Ucraina sotto le bombe russe, sventato un attentato a Zelensky. Biden: «Putin sbagliava se pensava che non avremmo reagito»

Le autorità ucraine dicono di «aver annientato» un commando di élite di combattenti ceceni pronti a uccidere il presidente ucraino. Intanto le truppe russe sono entrate nella città di Cherson, mentre le bombe tornano a cadere sulla grandi città

Gli attacchi russi in Ucraina tornano a farsi intensi in serata, dopo che per tutto il pomeriggio sono state colpite ripetutamente sia la capitale ucraina che la seconda città del Paese, Kharkiv, già teatro di drammatici bombardamenti ieri 28 febbraio. Sono cinque finora le vittime ucraine dichiarate dalle autorità locali, dopo che i russi hanno colpito la torre della Tv e il memoriale della Shoah. Il sindaco di Kiev ha avvertito: «Non possiamo resistere a lungo». Intanto nella Capitale e in altre città suonano le sirene d’allarme. E Cherson, nell’Ucraina meridionale, è quasi completamente circondata dalle truppe russe.


23.45 Biden: «Putin pensava che non rispondessimo»

Uno degli errori commessi da Vladimir Putin sarebbe stato quello di sottovalutare la reazione dei Paesi occidentali alla sua decisione di invadere l’Ucraina. In un estratto del suo discorso sullo Stato dell’Unione, Joe Biden dice a proposito del presidente russo: «La guerra di Putin è stata premeditata e non provocata. Ha rigettato gli sforzi diplomatici. Ha pensato che avrebbe potuto dividerci. Putin si è sbagliato». La decisione di intervenire, almeno con le sanzioni e gli aiuti militari all’Ucraina, secondo Biden è stato doveroso soprattutto dopo quel che la Storia ha insegnato: «Abbiamo imparato questa lezione: quando i dittatori non pagano per la loro aggressione creano ancora più caos. E vanno avanti». Aumentando: «i costi e le minacce per l’America e il mondo. Questo è perché la Nato è stata creata per assicurare la pace la stabilità in Europa dopo la Seconda guerra mondiale».


22.45 Uccisi sicari ceceni pronti a uccidere Zelensky

Un attentato contro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarebbe stato sventato, secondo il segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina, Oleksiy Danilov. In un discorso televisivo rilanciato dal quotidiano britannico Daily Mail, Danilov ha spiegato che è stato annientando un gruppo d’élite di combattenti ceceni, che stavano organizzando l’assassinio di Zelensky. Al canale televisivo Ukraine 24, Danilov ha aggiunto: «Siamo già a conoscenza dell’operazione speciale che doveva essere eseguita dall’unità delle forze di Kadyrov. Abbiamo ricevuto le informazioni dai rappresentanti del Servizio di sicurezza federale russo che non vogliono prendere parte a questa sanguinosa guerra». Come ricorda il Mirror, il commando di élite annientato oggi sarebbe stato inviato da Ramzan Kadyrov, leader della Cecenia e stretto alleato del presidente russo Vladimir Putin. Già dalla fine della scorsa settimana, il Mirror spiega che circa 400 mercenari sarebbero già arrivati a Kiev agli ordini del Cremlino per uccidere il presidente ucraino.

22.10 Cnn: diverse esplosioni vicino Kiev

L’esercito russo è tornato ad attaccare sulla zona di Kiev, dove secondo i giornalisti della Cnn sul campo ci sono state una serie di esplosioni poco lontano dai confini della capitale ucraina intorno alle 10.40 ora locale.

21.40 Il Canada chiude i porti alle navi russe

Nessuna nave russa può entrare in un porto canadese dal prossimo fine settimane. Il governo canadese ha deciso infatti di chiudere tutti i suoi porti e l’accesso alle acque territoriali a navi e pescherecci di Mosca. Secondo il ministro canadese dei Trasport, Omar Alghabra, la decisione di Ottawa avrà un impatto pesante sull’economia russa e si è detto certo che altri Paesi stanno valutando di imitare la decisione del Canada. Già lo scorso weekend, il Canada aveva chiuso lo spazio aereo a tutte le compagnie russe.

