Crisanti boccia il test fai da te di Zaia: «Follia totale, vi spiego perché non sono una cosa seria»

di Giovanni Ruggiero

Il microbiologo dell’Università di Padova non si fida del nuovo test fai da te lanciato dal governatore del Veneto. Il rischio secondo lui è che un positivo possa comunque andare in giro liberamente

Pochi minuti per sapere se si è positivi al Coronavirus, tutto in casa, da soli e senza controllo di un operatore sanitario. L’idea dei test fai da te lanciata ieri dal presidente del Veneto Luca Zaia, che lo ha provato su se stesso, non piace per niente ad Andrea Crisanti. Il direttore di Microbiologia di Padova a radio Capital ha bocciato senza appello il test sui cui la regione Veneto ha lavorato negli ultimi tre mesi: «Stiamo banalizzando una cosa serissima di sanità pubblica, paragonandolo a un test di gravidanza».


Il punto debole per il professore dell’Università di Padova sta tutto nello scopo che dovrebbe avere un test, cioè tracciare e monitorare i contagi: «Un caposaldo in un’epidemia – dice Crisanti – Questa invece non credo sia una cosa seria». Il dubbio principale è sul fatto che il test si basa sulla fiducia. Secondo Crisanti, è a dir poco rischioso basare il sistema di tracciamento sulla speranza che chi risulta positivo e lo scopre da solo, poi decide di non uscire di casa comunque: «Siamo alla follia più totale» taglia corto il microbiologo.


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