Finisce l’incubo dei 1.500 italiani bloccati in Brasile: da Speranza via libera al rientro per residenti e casi eccezionali

Il ministro della Salute proroga lo stop ai voli ma annuncia la deroga per gli italiani bloccati in Brasile. Dovranno sottoporsi a test e quarantena

Dai prossimi giorni i 1.500 italiani bloccati in Brasile, da settimane, potranno far rientro nel nostro Paese. Ad annunciarlo è stato il ministro della Salute Roberto Speranza che, pur firmando un’ordinanza che proroga ancora una volta le limitazioni all’ingresso dei viaggiatori provenienti dal Brasile a causa della variante brasiliana del Covid, annuncia che è ammesso il rientro solo per chi ha la residenza anagrafica in Italia o per casi eccezionali.


Tamponi e quarantena

Le condizioni dettate dal ministro della Salute sono quelle auspicate dagli italiani bloccati in Brasile e anche dall’ambasciatore a Brasilia, Francesco Azzarello. Chi rientra dal Brasile dovrà sottoporsi a test prima della partenza e all’arrivo. Poi andrà in isolamento fiduciario per 14 giorni con ulteriore tampone finale. La stessa ordinanza introduce anche test e isolamento per i viaggiatori provenienti dall’Austria dove circola la variante sudafricana.


Il pressing del ministero degli Esteri

Un dietrofront, quello del ministero della Salute che in un primo momento aveva bloccato lo stop a tutti i voli dal Brasile, compresi quelli che avrebbero consentito il rientro degli italiani, che arriva – come documentato da Open – dopo la videoconferenza del 9 febbraio tra Esteri, Salute e Trasporti. «Dal nostro osservatorio in Brasile non possiamo che ribadire l’appello ad affrontare la questione, in modo concreto e risolutivo. Più tempo passa più la situazione si aggraverà, anche per il sempre minor numero di collegamenti aerei operativi dal Brasile verso l’Europa», aveva detto a Open l’ambasciatore a Brasilia Francesco Azzarello.

Erano disperati, si sentivano abbandonati

Diverse le storie di persone, famiglie che erano rimaste bloccate lì da settimane. C’erano bambini che volevano rientrare a casa, per tornare a scuola, chi aveva necessità di curarsi nel nostro Paese. Denis Geuna, ad esempio, aveva raccontato a Open la storia della sua famiglia, bloccata in Brasile, nonostante il figlio di 5 anni, autistico, che sarebbe dovuto rientrare il prima possibile. I 1.500 italiani bloccati in Brasile erano arrivati persino a scrivere una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Erano disperati, si sentivano abbandonati. Ora sembra che l’incubo sia finito.

Foto in copertina di repertorio: ANSA/MOURAD BALTI TOUATI

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