21.15 La resa degli oligarghi russi: «Il potere di Putin ormai assoluto»

Più che una riunione di consultazione, quella della scorsa settimana al Cremlino tra Vladimir Putin e gli oligarchi russi sarebbe stata l’ennesima dimostrazione di forza del presidente russo. Davanti alla prospettiva dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca, gli oligarchi si sarebbero resi conto di essere del tutto «inutili», come riferiscono fonti vicine a chi ha partecipato all’incontro al Financial Times. In quella riunione, Putin avrebbe detto di: «non avere altra scelta» se non invadere l’Ucraina. In quell’occasione, il presidente russo ha anche minacciato i presenti di gravi punizioni nel caso in cui qualcuno si fosse rifiutato di continuare a fare affari con le società sanzionate dall’Occidente. Secondo le fonti raccolte dal Financial Times, già l’elenco dei partecipanti dimostrava come: «ogni forma di dissenso è ormai una prospettiva lontana, in quanto il potere di Putin è quasi assoluto». Buona parte degli invitati infatti era composta da vertici delle banche e dei colossi energetici controllati dallo Stato e legati a stretto giro con la cerchia più ristretta di Putin.

20.10 Cade anche Cherson

L’esercito russo è entrato nella città di Cherson, a Sud dell’Ucraina, dove però le autorità ucraine mantengono ancora il controllo dell’amministrazione locale. Come riferisce il quotidiano britannico The Telegraph, la notizia è stata diffusa in Tv dal consigliere del ministro dell’Interno ucraina, Vadym Denysenko.

19.50 Erdogan prova a mediare

La Turchia ha ribadito di voler seguire l’Unione europea, il Regno Unito e gli Stati Uniti nell’imporre sanzioni alla Russia per l’invasione all’Ucraina. A rilanciare la posizione di complicato equilibrio di Ankara è l’agenzia russa Tass. Secondo il portavoce del presidente turco Erdogan, la Turchia vuole: «cercare di mantenere il dialogo aperto», in virtù dei buoni rapporti che lo stesso Erdogan può vantare con Vladimir Putin e la presenza della Turchia nella Nato.

19.22 – Le autorità russe chiedono lo stop di due media indipendenti

Nel tardo pomeriggio di oggi le autorità russe hanno chiesto di bloccare l’accesso a due testate giornalistiche indipendenti. Si tratta di una stazione televisiva e di una stazione radiofonica. Così facendo il Roskomnadzor – l’ente governativo per il controllo dei media russi – aumenta la sorveglianza sulle informazioni che circolano relativamente all’offensiva di Mosca in Ucraina. A darne notizia è lo stesso canale televisivo interessato. «L’ufficio del procuratore generale ha chiesto di bloccare l’accesso al canale televisivo online Dojd e alla stazione radio Echo di Mosca», ha scritto Dojd sul suo account Twitter allegando l’immagine della comunicazione ricevuta dall’authority russa secondo cui sarebbero state pubblicate informazioni «con appelli ad attività estremiste e violente», nonché «informazioni consapevolmente false riguardanti le azioni del personale militare russo». Stando a quanto riporta un utente russo che ha provato ad accedere al canale radio, le trasmissioni sarebbero già state sospese.

18.20 Nuova telefonata Biden-Zelensky

Il presidente americano Joe Biden e quello ucraino Zelensky hanno avuto un nuovo colloquio telefonico, dopo le prime anticipazioni di un’intervista alla Cnn del politico ucraino che invocava un intervento più deciso degli Stati Uniti. Su Twitter Zelensky ha poi annunciato la telefonata di oggi con il capo della Casa Bianca, con cui ha discusso delle sanzioni contro la Russia e degli aiuti militari in difesa dell’Ucraina: «Dobbiamo fermare l’aggressore il prima possibile – ha scritto il presidente ucraino – Grazie per il vostro sostegno!».

17.50 – Zelensky: «I russi bombardano il memoriale della Shoah a Kiev»

«Al mondo: che senso ha dire “mai più” per 80 anni, se il mondo tace quando una bomba cade sullo stesso sito di Babyn Yar? Almeno 5 uccisi. Storia che si ripete…». Questo l’ultimo tweet del presidente ucraino Zelensky che parla di un ennesimo attacco russo contro un monumento vicino al memoriale di Babi Yar, che ricorda lo sterminio di 30.000 ebrei per mano dei nazisti durante la Seconda guerra mondiale.

