La diocesi di Padova si ribella contro la cittadinanza onoraria a Bolsonaro

La decisione dell’amministrazione leghista di Anguillara Veneta. Il presidente brasiliano dovrebbe essere anche a Padova il 1 novembre. Ma non sarà una visita ufficiale

Accusato di crimini contro l’umanità in patria, il presidente brasiliano Jair Bolsonaro dovrebbe essere in Italia, ad Anguillara Veneta per la precisione, comune di poco più di 4 mila anime in provincia di Padova, il prossimo 1 settembre, per ritirare di persona la cittadinanza onoraria che l’amministrazione leghista locale ha deliberato per le origini venete dei suoi trisavoli. Una decisione che ha scatenato imbarazzo, polemiche e proteste. A darne l’annuncio era stato in queste ore il deputato brasiliano di origini italiane Luis Roberto Lorenzato.


Le origini

La sindaca leghista, Alessandra Buoso, aveva provato a spegnere le polemiche: «Abbiamo voluto conferire un’onorificenza non ad un uomo e alle sue politiche, ma ad un Paese. Il Brasile. Riconoscendo così l’importanza che questo Paese ha avuto per i nostri avi», ha detto nei giorni scorsi. Un bisnonno di Bolsonaro, si spiega, era partito dalla Bassa Padovana nel 1888 per cercare fortuna in Sudamerica. «Come il nonno di Jair Bolsonaro altre mille persone sono partite da Anguillara alla fine dell’Ottocento», prosegue Alessandra Buoso. «La cittadinanza è stata conferita al Presidente Bolsonaro, in quanto Presidente del Brasile. Non per le sue politiche o per le sue iniziative ma perché rappresentante di una nazione e di un popolo a cui diciamo grazie perché ha accolto i nostri avi».


L’imbarazzo 

Il sindaco di Padova, Sergio Giordani, ha partecipato al Comitato per l’ordine e la sicurezza per l’organizzazione della visita, che sebbene non ufficiale va gestita anche alla luce di annunciate manifestazioni annunciate da gruppi di sinistra. Ma il giorno della visita ha già fatto sapere che avrà certamente altro da fare che accogliere il capo di Stato brasiliano. Grande anche l’imbarazzo da parte della Diocesi: un imbarazzo messo nero su bianco. Nel pomeriggio dell’1 Bolsonaro dovrebbe infatti recarsi a a Padova per un giro dal Santo, prima di ripartire per Pistoia, dove c’è il cimitero in cui sono sepolti 550 soldati brasiliani caduti nella Seconda guerra mondiale. La Chiesa patavina ha parlato in una nota ufficiale di «forte imbarazzo» per la cittadinanza onoraria concessa al presidente brasiliano e «chiede accoratamente» a Bolsonaro, in vista della sua visita, che «si faccia promotore di politiche rispettose della giustizia, della salute, dell’ambiente, soprattutto per sostenere i poveri».

Il capo di stato non è solo accusato di una gestione fallimentare della pandemia – con una narrazione che arriva ad accusare i vaccini anti-Covid di causare l’Aids, per esempio – e di crimini contro l’umanità, ma è da anni in guerra aperta con papa Francesco. La Diocesi vuole «farsi portavoce di un sentire diffuso e in forza del legame che unisce il Brasile con la nostra terra». «Non si nasconde che il conferimento della cittadinanza onoraria ha creato forte imbarazzo, stretti tra il rispetto per la principale carica del caro presidente brasiliano e le tanti e forti voci che sempre più ci raggiungono, e non possiamo trascurare, gridate da amici, fratelli e sorelle».

ANSA/NICOLA FOSSELLA | Basilica di San Antonio a Padova, 13 Marzo 2020.

«Sta massacrando la vita della gente, soprattutto dei più poveri. Ha portato avanti una politica anti-Covid fondata sul negazionismo e contro il vaccino, che non ha fatto altro che produrre migliaia di morti», hanno scritto in un documento i missionari fidei donum in Brasile. E l’imbarazzo serpeggia anche altrove: «Un genocida Bolsonaro e l’alienazione e l’ignoranza di sé diffuse dallo Stato italiano portano all’abominio di Anguillara», affonda Franco Rocchetta, fondatore della Liga Veneta e leader storico dell’autonomismo.

In copertina EPA/Isac Nóbrega / Agencia Brasil | Il presidente del Brasile Jair Bolsonaro in una visita al confine col Venezuela, Boa Vista, Brasile, 26 ottobre 2021.

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