Il guru dei No vax Robert Kennedy jr sbarca a Milano. L’evento è promosso dal «Barone Nero» Jonghi Lavarini

L’evento non è organizzato da Lavarini, ma dalla Children’s Health Defense EU, succursale europea dell’associazione anti vaccinista americana fondata e diretta dallo stesso Kennedy

Roberto Jonghi Lavarini, noto con il soprannome di “Barone Nero” e indagato nell’inchiesta Lobby Nera, ha promosso l’evento di uno dei maggiori guru della disinformazione No vax: il complottista Robert F. Kennedy Jr. Lo ha fatto pubblicando, questa mattina via Instagram, la locandina dell’evento che si terrà questo sabato 13 novembre in Piazza Duomo. L’evento non è organizzato da Lavarini, ma dalla Children’s Health Defense EU, succursale europea dell’associazione anti vaccinista americana fondata e diretta dallo stesso Kennedy.


Non ci sono dubbi sulle posizioni No Vax del nipote dell’ex presidente John F. Kennedy, diffusore e promotore di diverse bufale contro i vaccini trattate in diversi articoli di Open Fact-checking (lo citiamo qui, qui e qui). Il “Barone Nero” è un No Vax? Sicuramente ha diffuso contenuti contrari alla vaccinazione, in particolare quella contro la Covid-19.


Il complotto dei «poteri forti della plutocrazia mondialista»

No! Non parliamo del post Instagram di Caio Mussolini sulla «congiura demo-pluto-giudaico-massonica», ma del post pubblicato il 12 agosto del 2020 quando ancora non era stato approvato alcun vaccino anti Covid. Ecco cosa scriveva Lavarini: «Il virus è quasi scomparso ma i poteri forti della plutocrazia mondialista continuano a mentire e a spaventarci: vogliono rimetterci bavaglio e museruola, rinchiuderci di nuovo, vaccinarci obbligatoriamente, rincoglionirci e piegarci, renderci stupide e docili pecore, servi dei loro interessi».

Il 29 dicembre 2020, a pochi giorni dalla prima vaccinazione anti Covid-19 in Italia, ecco che il “Barone Nero” pubblica una vignetta No Vax volta a diffondere timore sulle vaccinazioni.

Passano i giorni e arriviamo a gennaio 2021, dove in un nuovo post pubblica un manifesto per rifiutare la vaccinazione anti Covid riportante il seguente messaggio: «No, grazie, non faccio da cavia!».

Non poteva mancare una vignetta con il mostro sacro dei No Vax, Bill Gates. Ecco il post del 12 febbraio 2021 dove viene ritratto in una scrivania che espone una siringa dalla quale esce uno spettro raffigurante la morte.

Il sostegno a Donald Trump, il “vaccinista”

Risultano molto curiosi due post Instagran del “Barone Nero”, quelli a sostegno dell’ex Presidente americano Donald Trump. Il primo, pubblicato il primo novembre 2020, riporta un chiaro riferimento alla setta QAnon, anche se non è chiaro quanto Lavarini sia un credente o meno di “Q”.

«Italians for Trump» riporta il secondo post del novembre 2020, ennesima dimostrazione del suo sostegno alle presidenziali per il candidato repubblicato amato dalla comunità complottista e No Vax dei QAnon.

C’è da chiedersi come si possa contestare i vaccini anti Covid e al tempo tesso sostenere Donald Trump principale protagonista della Operazione Warp Speed (OWS), ossia la partnership avviata dal suo Governo per facilitare lo sviluppo, la produzione e la distribuzione dei vaccini anti Covid.

Non solo Kennedy

«Il 12 agosto a Firenze ci sarà una cena-incontro con Luc Montagnier, organizzata dalle associazioni IppocrateOrg e Atto Primo» annuncia Lavarini in un post Instagram del 9 agosto 2021. Non solo Kennedy e l’area No Vax, ci troviamo all’ulteriore appoggio a personaggi come Luc Montagnier e realtà come IppocrateOrg che hanno diffuso nel corso della pandemia teorie e fantometiche cure sulla Covid (ne parliamo qui e qui).

Le bufale condivise da Lavarini

Nel profilo Instagram non mancano le bufale in chiaro. Il 28 marzo 2021 pubblica il meme complottista sui tamponi sterili con ossido di etilene che avevamo trattato il 27 marzo 2021 (il giorno prima) in un articolo Open Fact-checking.

La più recente è quella dei morti Covid in Italia. Nel post del 21 ottobre 2021 condivide lo screenshot della prima pagina de Il Tempo riportante il titolo «Morti di tutto non di Covid». Si tratta dell’articolo pubblicato a firma di Franco Bechis che abbiamo trattato a Open Fact-checking e in un’intervista dove l’autore ammette gli errori del quotidiano: «Colpa nostra sul titolo, era sbagliato. Avrei preferito un titolo più dubitativo».

Ovviamente non c’è solo la Covid. Il 13 febbraio 2021 Lavarini condivideva la bufala della falsa mascherina pro immigrazione della ministra Lamorgese durante il giuramento al Governo Draghi (ne parliamo qui).

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