17.38 – Lukashenko chiede a Putin più missili difesa aerea

EPA/MIKHAIL KLIMENTYEV / KREMLIN POOL / SPUTNIK MANDATORY CREDIT

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha chiesto al presidente russo Vladimir Putin ulteriori sistemi missilistici di difesa aerea S-400. La notizia è stata resa nota da Interafx. Stano a quanto si apprende, i due avrebbero cominciato a discutere della creazione di un teatro operativo meridionale mesi prima dell’inizio dell’offensiva russa in Ucraina. «Il piano – sono le parole del presidente della Bielorussia al Consiglio di sicurezza – era di allungare tutto questo per due anni, sapendo che non abbiamo nulla da condividere con l’Ucraina. Ma ahimè, se questa è la politica ora, bisogna difendersi». Ai suoi ministri, Lukashenko ha spiegato: «Abbiamo rafforzato le nostre truppe di frontiera, creato gruppi manovrabili e il generale Lappo è stato incaricato di coprire il più possibile il nostro confine con l’Ucraina. Devo dire che ci è riuscito con successo. Ma la situazione richiede che la nostra area meridionale sia rafforzata con un contingente dell’esercito. Ancora una volta sottolineo: ho chiesto a Putin di mantenere alcune unità militari».

17.27 – Il Parlamento europeo approva la mozione: «L’Ue conceda status di candidato all’Ucraina»

Via libera dal Parlamento europeo alla relazione sull’Ucraina discussa oggi durante la sessione straordinaria dell’assemblea plenaria. Nel testo, approvato con 637 voti a favore 13 contrari e 26 astenuti, il Parlamento chiede che «le istituzioni dell’Unione si adoperino per concedere all’Ucraina lo status di paese candidato all’adesione all’Ue» e che questa procedura sia «in linea con l’articolo 49 del trattato sull’Unione europea e sulla base del merito».

17.15 – Zelenskiy esorta la Nato a imporre la no-fly zone

Il presidente dell’Ucraina Zelenski, secondo quanto riportato da Reuters e Cnn, ha chiesto che la Russia sospenda i bombardamenti sulle città ucraine prima che possano iniziare discussioni importanti su un cessate il fuoco. Parlando in un’intervista esclusiva alle due testate, Zelenski ha esortato i membri della Nato a imporre una no-fly zone per fermare l’aviazione russa. Ha insistito che «una no-fly zone sarebbe una misura preventiva e non intesa a trascinare l’alleanza della Nato in guerra contro la Russia». In un messaggio alla sessione straordinaria dell’assemblea plenaria al Parlamento europeo, il presidente ucraino ha affermato: «Con noi l’Unione Europea si rafforzerà sicuramente. Senza l’Europa, l’Ucraina sarà sola».

16.43 – L’Italia avvia la procedura di revoca delle onorificenze ai cittadini russi

Il ministero degli Esteri ha fatto sapere che nelle ultime ore è stata avviata la procedura per la revoca delle onorificenze concesse a cittadini russi, così come annunciato nei giorni scorsi dal ministro Luigi Di Maio. A renderlo noto sono fonti della Farnesina.

16.35 – I russi colpiscono la torre della tv di Kiev

Le forze armate russe hanno colpito la torre della tv di Kiev. I canali televisivi del Paese hanno smesso di trasmettere pochi minuti fa. Lo rende noto tramite Twitter The Kyiv Independent. Di seguito le immagini del raid aereo.

16.26 – Johnson tra i soldati: «Il Regno Unito non combatterà contro le forze russe in Ucraina»

Parlando dalla base militare estone, a Tapa, il premier britannico Boris Johnson ha chiarito che il Regno Unito «non combatterà contro le forze russe in Ucraina». Il premier ha dichiarato tra i militari e i carri armati britannici del contingente Nato, con accanto la prima ministra dello Stato baltico, Kaja Kallas, e il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Johnson ha anche detto che i raid russi sulla città di Kharkiv sono «assolutamente disgustosi» e ha ricordato alcuni degli attacchi a Sarajevo durante la guerra in Bosnia. «Sembra proprio un’atrocità commessa deliberatamente contro un centro civile», ha commentato. Poco prima aveva twittato un messaggio di supporto e assistenza per gli ucraini in fuga dalla guerra: «Renderemo più facile per gli ucraini che vivono nel Regno Unito portare i loro parenti nel nostro Paese, offriremo fino a 220 milioni di sterline di aiuti umanitari e di emergenza e abbiamo previsto 1.000 soldati per aiutare la risposta umanitaria nei paesi vicini».

