Covid, Italia in giallo. Il governo accelera sulla ripartenza: coprifuoco alle 24, consumazione nei bar, niente quarantena per arrivi dall’Ue

Solo Sardegna, Sicilia e Valle D’Aosta restano in zona arancione. L’esecutivo è al lavoro anche per anticipare al primo giugno il ritorno delle attività ristorative al chiuso

Entrano in vigore i nuovi colori. Da oggi l’Italia torna in giallo, fatta eccezione per Sardegna, Sicilia e Valle D’Aosta, per le quali restano le restrizioni contro il Coronavirus. Con un trend positivo a livello nazionale, il governo sta lavorando per accelerare le ulteriori riaperture, a poco più di due settimane da quelle del 26 aprile. Tra oggi e domani la cabina di regia studierà l’allentamento di varie misure e già il 14 maggio, se i dati lo permetteranno, il Comitato tecnico scientifico e il governo potrebbero togliere la quarantena per chi arriva in Italia dai Paesi europei. Sul fronte del coprifuoco – anticipa il Corriere della Sera – viste anche le pressioni da parte delle Regioni, già dal 17 maggio l’orario potrebbe slittare di due ore, passando dalle 22 alle24. Nella stessa data potrebbero essere aperte le consumazioni all’interno dei bar, ma solo ai banconi. Il governo è al lavoro anche per anticipare al primo giugno il ritorno delle attività ristorative anche al chiuso. Ma Draghi potrebbe adottare una linea più cauta, preferendo riaperture graduali. Invariate, al momento, le date sulla riapertura di piscine e palestre, che dovrebbero tornare ad aprire il primo giugno, e sulle altre attività, come i matrimoni, le ferie, convegni e congressi che riapriranno il primo luglio.


Ieri, la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini ha fatto sapere che questa settimana ci saranno le riunioni con il Cts per valutare l’andamento dei contagi e decidere con certezza di conseguenza. Per quanto riguarda i cambi di colore, le Regioni vorrebbero modificare i parametri e dare meno importanza all’indice Rt. Ad oggi, chi ha un valore di 1, passa in arancione, e chi di 1.25 passa in zona rossa. Secondo il fisico Battiston, l’indice Rt preso «da solo è fuorviante, rischiamo zone rosse senza necessità. Ma oggi non è mai stato così basso da luglio 2020». Come anticipato, ieri dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, un punto di incontro potrebbe essere quello di agevolare le riaperture in quelle zone dove la campagna vaccinale sta procedendo più rapidamente, soprattutto tra le categorie più a rischio.


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