Variante Omicron, l’appello dell’Oms: «Lasciate aperte le frontiere. Per chiudere ci vogliono basi scientifiche»

Ospite a “Che tempo che fa” Walter Ricciardi ha spiegato che Omicron è più contagiosa di Delta. In compenso dai primi dati non sembra che scateni un’infezione più grave

Il copione è già partito. Una nuova variante, la paura di un balzo dei contagi e i confini che cominciano a chiudersi. Il Canada ha appena confermato i suoi primi due casi di variante Omicron, in Olanda sono risultati positivi 13 passeggeri e anche l’Italia ha il suo paziente zero, che prima di essere certificato come positivo si è spostato in tre regioni diverse. L’Italia ha già preso i primi provvedimenti. Dal 27 novembre sono vietati l’ingresso e il transito nel territorio nazionale alle persone che nei 14 giorni precedenti «hanno soggiornato o transitato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Malawi, Mozambico, Namibia ed Eswatini». Un blocco da cui si salvano solo i cittadini italiani con residenza in Italia insieme alle loro famiglie a condizione che «non manifestino sintomi da Covid-19». Provvedimenti simili sono stati presi anche in altri Paesi, come il Regno Unito.


Questa serie di chiusure verso gli Stati africani ha cominciato a preoccupare l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che in una nota ha invitato a seguire le indicazioni scientifiche, senza imporre bandi sui viaggi. Il rischio infatti è che si blocchino anche i canali umanitari verso questi Paesi: «Con la variante Omicron ormai emersa in diverse regioni del mondo, ricorrere a bandi sui viaggi che prendono di mira l’Africa finisce per intaccare la solidarietà globale. I limiti ai viaggi possono avere un ruolo per un minimo contenimento delle diffusione del Covid-19, ma pongono un grande peso su vite e mezzi di sussistenza». E ancora: «Se si opta per introdurre restrizioni queste non devono essere superflue, invasive o intrusive e devono avere basi scientifiche».


Ricciardi: «C’è la probabilità che i vaccini proteggano da Omicron»

Ospite a Che tempo che fa, i consigliere scientifico del ministero della Salute Walter Ricciardi ha spiegato che i vaccini esistenti potrebbero fornire una buona copertura dalla variante: «Da Israele ci arriva una notizia positiva: i test continuano a diagnosticarla, non ha bypassato i test. C’è una buona probabilità che i vaccini continuino a proteggerci». Ricciardi ha spiegato poi che la variante è preoccupante perché ha un’alta capacità di diffondersi ma in compenso, secondo le prime analisi condotte in Sudafrica, non ci sarebbe alcuna conferma su una maggiore gravità dell’infezione.

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