Coronavirus, Speranza: «Situazione molto seria, numeri ancora imponenti». Ma sul vaccino non c’è obbligo: «Meglio la persuasione»

di Redazione

Il ministro della Salute ha anticipato che a Natale sarà possibile spostarsi solo se tutte le regioni saranno in area di rischio gialla. E sul vaccino: «Penso che con una campagna vera possiamo provare a raggiungere l’immunità di gregge senza partire dalla obbligatorietà»

«Abbiamo ancora numeri imponenti e non possiamo abbassare la guardia». C’è molta cautela nelle parole del ministro della Salute, ospite a Che tempo che fa su Rai 3, nel commentare la situazione che stiamo attraversando a questo punto della seconda ondata da Coronavirus che ha visto l’Italia tra i Paesi più colpiti dell’Europa e del mondo. «La situazione è molto seria – ha proseguito Roberto Speranzaoggi quasi 600 persone hanno perso la vita ed i casi sono ancora tanti». Il ministro ha anche tenuto conto nelle sue considerazioni dei lievi miglioramenti riguardanti l’indice di trasmissibilità del virus il cui livello è sceso negli ultimi giorni ed è stimato dai tecnici che possa abbassarsi ulteriormente nei prossimi giorni. «Ma sono ancora i primissimi effetti delle misure prese – ha sottolineato – e non sono ancora sufficienti».



Prudenza. Il ministro ha posto l’accento su questa parola. «È comprensibile che un territorio voglia uscire dalla zona rossa ma ci vuole prudenza – ha detto -. Le misure stanno dando i primi risultati ma abbiamo bisogno di discutere con gli scienziati ed i tecnici. Per me la linea resta quella della massima cautela». «Possiamo evitare il lockdown generale perchè il Paese si è dotato di più posti letto – ha spiegato riferendosi alla pressione ancora forte sulle terapie intensive e sul sistema sanitario in genere – ma questo non significa che possiamo affrontare una nuova impennata di contagi». Insomma: «Guai a sottovalutare la situazione ma il paese è certamente più forte rispetto a marzo».

Immunità di gregge? Con la persuasione

Sollecitato da Fabio Fazio, Speranza ha poi affrontato il tema vaccini, comprese le posizioni di scetticismo e le polemiche correlate circolate negli ultimi giorni. Per ora – è stato chiaro il ministro – non è previsto alcun obbligo di vaccinarsi. La scelta sarà affidata al singolo. «Meglio una campagna di persuasione», è la sua posizione. «L’Italia deve provare a raggiungere l’immunità di gregge e quindi una vaccinazione anti Covid di massa con la persuasione – ha spiegato -. Penso che con una campagna vera possiamo provare a raggiungere l’immunità di gregge senza partire dalla obbligatorietà ma è una valutazione che faremo nel corso dei mesi. lo valuteremo in corso d’opera».

Ma «attenzione a dare messaggi sbagliati sui vaccini – ha evidenziato -. Siamo alla vigilia di una campagna mondiale, una delle più grandi che si siano mai viste, e io ho massima fiducia nelle istituzioni preposte. Per avere un ok dell’Ema o dell’Aifa c’è bisogno di processi molto rigorosi». Poi il ministro ha confermato la gara per il piano di vaccinazione già annunciata dal commissario per l’emergenza Arcuri qualche giorno fa e ha rassicurato rispetto alle possibilità dell’Italia di gestire senza problemi la catena del freddo per la conservazione dei vaccini: «Ci sono tutte le condizioni».

Vacanze di Natale con prudenza

Quanto al periodo di Natale, Speranza ha usato ancora cautela e ha lasciato intendere che occorre continuare a evitare tutti i movimenti non necessari. «Gli spostamenti tra regioni, per il modello che utilizziamo, saranno possibile solo se tutte le regioni saranno in zona di rischio gialla, ma in questo momento dobbiamo evitare tutti gli spostamenti che non sono necessari – ha sottolineato il ministro -. Dobbiamo pianificare le vacanze con prudenza».

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