L’Europa si blinda dalla variante Covid: tir respinti all’imbarco per Calais – Il video

La Francia ha imposto il divieto d’accesso dal Regno Unito, si tratta per uscire dal caos. Johnson rassicura sulle scorte di beni essenziali, ma i rifornimenti di frutta e verdura sono a rischio

La variante del Coronavirus spaventa l’Europa. E a nove giorni dalla scadenza del periodo di transizione per la Brexit, quando il Regno Unito dovrà abbandonare definitivamente il mercato unico e l’unione doganale senza aver ancora raggiunto un accordo per un’uscita ordinata dall’Unione europea, la Francia ha imposto un divieto d’accesso sia alle persone, sia ai tir provenienti da Dover. Lo stop, in vigore da ieri, lunedì 21 dicembre, durerà per tutta la giornata di oggi. Impossibile imbarcarsi per Calais, traffico paralizzato anche attraverso l’Eurotunnel e code chilometriche di camionisti europei che rischiano di dover trascorrere il Natale all’interno del proprio abitacolo. Fra Londra e Parigi sono in corso trattative per sbloccare la situazione e uscire dal caos entro questa sera, con la definizione di un nuovo protocollo sanitario che consenta agli autisti di riprendere il viaggio. Per il Regno Unito si configura inoltre la minaccia di una carenza di generi alimentari, soprattutto frutta e verdura fresche, nel periodo delle festività.


Il premier Boris Johnson ha cercato di fugare questi timori, affermando che le scorte di prodotti essenziali, compresi farmaci e vaccini anti-Covid, non sarebbero a rischio, poiché il blocco dei tir interesserebbe «solo il trasporto merci movimentato da persone, che rappresenta il 20% del totale in arrivo o in partenza» dal Regno Unito. I numeri, tuttavia, dicono che normalmente fino a 10 mila camion al giorno attraversano la Manica tra Calais e Dover. Una cifra che corrisponde a circa la metà di tutte le importazioni britanniche. Per quanto riguarda i generi alimentari, circa il 50% del cibo consumato dai britannici proviene dall’Ue e viaggia in gran parte a bordo dei camion che attraversano la Manica sui traghetti o via treno attraverso l’Eurotunnel. Percentuale che sale fino all’85% per frutta e verdura fresche. Infine occorre ricordare che pur non essendoci alcun divieto per i camion in arrivo dalla Francia, molti trasportatori europei si rifiutano di passare il confine, in assenza di certezze sulla possibilità di fare ritorno a casa in tempi relativamente brevi.


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