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I fuorisede possono vaccinarsi lontano da casa? Sì, ma ciascuna regione ha le sue regole. Ecco quali

29 Maggio 2021 - 09:19 Fabio Giuffrida
minorenni vaccini genitori no-vax
minorenni vaccini genitori no-vax
La procedura più semplice è quella della Lombardia e del Piemonte, più complessa nel Lazio, mentre in Sardegna e in Liguria basta una mail. La guida di Open ai vaccini per i fuorisede

Dal 3 giugno tutti potranno prenotare il vaccino anti-Covid. Sarà la volta degli under 30. Ma chi si trova in una città, come Milano o Roma, per studio o lavoro (e nella quale è domiciliato), dovrà vaccinarsi per forza nella regione di residenza e, dunque, sarà costretto a pagarsi un volo, talvolta costosissimo, specialmente in estate, per sottoporsi al vaccino? La risposta è no. Il generale Francesco Paolo Figliuolo ha chiesto alle regioni di vaccinare anche coloro che hanno soltanto il domicilio, e non la residenza. Un liberi tutti che, però, cambia di regione in regione. Ecco come i fuorisede potranno prenotare il loro vaccino nella regione in cui si trovano per motivi di lavoro o studio (e dove non hanno la residenza ma solo il domicilio).

Lombardia

La procedura più semplice è senza dubbio quella della Lombardia. Un giovane, che ha la residenza ad esempio in Puglia o in Sicilia ma studia o lavora a Milano, può chiamare il numero verde (800.894545), comunicare i propri dati e, dunque, chiedere la somministrazione del vaccino. Dopo pochi giorni dalla richiesta, riceverà un sms che “sbloccherà” l’adesione al vaccino da compilare direttamente sul portale della Regione Lombardia. Da lì, dunque, potrà prenotare la sua dose direttamente a Milano, senza dover tornare nel proprio luogo di residenza.

Lazio

Più complessa è la procedura nel Lazio dove è necessario avere già eletto il medico di famiglia nella regione (se non è stato fatto prima, basta eleggere un medico temporaneo recandosi all’Asl di appartenenza). Soddisfatto questo requisito, sarà possibile prenotarsi direttamente dal portale. L’altro requisito – essenziale – è quello di avere il domicilio nella regione. Quindi un ragazzo calabrese che studia, ad esempio a Roma, può sottoporsi al vaccino direttamente nella Capitale a patto che sia domiciliato lì e abbia eletto un medico temporaneo.

Liguria

In Liguria, invece, basterà mandare una mail. Se ci si trova, ad esempio a Genova, per motivi di studio o lavoro, basterà inviare una mail all’Asl 3 (che è quella di appartenenza per chi si trova a Genova) autodenunciandosi. L’email di riferimento è, in questo caso, assistenzainformatica.vaccini@asl3.liguria.it. Sarà necessario spiegare nella mail i motivi della richiesta oltre a fornire tutti i dati personali necessari per la richiesta del vaccino.

Piemonte

Intuitiva la scelta del Piemonte che sulla homepage del sito dedica una sezione ai non residenti. L’annuncio è «Puoi aderire anche se non risiedi in Piemonte». Chi, ad esempio, studia o lavora a Torino (dove è domiciliato ma non ha la residenza) può semplicemente inserire il codice fiscale e il numero della tessera sanitaria procedendo così con la pre-adesione direttamente online. Velocemente, con pochi clic.

Veneto

In Veneto basterà chiamare il numero 800.462340 comunicando la volontà di sottoporsi al vaccino e indicando tutti i dati personali che verranno caricati direttamente dall’operatore telefonico del numero verde su un file. Entro 8 giorni circa – sui tempi non ci sono indicazioni precise – verrà sbloccata l’adesione al portale dal quale, poi, sarà possibile prenotare il proprio vaccino.

Calabria

La Calabria, invece, sta adottando quella che i tecnici regionali – contattati da Open – definiscono essere una «soluzione tampone». Ovvero, tutti i richiedenti – domiciliati in Calabria ma non residenti – potranno andare sul portale e caricare i propri dati, esattamente come tutti gli altri. A un certo punto, però, nel corso della procedura di prenotazione, spunterà un messaggio di errore (visto che il sistema sanitario regionale non riconosce la tessera sanitaria dei non residenti). Ma, niente paura. I dati inseriti non andranno persi bensì rielaborati nelle ore successive. Dopo 24 ore gli utenti potranno tornare sul portale per finalizzare la pre-adesione (che comincia proprio oggi 28 maggio).

Sicilia

In Sicilia tutto viene demandato ai singoli hub, da quello di Catania a quello di Palermo. In linea di massima – ci spiegano dall’ufficio stampa della Regione – sono stati organizzati (e verranno organizzati) open day in cui sarà possibile recarsi negli hub senza bisogno di prenotazione né indicazione di domicilio o residenza. In tutti gli altri casi, comunque, sarà possibile registrarsi sul portale del singolo hub di riferimento (uno dei principali è quello della Fiera di Palermo) oppure, nel caso in cui il sistema non dovesse riconoscere la propria tessera sanitaria, inviare una mail a help.vaccinifiera@asppalermo.org nel caso, ad esempio, ci si voglia vaccinare nell’hub del capoluogo siciliano.

Sardegna

Per i cittadini non residenti ma domiciliati in Sardegna, invece, sarà necessario inviare una mail a prenotazionevaccini.nonresidenti@atssardegna.it indicando nome, cognome, recapito telefonico, comune di domicilio attraverso un apposito modulo che si può scaricare a questo link nel quale attestare i motivi di lavoro, di assistenza familiare o qualunque altro giustificato e comprovato motivo, «che impongano una presenza continuativa nella regione».

Puglia

Basterà andare sul sito La Puglia ti vaccina, compilare il modulo di manifestazione di interesse sputando la casella «cittadini italiani temporaneamente in Puglia per motivate esigenze (lavoro, assistenza a familiare, qualunque altro giustificato e comprovato motivo che imponga una presenza continuativa sul territorio pugliese) ma non iscritti all’Asl». Così, ad esempio, un lavoratore che si trova in Puglia per lavoro, ma ha la residenza in Sicilia, potrà vaccinarsi in tutta tranquillità nel luogo in cui si trova.

Campania

Non siamo riusciti a ottenere informazioni sufficienti per la prenotazione dei vaccini in Campania per chi non ha la residenza ma solo il domicilio. Abbiamo ripetutamente chiamato il numero verde messo a disposizione della Regione Campania ma non abbiamo ricevuto risposte di alcun tipo.

Foto in copertina: ANSA

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