Milano, il corteo No Green pass blocca il traffico in centro. Un attivista arrestato e quattro fermati – Il video

I manifestanti hanno cercato di sfondare il cordone di sicurezza formato dagli agenti. Bloccato il corteo diretto verso la sede Rai

«Cgil, Cisl e Uil, i fascisti siete voi». Il corteo dei No Green pass di Milano sembra una risposta a distanza alla manifestazione dei sindacati a Roma. Partiti alle 17 da piazza Fontana, a Milano sono circa 10 mila i manifestanti che fanno parte del corteo. Tensioni si sono verificate in serata, con la polizia che ha caricato i manifestanti. Questo è il 13° sabato di proteste, quello che preoccupava di più la questura dopo l’irruzione alla sede Cgil di Roma la scorsa settimana. Nei piani originali del corteo c’era l’idea di passare sotto le sedi della Rai e del Corriere della Sera. E infatti, dopo le 18.30 i dimostranti hanno cominciato a dirigersi verso la sede Rai di corso Sempione. Sulla chat Basta Dittatura – Proteste è stato pubblicato un messaggio chiaro: «I giornalisti mainstream hanno fatto e continuano a fare troppi danni. Dovremmo assaltare e bruciare le loro sedi». Tanti gli striscioni in corteo a sostegno dei portuali. In testa due ragazze con uno striscione che recita: «Dott. Draghi siamo due gemelle di 14 anni, nostro papà pensionato delle forze dell’ordine. La mamma casalinga. Vogliamo solo manifestare, per favore non ci faccia picchiare».


Momenti di tensione si sono registrati quando un gruppo di manifestanti si è staccato dalla testa del corteo. Intorno alle 19.30 un altro gruppo di manifestanti ha provato a uscire dal corteo e a dirigersi verso largo Foppa, ma un cordone di agenti in assetto antisommossa ha impedito loro continuare la loro marcia lungo via Moscova, nel pieno centro della città. Il corteo è dunque tornato in piazza Duomo. In via Borgogna, vicino a San Babila, la polizia ha caricato i manifestanti. Alcuni di loro hanno tentato di sfondare il cordone di sicurezza formato dagli agenti. Il corteo è proseguito ancora, senza una direzione chiara: prima ha cercato di fermarsi a Porta Venezia e poi ancora a Loreto. Un gruppo di manifestanti ha tentato anche un assalto alla sede della Cgil ma la polizia ha impedito loro di avvicinarsi. Nel corso di tutto il pomeriggio una persona è stata arrestata, quattro sono state fermate e sedici identificate.


OPEN | Draghi è uno dei bersagli principali dei No Green pass

La trattativa fallita con la questura

Per tutta la settimana le autorità hanno cercato di mediare con i No Green pass di Milano per trovare un percorso e autorizzare la manifestazione. Il compromesso però è saltato. I leader del movimento hanno chiesto la revoca del Daspo ai manifestanti che erano stati punti per le violenze passate, una proposta vista come un ricatto, a cui le autorità non hanno voluto cedere. Nelle chat del movimento No pass l’agitazione è parecchia. Dopo la chiusura di Basta Dittatura, il canale Telegram attorno a cui all’inizio si era radunato il movimento, ora il canale più seguito è No Green pass – Vinciamo insieme, arrivato al momento a oltre 30 mila iscritti. Qui circolano già diversi video di tutte le manifestazioni nelle diverse città italiane. Fra i bersagli più sentiti, oltre i sindacati, ci sono i giornalisti. Ieri per tre volte i No pass che avevano organizzato un presidio al porto di Trieste hanno fischiato e urlato insulti contro le troupe della Rai che stavano facendo un collegamento in diretta.

OPEN | Uno degli striscioni apparsi al corteo

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