16.15 – Blinken chiede l’uscita della Russia dal Consiglio Onu dei diritti umani

«Dopo le orribili violazioni non dovrebbe essere più autorizzata. La Russia dovrebbe essere esclusa dal Consiglio Onu per i diritti umani». Questa la richiesta del segretario di stato Usa Antony Blinken nel corso del suo intervento alla 49esima sessione dell’Unhrc. «Ci si dovrebbe chiedere se uno Stato membro delle Nazioni Unite che cerca di occupare un altro Stato membro delle Nazioni Unite commettendo orribili violazioni dei diritti umani e causando enormi sofferenze umanitarie – afferma Blinken nel suo videomessaggio – debba essere autorizzato a rimanere in questo Consiglio». «Se il presidente russo Vladimir Putin vincerà la guerra in Ucraina la crisi umanitaria si aggraverà», sono state le parole del segretario di Stato Usa nel corso del suo intervento.

15.55 – Kuleba chiede la mediazione della Cina per il cessate il fuoco

Nuova richiesta del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba nel corso di una telefonata con il suo omonimo cinese Wang Yi. L’Ucraina è pronta a rafforzare la comunicazione con la Cina e «aspetta con impazienza una mediazione della parte cinese per realizzare il cessate il fuoco». Il resoconto della telefonata è stato riferito da Pechino. Kuleba ha dunque annunciato un primo round di negoziati ucraino-russi, affermando che «porre fine alla guerra è la massima priorità della parte ucraina» che è «aperta a negoziare una soluzione con positività e sincerità». Malgrado gli intoppi, la parte ucraina «rimane calma ed è disposta a continuare i negoziati». La Cina dal canto suo ha fatto sapere che «deplora lo scoppio del conflitto tra Ucraina e Russia ed è estremamente preoccupata per i danni ai civili».

«La nostra posizione di base è aperta, trasparente e coerente – si legge nella nota del ministro di Pechino -. Abbiamo sempre sostenuto il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di tutti i Paesi. In risposta all’attuale crisi, la Cina invita Ucraina e Russia a trovare una soluzione al problema attraverso i negoziati e sostiene tutti gli sforzi internazionali costruttivi che portino a una soluzione politica». Kuleba ha poi fatto sapere di aver incontrato online, nel primo pomeriggio, i ministri degli Esteri del Triangolo di Weimar di Polonia, Francia e Germania, ai quali ha chiesto di rafforzare la pressione delle sanzioni sulla Russia affinché Mosca «metta fine ai suoi crimini di guerra in Ucraina e fornisca all’Ucraina più armi, sostegno finanziario e umanitario».

15.45 – Esplosione a Kiev, suonano le sirene d’allarme

A Kiev è stata avvertita una nuova esplosione. A renderlo noto è il quotidiano Kyiv Independent. Un minuto dopo il raid aereo nella capitale ucraina sono risuonate sirene di allarme che hanno ricordato ai cittadini di andare a ripararsi nel rifugio più vicino.

15.36 – Guterres fa un appello «salvavita» per gli oltre 1,6 miliardi di persone in fuga

Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, lancia un appello di emergenza per offrire supporto e assistenza alle persone che fuggono dalla guerra, agli sfollati in Ucraina e nella regione. «Il Paese – fa sapere il segretario generale – richiede 1,1 miliardi di dollari per soddisfare le crescenti esigenze umanitarie di oltre 6 milioni di persone sfollate e colpite dalle operazioni militari nei prossimi tre mesi». In un secondo appello Guterres fa richiesta di 551 milioni di dollari per aiutare gli ucraini fuggiti oltre confine, perlopiù in Polonia, Ungheria, Romania e Moldavia. «Entrambi i piani includono fondi per aumentare le forniture mediche e sanitarie essenziali, acqua potabile, riparo e protezione», ha spiegato il segretario generale dell’Onu. «La comunità internazionale deve dare un inequivocabile sostegno», ha aggiunto esortando i governi a rispondere a quelli che chiama «appelli salvavita».

