Alec Baldwin, la famiglia della direttrice di fotografia morta sul set fa causa all’attore e ai produttori

Halyna Hutchins è stata uccisa da un colpo di pistola partito sul set del film “Rust” lo scorso 21 ottobre

La «condotta sconsiderata e il risparmio sui costi di produzione» da parte di Alec Baldwin e degli altri produttori del film «hanno portato alla morte di Halyna Hutchins». È questa la posizione di Brian Panish, l’avvocato della famiglia Hutchins che ha scelto di fare causa all’attore e ai produttori. L’accusa è quella di omicidio colposo. La donna, direttrice della fotografia, è stata uccisa da un colpo di pistola il 21 ottobre 2021 durante le riprese del film Rust. Il proiettile è partito da un’arma di scena che aveva in mano Alec Baldwin. La dinamica dell’incidente deve ancora essere chiarita. Il 2 dicembre in un’intervista all’emittente Abc News, Baldwin diceva di non aver premuto il grilletto e sosteneva che il proiettile fosse partito da solo: «Non punterei mai una pistola contro qualcuno e non premerei il grilletto, mai. Qualcuno ha messo un proiettile vivo in una pistola, un proiettile che non doveva nemmeno essere nella proprietà».


Fra i protagonisti di questa vicenda c’è anche David Halls, l’assistente alla regia. In uno degli interrogatori che sono seguiti al mandato di perquisizione sul set è emerso che Halls non aveva controllato la pistola prima di passarla a Baldwin. L’attore aveva parlato della tragedia anche in un video pubblicato su Instagram lo scorso 24 dicembre. In otre tre minuti di girato, l’attore ha ringraziato tutte le persone che lo hanno sostenuto in questo periodo: «Vorrei prendermi un momento per dire grazie a tutte le persone che mi hanno mandato parole tanto gentili, parole di forza, di speranza, di incoraggiamento. Ho centinaia di mail da amici, parenti e colleghi. Anche qui su Instagram ci sono così tante persone che commentano e mi incoraggiano. Sto cercando di mettermi alcuni aspetti di tutta questa storia alle spalle».


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