I numeri in chiaro della settimana, Laurenti: «Tutti gli indici scendono, ma non basta: per l’inverno serve il 90% di vaccinati» – Il video

Attualmente sono al 77% gli immunizzati da Covid-19. Ma il Paese dovrà prepararsi al vero banco di prova della stagione fredda. La docente dell’Università Cattolica e direttrice del Servizio di Igiene ospedaliera: «Gli over 50 ancora il problema»

«Tutti gli indici di monitoraggio stanno scendendo: dall’indice Rt al tasso di incidenza; dal numero dei ricoveri ordinari agli ingressi in terapia intensiva». A sottolinearlo nell’analisi settimanale del trend Covid è Patrizia Laurenti, docente presso l’Università Cattolica e direttrice del Servizio di Igiene ospedaliera. Un monitoraggio a 7 giorni che la professoressa compie sulla base dei dati diffusi dal Ministero della Salute e dalla Protezione civile, tenendo conto anche dei numeri diffusi, come ogni venerdì, dall’Istituto superiore di sanità. «Anche i casi tra i giovani, che durante l’estate hanno contribuito a un periodo di incremento della curva, stanno diminuendo. Sono gli stessi ragazzi e ragazze che si stanno vaccinando a passo spedito e che confermano quanto i vaccini siano un argine fondamentale alla diffusione dell’epidemia».


La scuola osservata speciale

Secondo la professoressa poi la situazione da monitorare in maniera particolare è quella delle scuole. Anche nella seconda settimana di riapertura i dati di diffusione tra i giovani sono incoraggianti, «ma non ci devono far cantare vittoria soprattutto in relazione al periodo invernale che verrà dove tenere aperte le finestre a scuola sarà più complesso e dove il virus, date le temperature, si diffonderà in maniera ancora più facile». Per questo sarà importante mantenere le mascherine nelle aule anche tra vaccinati: «L’invito di alcuni politici a fare il contrario non ha alcun fondamento scientifico». Il 77% della popolazione generale risulta attualmente vaccinata. Per Laurenti però il trend non è ancora sufficiente: «Potremmo fare molto di meglio, arrivando almeno a quota 90%». L’obiettivo va raggiunto in fretta e per questo è necessario «prima di ogni cosa che più di 3 milioni di over 50 non ancora immunizzati corrano a farlo». Stesso discorso per la somministrazione della terza dose: «In questa settimana ho notato una partenza in sordina e un’accentuata sfiducia nei confronti di questo terzo richiamo che invece, ribadiamolo, risulta fondamentale per il rafforzamento dei sistemi immunitari».


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