Crisanti: «Allucinante come Ema si sia lavata le mani su AstraZeneca. Trombosi? C’è più rischio a prendere l’aereo»

Per il microbiologo non possono esserci dubbi sull’affidabilità del farmaco: «Episodi di trombosi rarissimi: una reazione avversa grave ogni 2 milioni e mezzo di immunizzati»

Andrea Crisanti non condivide la decisione delle autorità sanitarie italiane di somministrare il vaccino contro il Coronavirus prodotto da AstraZeneca agli over 60. «L’Italia si è allineata alla Germania, non ha esercitato nessuna valutazione indipendente – spiega il professore di microbiologia dell’università di Padova – così facendo si mette in pericolo tutto il piano di vaccinazione, visto che la fetta più ampia della popolazione da vaccinare ha meno di 60 anni». Ieri – 7 aprile -, poi, l’annuncio in conferenza stampa dell’Ema, che ha confermato il forte legame tra la somministrazione del farmaco e gli eventi di trombosi, ma non ha «ha ritenuto necessario raccomandare misure specifiche per ridurre il rischio».


Una posizione, quella dell’Agenzia europea del farmaco, che rimane poco chiara, secondo Crisanti. «Una cosa allucinante, non può lavarsene le mani in questo modo – ha spiegato in un’intervista a La Stampa -, lasciare che ogni singolo Paese decida per sé: così si crea disorientamento, oltre a dimostrare la mancanza di indipendenza dell’Ema e la debolezza della politica sanitaria dell’Unione».


AstraZeneca e i fenomeni trombotici

Ora che Ema ha dato come plausibile il nesso tra AstraZeneca e le trombosi finora considerate sospette, è possibile che tra la gente si rafforzino i dubbi legati al farmaco stesso. «C’è un problema di percezione, è chiaro, ma non mi stanco di ripetere che, anche se fosse provato un nesso causale, parliamo comunque di episodi rarissimi: è un vaccino che ha una reazione avversa grave ogni 2 milioni e mezzo di immunizzati, difficilmente si raggiungono livelli di sicurezza come questo», ha sottolineato Crisanti che poi aggiunto che, statisticamente, è più pericoloso prendere l’aereo. Infatti, se «una persona fuma, è in sovrappeso o magari prende estrogeni, rischia di andare incontro a complicazioni trombotiche molto di più volando, con una probabilità di 100 su un milione, piuttosto che vaccinandosi con AstraZeneca. E non mi pare che abbiamo messo in discussione l’utilizzo dell’aereo per viaggiare».

Ma il collegamento tra vaccino e casi di trombosi c’è o no? «Le complicazioni tromboemboliche sono probabilmente scatenate dal processo infiammatorio che causa il virus, ma sicuramente anche da alcune proteine e componenti che il virus sintetizza. Non è da escludere che la proteina Spike possa essere parte di questo meccanismo. Sarà molto difficile, se questo è il caso, disgiungere l’effetto protettivo del vaccino da una possibilità di rare complicazioni collaterali. Ma, d’altra parte, non esiste al mondo un vaccino senza rischi».

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