I numeri in chiaro, Taliani: «Parametri in calo come nel 2020, ma allora viaggiavamo al buio. Oggi i vaccini sono i nostri alleati» – Il video

La professoressa di Malattie infettive dell’università La Sapienza di Roma: «I dati ci restituiscono la consapevolezza che abbiamo imparato a saperci difendere dal virus, e questo rappresenta un elemento di grande rassicurazione»

«Partendo dai dati giornalieri, che sono l’aspetto contestuale del momento, vediamo che tutti i segni sono di segno negativo. Si osserva una riduzione importante nel numero dei decessi che continuano a diminuire stabilmente. E questa stabilità e il dato più rassicurante». A parlare a Open è la professoressa di Malattie infettive dell’università La Sapienza di Roma Gloria Taliani che commenta i dati di oggi, 23 maggio, e l’andamento della pandemia da Coronavirus in Italia.


Il confronto tra i dati attuali e quelli del picco della terza ondata

Confrontando invece i dati attuali rispetto a quelli del picco di questa ondata (circa il 12 marzo) si osserva «una riduzione del numero dei contagi giornalieri molto significativa dell’85,1% in meno». «Complessivamente la variazione assoluta del numero dei positivi che a metà marzo era di circa 11-12.000 unità giornaliere – prosegue la professoressa di Malattie infettive -, oggi invece è di segno negativo con una differenza sostanziale di 14.600 persone in meno che si infettano ogni giorno». E questo dato è di estremo interesse poiché «trova conferma anche su una valutazione numerica più stabile, ossia sulla media settimanale. Rispetto al picco del 12 marzo, la media mobile settimanale, infatti, mostra oggi un decremento del 78%, confermando in modo ancor più stabile e più significativo questa discesa», osserva ancora la dottoressa Taliani. 


Il confronto tra le medie mobili settimanali rispetto al 2020

Altri elementi di rilevanza sono poi desumibili confrontando la situazione epidemiologica attuale con quella dell’anno scorso. In tal senso, «oggi ripercorriamo un declino della curva epidemica che ricorda molto da vicino quello dell’anno scorso. E fatte le debite differenze rispetto all’anno scorso, considerando anche che i numeri attuali sono nettamente superiori rispetto a quello che si osservava un anno fa, le due curve procedono in modo nettamente parallelo». Cosa significa questo elemento? «Se nella media mobile dei sette giorni, il numero dei deceduti l’anno scorso diminuiva del 16%, quest’anno il decremento è pari al 30%». «Di conseguenza – prosegue – abbiamo la prova documentale che la curva di apprendimento legata all’esperienza ha portato dei risultati straordinari. Questi dati ci restituiscono la consapevolezza che abbiamo imparato a saperci difendere dal virus, e questo rappresenta un elemento di grande rassicurazione».

«Quest’anno abbiamo dalla nostra parte i vaccini»

Ma c’è un elemento in più da tenere in considerazione rispetto all’anno scorso. «Nel 2020 viaggiavamo completamente al buio e ci aspettavamo che la pandemia ci avrebbe abbandonato definitivamente (e così non è stato, e lo abbiamo imparato a nostre spese). Quest’anno abbiamo un’arma fortissima nel nostro arco che è rappresentata dall’incremento delle vaccinazioni e dalla conseguente copertura di protezione. Questa da una parte fa diminuire il numero dei malati e, al contempo, l’incremento delle somministrazioni fa ben sperare per il raggiungimento della cosiddetta immunità di gregge, alla quale speriamo di arrivare nel più breve tempo possibile».

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