In Veneto 11 decessi e 587 nuovi casi. Zaia: «Siamo senza Moderna da due settimane: Draghi rompa il muro europeo»

Il problema principale della campagna di vaccinazione in Veneto è innanzitutto quello dell’approvvigionamento delle dosi. Zaia torna a chiedere al premier Draghi di acquistare nuovi vaccini in autonomia

Diminuisce il numero di nuovi casi di Coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in Veneto. Oggi, 12 aprile, la Regione rileva +587 nuovi positivi (ieri +871), per un totale di 395.794 casi tracciati dall’inizio dell’emergenza lo scorso 21 febbraio. Di questi, 31.687 sono attualmente positivi. Il numero di test elaborati nelle ultime 24 ore è pari a 11.747, mentre il tasso di positività nella regione si attesta al 4,99%. Sono invece 11 i decessi registrati nelle ultime 24 ore (ieri 28), per un totale di 10.952 morti Covid da inizio pandemia. Sul fronte ospedaliero,  il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva si attesta a 301 unità (-2 rispetto a ieri, quando erano 303), mentre le persone ricoverate con sintomatologia Covid in area non critica sono 1.821 (+26, ieri 1.795). Cresce il numero dei guariti, grazie alle 19.003 dimissioni registrate nelle ultime 24 ore. 


Zaia: «Siamo senza vaccini, spero che Draghi rompa il muro del mercato europeo»

Il governatore Luca Zaia ha confermato anche oggi che i dati regionali sono «da zona gialla», anche se «è pur vero che se abbiamo ancora molti ricoveri al giorno il virus circola ancora». Il presidente veneto ha comunicato che gli esperti della Regione sono al lavoro per stilare «le nuove linee guida sulle riaperture, anche se resto convinto che dovranno essere cambiati i 21 parametri». «Voglio che il Veneto sia interamente una regione Covid-free», e «per far ripartire l’economia e il turismo – ha aggiunto – ci serve da un lato la collaborazione dei cittadini nel rispettare le norme anti-contagio, dall’altro abbiamo veramente bisogno di altri vaccini, non so più come dirlo».


«Attualmente – ha proseguito Zaia – abbiamo solo 87.374 dosi di vaccino ancora disponibili. Ieri ne abbiamo somministrate 21.574: mancano le forniture. Il commissario Figliuolo mi ha confermato che in settimana arriveranno 126 mila dosi da Pfizer, 13 mila da AstraZeneca, 146 mila da Johnson&Johnson, mentre Moderna non è pervenuta da almeno due settimane». Dosi troppo esigue per procedere a pieno regime con l’attuale capacità vaccinale della regione, tant’è che Zaia spera «che il presidente Draghi si decida a rompere il muro che è rappresentato dal mercato europeo e si metta a cercarli sul libero mercato». Stando al calendario delle forniture previste, «sempre che non ci siano altri guai», il presidente del Veneto ha annunciato che «le vaccinazione della popolazione over 60 e delle persone estremamente vulnerabili, in Veneto, si concluderanno il 21 giugno».

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