Guida all’estate con Human Safari: «I miei consigli per muoversi tra tamponi e Green pass»

Nell’ultima puntata di Open_Talk, il nostro format su Twitch, abbiamo intervistato il più noto travel creator italiano. Ecco un estratto dell’intervista che potete trovare sul nostro canale

Quasi un mese all’inizio dell’estate. Un po’ di meno se il vostro calendario è scandito da quello scolastico e quindi da metà giugno cominciate a sentirvi un po’ in vacanza anche se avete pile di esami da dare o deadline da rispettare al lavoro. Quasi un mese all’inizio dell’estate e la tentazione di passare le vacanze su Netflix diventa forte, visto che fra richiami dei vaccini Green Pass e tamponi la mole di logistica anti Covid sta cominciando a diventare notevole. Una matassa che abbiamo provato a sbrogliare con Nicolò Balini, sul web Human Safari.


Prima su YouTube, poi su Instagram e ora su TikTok, Human Safari è il creator più seguito in Italia in tema di viaggi. Appena prima della pandemia ha aperto con alcuni soci SiVola, un’agenzia di viaggi dedicata ai più giovani. Un’offerta di tour che vanno da Islanda alle Hawaii, passando per Lapponia e Giappone. Tutto bloccato dalla pandemia. Qui trovate un estratto dell’intervista che abbiamo fatto in live su Open_Talk, il nostro canale Twitch. In fondo vi lasciamo il video completo. Ci trovate tutti i giovedì sera in live!


Dove sei mentre stiamo facendo questa intervista?

«In questo momento mi trovo sull’isola di Pico, arcipelago delle isole Azzorre. Sono qui perché appena prima dalla pandemia ho avuto la buona idea di aprire un tour operator. Al momento non si può ancora viaggiare in tutti i posti del mondo ma le Azzorre sono una delle mete a cui si può puntare. Con alcuni miei soci stiamo cercando di capire se qui è possibile costruire un bell’itinerario».

Anche perché formalmente sono in Portogallo. Quindi si trovano ancora nell’Unione Europea.

«Le Azzorre sembrano una meta sperduta. Quado le guardi non hanno niente di europeo se non un’architettura coloniale. Ho trovato diverse similitudini con le Hawaii, il Giappone e la Galizia. L’unico problema è che piove sempre e che spesso dobbiamo tornare sui posti due volte per capire se sono mete valide».

Per questa estate stanno arrivando parecchie regole per andare in vacanza. Ci aiuti a capirle?

«Per girare in Italia prima di tutto ci sono le regole da rispettare sempre. A partire dal coprifuoco che sicuramente sarà in grado di attrarre molti turisti stranieri. Non vedono l’ora di venire in Italia per chiudersi in albergo la sera. Oltre a questo se ci si sposta in una regione di colore diverso bisogna ricordarsi del Green pass. Ti puoi muovere solo se hai fatto il vaccino, hai fatto il Covid e sei guarito o hai fatto un tampone negativo almeno 48 ore prima della partenza».

E per muoversi verso l’estero?

«È tutto più complesso. Prima di ogni cosa bisogna sempre controllare il portale ViaggiareSicuri per capire se il posto in cui stai andando è aperto ai turisti che arrivano dall’Italia. E poi bisogna stare attenti ai tamponi. Spesso per partire serve un tampone negativo e nei fine settimana non è facile trovare qualcuno disposto a farli».

Quali sono le mete verso cui si stanno muovendo di più gli under 30?

«Fuerte Ventura e Tenerife sono diventate parecchio gettonate. Per andare basta avere un tampone negativo. E poi, soprattuttto Fuerte Ventura, nei mesi scorsi è diventato un po’ un miraggio. In Italia la pressione della pandemia si sentiva ancora tanto e l’idea di andare in un posto tranquillo, abbastanza selvaggio in cui magari fare anche un po’ di trekking è piaciuta a tanti».

Alcuni tour operator stanno organizzando viaggi per soli vaccinati. Ci state pensando anche voi?

«Sì. Noi facciamo viaggi per vaccinati in Islanda perché in Islanda se sei vaccinato non fai la quarantena, che lì è di cinque giorni. La nostra è stata semplicemente una scelta logistica. Non ci sono solo persone che lavorano in ospedale, vedo sempre più ragazzi che riescono ad accedere al vaccino».

Cosa hai pensato quando i giornali hanno cominciato a parlare di Covid?

«All’inizio nessuno pensava che sarebbe durata così tanto. Le prime settimane del 2020 ero stato in Giappone. Tornato in Italia sembrava non ci fossero problemi. Sono ripartito per gli Stati Uniti e lì già si parlava di questo virus in Cina. Mentre tornavo dagli Stati Uniti le cose hanno cominciato a complicarsi. Di lì a poco sarebbe cominciato l’Anami, la fioritura dei ciliegi in Giappone, un momento dell’anno in cui la richiesta di viaggi è altissima. Avevamo prenotato con Air China e ci hanno annullato il volo».

È lì che hai iniziato a capire che tutto si sarebbe bloccato?

«Non ancora. Mi ricordo il momento preciso. C’erano già stati dei problemi ma credevo di averli risolti. Ero partito per le isole Svalbard. La situazione si stava cominciando ad aggravare e si parlava di Lombardia in zona rossa. Conta che io sono di Bergamo. Ci chiamavano la Wuhan italiana. Ho deciso di tornare per stare vicino alla famiglia. All’inizio del lockdown mi stavo anche rilassando, anche perché arrivavo da un sacco di viaggi. Poi mi sono accorto che il settore dei viaggi sarebbe stato ucciso».

A fine 2019 avevi aperto il tuo tour operator.

«È stata una fonte di preoccupazione continua nei mesi della pandemia. Tutte le attività in Italia costano. Affrontare la burocrazia, i notai le spese e poi veder sfumare tutto da un momento all’altro non è faciele. Non ci siamo arresi, l’anno scorso in estate sembrava che fosse passato il virus e poi è tornato tutto, con vincoli sempre più stringenti».

Ultimamente ti sei occupato tanto anche di trekking nei tuoi video. Perché la montagna sta diventando sempre più popolare tra i giovani?

«Il viaggio più bello della mia vita è stato sul Cammino di Santiago. È durato 40 giorni. E ha cambiato la mia prospettiva sui viaggi. È vero, nelle community sulla montagna c’è un gran parlare di quelli che si improvvisano escursionisti. La montagna però è gratis, in Italia ci sono tantissimi posti in cui andare, anche vicino alle grandi città. Se viaggiare è diventato così difficile non mi stupisce che le persone abbiano riscoperto i posti vicino a casa».

Solo una curiosità, per chiudere. Fra i tuoi video, quelli più visti sono spesso video di supermercati in giro per il mondo. Perché le persone sono così fissate?

«Perché prima di tutto sono entusiasmanti per me. Di solito in vacanza non si va mai al supermercato perché si preferisce mangiare fuori. I supermercati però offrono uno spaccato di vita meraviglioso. In Giappone per esempio ci sono macchinette che offrono té caldo e ceste con il ghiaccio per chi deve portare a casa i surgelati. E poi è divertente vedere come vengono copiati male i prodotti italiani, dalla parmigiana di pollo ai barattoli di ragù con le gondole».

Guida intergalattica per viaggiatori – La puntata completa

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