Open Arms, Meloni sta con Salvini: «Richard Gere testimone? Cerca solo visibilità»

Anche il segretario della Lega torna all’attacco: «Quanto è serio un processo del genere? A pagare saranno gli italiani»

«Ditemi voi quanto è serio un processo dove verrà da Hollywood a testimoniare sulla mia cattiveria Richard Gere. Spero che duri il meno possibile perché ci sono cose più importanti di cui occuparsi. Mi dispiace solo per due cose: per il tempo che tolgo ai miei figli e per i soldi che gli italiani spendono per questo processo politico organizzato dalla sinistra». Sono le parole di Matteo Salvini dopo la decisione del giudice di Catania di ammettere l’attore Richard Gere tra i testimoni del processo che vede il segretario leghista imputato per sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio per aver vietato lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla nave spagnola Open Arms. Oltre alla star hollywoodiana al processo testimonieranno anche l’ex premier Giuseppe Conte, la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, e tre ministri del Governo Conte ILuigi Di Maio, Danilo Toninelli ed Elisabetta Trenta. Salvini torna oggi a commentare la questione con un post su Instagram, in cui sottolinea che la testimonianza dell’attore avverrà «tutta a spese degli italiani».


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A dare manforte a Salvini è intervenuta anche Giorgia Meloni, dopo le polemiche scatenate dagli audio pubblicati dal Foglio con le dichiarazioni del segretario leghista che contestava i modi di fare opposizione da parte di Fratelli d’Italia, accusando gli alleati di aver agito «scientemente per mettere in difficoltà la Lega e il centrodestra». Meloni si chiede: «Ma quanto può essere credibile una nazione nella quale si consente a un attore in cerca di visibilità (riferendosi a Richard Gere, ndr) di testimoniare contro un ex ministro della Repubblica deridendo le nostre istituzioni? Siamo veramente oltre il limite della decenza».

Foto in copertina: ANSA/ETTORE FERRARI

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