Violenza nelle carceri, dopo Santa Maria Capua Vetere nasce la Commissione per indagare su proteste e abusi

Annunciato e voluto dalla ministra Marta Cartabia, l’organo dovrà fare luce su eventuali comportamenti inadeguati degli agenti durante il periodo delle proteste dei detenuti, avvenute a marzo 2020

Quanto accaduto nella carceri durante le rivolte di marzo 2020 lo stabilirà una Commissione d’inchiesta, annunciata alle Camere dalla ministra Marta Cartabia e costituita nel tardo pomeriggio del 22 luglio. Il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Bernardo Petralia, ha firmato l’apposito provvedimento attraverso il quale si cercherà di fare luce sull’origine delle proteste e su eventuali abusi o comportamenti inadeguati adottati dagli agenti penitenziari in quel periodo di tempo. L’istituzione di una Commissione si è resa necessaria dopo i fatti del carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove decine di operatori della Penitenziaria sono stati ripresi mentre picchiavano diversi detenuti inermi. Dopo la diffusione dei video la ministra ha dichiarato che quanto successo rappresenta «un’umiliazione per tutti, anche per gli agenti». Alla Commissione, che sarà presieduta dal magistrato Sergio Lari, ex Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Caltanissetta, viene richiesto di procedere agli accertamenti e ai controlli necessari, attraverso «un metodo di lavoro collegialmente organizzato, strutturato, coerente e omogeneo per tutti gli istituti interessati». Oltre a Lari, il gruppo di lavoro sarà composto da altre sei figure, scelte fra operatori penitenziari di «lunga e comprovata esperienza», come sottolineato una nota del Ministero: Rosalba Casella, Giacinto Siciliano, Francesca Valenzi, Marco Bonfiglioli, Luigi Ardini e Riccardo Secci.


Immagine di copertina: ANSA/CESARE ABBATE


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