«Nel 2019 ci concentreremo a far fuori tutti questi pezzi di me**a del Mef». Nel settembre del 2018 Rocco Casalino, da pochi mesi diventato portavoce del Governo, aveva inviato un audio a un gruppo di giornalisti. Pochi minuti in cui esprimeva tutto il suo disappunto verso i tecnici del ministero dell’Economia che faticavano a «trovare i dieci miliardi di euro» per finanziare il Reddito di Cittadinanza. Il capo di questi tecnici tanto odiati da Casalino era Daniele Franco, l’uomo che Mario Draghi ha scelto come ministro dell’Economia nella squadra che inaugurerà il suo primo esecutivo.
Dal maggio del 2013 al maggio del 2019 Franco ha ricoperto l’incarico di Ragioniere Generale dello Stato. Nato a Trichiana, ai piedi delle Dolomiti bellunesi, Daniele Franco è una delle figure dell nuovo esecutivo che più incarnano la definzione di «tecnico». Laureato in Scienze Politiche nel 1977, è entrato nel 1979 nella Banca d’Italia, un’istituzione in cui tornerà per altre due volte. Nel 1997, dopo essere stato Consigliere Economico nella Commissione Europea e poi ancora nel 2019, dopo aver ricoperto l’incarico della Ragioneria di Stato. Di Bankitalia Franco è stato direttore del Servizio Studi e Direttore Generale, la seconda carica più importante in questa istituzione.
Gli anni da Ragioniere dello Stato
Ben attento a far quadrare i conti pubblici nonostante le roboanti promesse dei governi che ha attraversato, Franco ha iniziato il suo servizio come Ragioniere dell Stato con il Governo guidato da Letta. Per poi passare dal Governo Renzi a quello Gentiloni e concludere la sua carriera con il primo esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Al nettto dello scontro con Rocco Casalino, in molti ricordano anche il suo attrito con Matteo Renzi. Per avere il via libera sul bonus di 80 euro, Renzi dovette aspettare il suo ok per una settimana.
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