta affacciando nella maggioranza, secondo la Stampa, è di far slittare l’inizio delle lezioni, solo per le scuole superiori, a dopo le 10 se non alle 11. Nulla cambierebbe invece per gli alunni più piccoli della scuola dell’infanzia, della primaria e della scuola secondaria di primo grado.

Palestre e piscine

Mentre il blocco alle attività sportive delle associazioni dilettantistiche non sembra in discussione, figuriamoci quello agli sport amatoriali dal calcetto al basket, restano in attesa di nuove misure i gestori di palestre e piscine. A loro il premier aveva concesso una settimana per adeguarsi alle regole dei protocolli di sicurezza, per chi non lo avesse già fatto. Saranno quindi gli esiti dei controlli a stabilire se palestre e piscine possano garantire le attività in sicurezza, senza subire limitazioni o peggio chiusure.

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