Europa, tornano i lockdown? Due land austriaci pronti alla stretta contro i No vax. Olanda verso chiusure parziali

«La situazione è drammatica», ha detto il governatore dell’Alta Austria. Possibile inasprimento delle misure anche nel Salisburghese

Nelle ultime 24 ore, in Austria, 11.975 persone hanno contratto il Covid. Di questi nuovi infetti, 2.778 vivono nello Stato federato – o land – dell’Alta Austria. L’incidenza, calcolata l’11 novembre, si attesta sulla cifra record di 1.193 casi ogni 100 mila abitanti. Le strutture ospedaliere del territorio sono in sofferenza e il il governatore Thomas Stelzer ha annunciato che, con il via libera del governo federale, da lunedì prossimo nel land scatterà un vero e proprio lockdown per i cittadini non vaccinati. «La situazione è drammatica, per questo motivo attiviamo la fase 5 (il massimo livello della scala di restrizioni previste dal governo austriaco per l’emergenza sanitaria) che entrerà in vigore lunedì». I No vax residenti in Alta Austria potranno uscire di casa solo per le cosiddette comprovate esigenze, ovvero attività motoria, lavoro, spesa e motivi di salute. L’Alta Austria soffre particolarmente della questione No vax, con una bassa percentuale di immunizzati: appena il 63% ha ricevuto la prima dose e il 55,4% la seconda. Al 5,3% dei residenti è stata inoculata la terza dose.


Misure analoghe a quelle dell’Alta Austria potrebbero essere introdotte nel Salisburghese. Lo Stato federato che confina con la provincia italiana di Bolzano ha superato ormai quota mille infezioni giornaliere. Ma è il tasso di saturazione degli ospedali del land a preoccupare: «A Salisburgo abbiamo bisogno di una riduzione immediata dei contatti tra tutti i cittadini non solo tra i non vaccinati – ha spiegato il governatore Heinrich Schellhorn -. Solo così possiamo spezzare la quarta ondata del Coronavirus. I politici hanno la responsabilità e il dovere di proteggere le persone. Ecco perché c’è bisogno del lockdown». L’Alta Austria e il Salisburghese sono gli Stati federati più colpiti nel Paese, con l’occupazione delle terapie intensive che ha superato la soglia critica. Si parla già di una possibile introduzione di pratiche di triage di emergenza, con cui i medici potrebbero dover decidere chi curare e chi no in base alle migliori aspettative di vita.


Olanda, gli esperti raccomandano una stretta di due settimane

L’Olanda, che nell’ultimo aggiornamento del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie risulta essere in zona rossa, valuta l’introduzione di chiusure parziali. Nel Paese, la curva dei contagi è in risalita da giorni e il comitato scientifico nazionale è tornato a parlare di lockdown. Gli esperti hanno raccomandato al governo di varare «misure della tipologia del lockdown per un periodo di due settimane». L’esecutivo prenderà una decisione a riguardo nelle prossime ore. Domani pomeriggio – 12 novembre – il premier Mark Rutte ha fissato una conferenza stampa per comunicare ai cittadini le decisioni del governo. Nelle linee guida consegnate dal comitato scientifico all’esecutivo non rientrerebbe la chiusura delle scuole. Piuttosto si dovrebbe intervenire sulla cancellazione di eventi culturali, sulla chiusura di cinema e teatri e sulle modifiche agli orari di apertura di bar e ristoranti.

Leggi anche: