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Green pass italiano verso l’ok definitivo: per i vaccinati varrà 9 mesi. I ristoratori non potranno controllarlo. E sarà anche sull’app IO

17 Giugno 2021 - 09:35 Redazione
Dal primo luglio verrà rilasciato ai cittadini negativi al tampone, guariti dal Covid o vaccinati. Potrà essere scaricato digitalmente attraverso un fascicolo sanitario elettronico, Immuni o l’applicazione di PagoPA, che ha avuto il via libera dal Garante per la Privacy

Manca soltanto la firma del premier Mario Draghi prima che il Green pass, il cui nome ufficiale è «certificato verde Covid-19», diventi operativo in Italia, consentendoci maggiori libertà: spostarsi tra Regioni (il 16 giugno il governatore della Sardegna Solinas ha aperto ai turisti anche senza Green pass), partire per le vacanze, partecipare a eventi e anche andare a trovare gli anziani ricoverati nelle Rsa. La certificazione, introdotta dal decreto anti-Covid del 22 aprile 2021, poi modificato dal decreto del 18 maggio, si allinea quindi a quella europea. Il regolamento è stato firmato il 14 giugno: dal primo luglio i green pass dei singoli Paesi – Italia compresa – verranno inseriti nel Gateway europeo, che raccoglie tutti i certificati.

Come ottenerlo

La certificazione verde viene rilasciata in tre casi: in caso di negatività al tampone, di avvenuta guarigione dal Covid o di vaccinazione. In quest’ultimo caso, il green pass si può ottenere a partire da 15 giorni dopo la prima dose. Dal momento della somministrazione della seconda dose, poi, la validità è di 9 mesi. Per chi invece è guarito dal Covid, il certificato vale sei mesi dalla data della certificazione rilasciata dal medico o dalla struttura sanitaria. Il rilascio è gratuito: l’unica spesa da sostenere è quella del tampone molecolare o rapido (per chi non è stato vaccinato o non è guarito dal Covid). Viene chiaramente revocato in caso di contagio da Covid19.

A cosa serve

Il certificato verde sarà necessario per spostarsi da una regione all’altra della penisola (anche nel caso in cui dovessero tornare di colore arancione o rosso), per visitare gli anziani nelle case di riposo, per partecipare a eventi come banchetti di nozze, comunioni e battesimi (consentiti dal 15 giugno) e per presenziare a fiere, convegni, congressi ed eventi sportivi.

Come scaricarlo

Stando a quanto riportato nella bozza del Dpcm, il green pass potrà essere scaricato digitalmente attraverso un fascicolo sanitario elettronico, l’applicazione Immuni, l’app IO, oppure direttamente dal sito dedicato. All’interno dell’Unione Europea il green pass potrà essere rilasciato in formato digitale o cartaceo, con QR Code e firma digitale e scritto sia nella lingua nazionale che in inglese e valido in tutti i Paesi dell’Ue. Il documento di avvenuta vaccinazione, guarigione, o contenente il risultato negativo di un tampone molecolare o un test antigenico rapido, permetterà ai cittadini dell’Ue di viaggiare senza restrizioni all’interno dell’Unione europea. Il pass contiene solo informazioni essenziali del proprietario come nome, data di nascita, di rilascio, dati su vaccino ricevuto o tampone effettuato o certificato di guarigione attestato dalla Asl che attesta la guarigione.

Le verifiche

C’è inoltre il tema delle verifiche: dovrà essere stabilito chi saranno i soggetti deputati ai controlli delle certificazioni verdi, che seguiranno appositi corsi di formazione. Sarà garantito inoltre che i ‘verificatori’ conoscano solo le generalità dell’interessato, senza visualizzare le altre informazioni presenti nella certificazione (guarigione, vaccinazione, esito negativo del tampone). Non potranno controllare il green pass gli albergatori, i ristoranti e i negozianti, come ha chiarito di recente il ministro della Salute Roberto Speranza.

Il tema della privacy

Come accennato, il Green pass arriverà anche sull’app IO, nonostante alcuni dubbi segnalati dal Garante per la Privacy, poi da lui stesso chiariti. Dopo l’intervento dell’Autorità, il sistema di pagamenti elettronici PagoPA ha previsto infatti per l’App IO una serie di misure tecniche a tutela della privacy degli utenti, che saranno rese efficaci con l’imminente rilascio di una nuova versione dell’app. Alla luce dei nuovi interventi in corso di adozione da parte della società, il Garante per la protezione dei dati personali ha ritenuto che siano venute meno le ragioni del blocco dei trattamenti effettuati dall’app che prevedono l’interazione con Google e Mixpanel.

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