Lo sciopero di mezzo mese contro il Green pass dei dipendenti di Rimini: ora rischiano lo stipendio

L’amministrazione comunale ha dato la possibilità di modificare le motivazioni dell’assenza ma se non verranno fatti dei passi indietro verranno presi dei provvedimenti più duri

Pugno duro dell’amministrazione comunale di Rimini nei confronti di sei dipendenti no vax che hanno aderito allo sciopero contro il Green pass dall’1 al 15 novembre indetto dalla Fisi (Federazione italiana sindacati intercategoriali) e che adesso rischiano lo stipendio. Secondo la Commissione di garanzia scioperi l’adesione all’iniziativa della federazione «è da ritenersi ingiustificata a tutti gli effetti di legge». L’amministrazione ha comunque dato il tempo ai dipendenti di modificare la giustificazione, dando loro la possibilità di dare una motivazione diversa della loro assenza, come ad esempio per motivi personali, ferie o recupero di ore di straordinario. Nel caso in cui entro il termine previsto non ci dovessero essere dei passi indietro da parte dei dipendenti, il comune di Rimini, tramite una nota, ha avvertito che: «trascorso tale termine senza che siano pervenute richieste di modifica si riterrà l’assenza ingiustificata ed è quindi prevista la mancata retribuzione per i giorni di non prestazione del servizio». Stesso discorso sarà valido nel caso in cui qualsiasi dipendente dovesse aderire ad iniziative analoghe della Fisi, che ha indetto lo sciopero «in difesa dei valori costituzionali minacciati da gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori, soggetti ad obbligo di vaccino e certificazione verde sia pubblici che privati».


Immagine di copertina da Facebook


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