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Il caso Puglia, Lopalco: «Qui verso la zona gialla, purtroppo. Temo segnale sbagliato: ma i dati migliorano»

04 Dicembre 2020 - 09:22 Maria Pia Mazza
lopalco test del tampone antigenico
lopalco test del tampone antigenico
«Stare in fascia gialla significa che siamo in piena pandemia e dobbiamo stare chiusi in casa», ribadisce con forza l’epidemiologo dell’Università di Pisa e assessore alla Salute della Puglia

La possibilità che la Puglia possa passare oggi dalla zona arancione a quella gialla non entusiasma il neoassessore regionale alla Salute, l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, che in un’intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno solleva tutti i suoi timori sia per l’effetto psicologico sia quel passaggio potrà avere sui pugliesi, sia quello sul sistema sanitario regionale, sotto stress in questo periodo sotto il peso di numeri pesanti anche sulle terapie intensive. Un momento difficile, ma che secondo Lopalco coincide anche con il picco della pandemia di Coronavirus in Puglia che precede i primi miglioramenti: «I contagi si stanno stabilizzando – ha spiegato – e nelle prossime due settimane vedremo una diminuzione». Diventare ora gialla per la Puglia però: «rischia di trasmettere un segnale sbagliato». 

Un sistema, quello della divisione delle regioni in fasce, che il professor Lopalco giudica un «grave errore comunicativo». Questa suddivisione in fasce gialle, arancioni e rosse, «ha fatto passare il principio che se sei in fascia gialla puoi fare quello che vuoi, in fascia arancione c’è un problema della sanità che non si è adoperata per i posti letto, se sei in fascia rossa ti spaventi». «Stare in fascia gialla – precisa l’assessore regionale alla Salute – significa che siamo in piena pandemia e dobbiamo stare chiusi in casa». 

La situazione in Puglia, tra Rt inferiore a 1 e saturazione degli ospedali 

La Puglia, inoltre, rispetto al trend nazionale, sembra vedere gli effetti più nefasti di questa seconda ondata «con una o due settimane di ritardo». Secondo il professor Lopalco questa situazione potrebbe esser legata al posticipo della riapertura delle scuole, che potrebbe «aver giocato un ruolo» importante nel ritardare il nuovo innalzamento della curva dei contagi: una questione, quella delle scuole, di continuo confronto e dibattito tra esperti e non.

Già, perché malgrado la Puglia presenti un indice Rt inferiore a 1 e la curva dei contagi sta rallentando, altri indicatori non sono poi così confortanti. Solo nella giornata di ieri, 3 dicembre, in Puglia si sono contati +1.602 nuovi casi al netto di soli 8.753 elaborati, con una percentuale di rapporto tra numero di nuovi positivi e test del 18,3%. Al contempo, il tacco dello Stivale ha problemi con i ricoveri ospedalieri. 

In Puglia, infatti, circa il 50% dei posti disponibili è occupato da pazienti Covid, superando di gran lunga le soglie d’allarme del 30% e 40% definite dal ministro della Salute. Un dato che tuttavia, a detta del professor Lopalco, «sta andando meglio». «Nel periodo di picco dei ricoveri noi stavamo qui fino alle 10 di sera a cercare posti letto – precisa l’epidemiologo -. Ora andiamo a dormire presto. E le telefonate a mezzanotte per le ambulanze in fila fuori dal Pronto soccorso non ci arrivano più». 

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