15.15 – L’ambasciatore russo a Roma: «Ue responsabile delle armi letali a Kiev»

«I cittadini e le strutture della Ue coinvolti nella fornitura di armi letali alle Forze armate ucraine saranno ritenuti responsabili di qualsiasi conseguenza di tali azioni nel contesto dell’operazione militare speciale in corso. Non possono non capire il grado di pericolo delle conseguenze». Sono queste le parole durissime dell’ambasciatore russo a Roma Sergey Razov. «L’Ue si è definitivamente schierata con il regime di Kiev, che ha scatenato una politica di genocidio contro parte della sua stessa popolazione». «I funzionari di Bruxelles, che fino a poco tempo fa si dipingevano come partner strategico del nostro Paese, ora non si fanno più scrupoli a dire che intendono infliggere “il massimo danno alla Russia, distruggere la sua economia e impedire la sua crescita economica” – scrive Razov in una nota in cui condanna le sanzioni degli Stati europei contro Mosca -. Vogliamo assicurarvi che non sarà così. Le azioni dell’Ue non resteranno senza risposta. La Russia continuerà a perseguire i suoi interessi nazionali vitali a prescindere dalle sanzioni e dalle loro minacce. È ora che i Paesi occidentali capiscano che il loro dominio indiviso nell’economia globale è cosa del passato».

14.50 – Kiev: la Russia «fabbricherà notizie false sulla nostra resa»

La Russia si sta preparando a lanciare una «operazione di informazione e psicologica su larga scala» contro l’Ucraina, dice il ministro della Difesa Oleksiy Reznikov. «Il suo obiettivo è spezzare la resistenza degli ucraini e dell’esercito ucraino con le menzogne», ha detto Reznikov in una nota. Secondo il ministro della Difesa, la Russia ha pianificato di creare «problemi di comunicazione» e di fabbricare rapporti secondo cui la leadership militare e politica dell’Ucraina ha «accettato di arrendersi» alle forze russe. «A conferma di ciò, verranno diffusi documenti falsi, presumibilmente firmati, e video falsi modificati», ha affermato Reznikov. «Questa è una bugia. Questo non accadrà. Non ci sarà resa!».

14.38 – Il sindaco di Kiev: «Il nemico è alla periferia della capitale»

Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, dice in un videomessaggio che «il nemico è alla periferia della capitale», aggiungendo che l’esercito ucraino si sta «preparando a difendere Kiev». «Le nostre forze armate, le forze di difesa territoriale, stanno combattendo eroicamente per la nostra terra», spiega Klitschko. «Fortificazioni e posti di blocco sono stati costruiti agli ingressi della città. Chiedo a tutti di mantenere la calma. Non uscite inutilmente e restate nei rifugi in caso di allarme». L’enorme convoglio militare russo lungo 60 chilometri – composto da veicoli corazzati, carri armati, artiglieria rimorchiata e altri veicoli logistici – e visto dalle immagini satellitari avrebbe raggiunto la periferia della capitale ucraina, Kiev.

14.24 – La Farnesina sposta l’ambasciata italiana a Leopoli

In ragione del deterioramento della situazione di sicurezza a Kiev e della conseguente impossibilità di garantire una piena funzionalità, è in corso il trasferimento a Leopoli dell’Ambasciata d’Italia a Kiev per continuare a svolgere le proprie funzioni, così come altre ambasciate già trasferitesi, che erano presenti a Kiev. Lo comunica la Farnesina. Nel frattempo, scrive la Tass, l’esercito russo ha invitato tutti i cittadini della regione di Kiev che abitano vicino a ripetitori di telecomunicazioni a lasciare le loro case. E il ministero della Difesa di Mosca fa sapere che le forze delle due autoproclamate repubbliche separatiste ucraine di Lugansk e Donetsk sono avanzate per diverse decine di chilometri e si sono congiunte con le forze russe presenti sul territorio ucraino.

14.05 – Mosca: Domani riprendono i negoziati con Kiev

Secondo Tass e Ria Novosti, i negoziati tra Mosca e Kiev riprenderanno domani

13.55 – La resistenza di Kupyansk

A Kupyansk, città occupata dell’area di Kharkiv, nella parte orientale dell’Ucraina, i cittadini provano a contrastare un mezzo militare russo, scagliandosi contro un mezzo in movimento e agitando bandiere dell’Ucraina. Tra loro ci sono anche bambini come si evince da un video postato su TikTok. Una bandiera del paese, in un altro filmato postato su Twitter, viene issata davanti a un edificio della città.

13.52 – «Attesi 800-900mila profughi in Italia

«Sono attesi in Italia circa 800-900mila profughi ucraini. E’ una stima che si basa sul fatto che gli ucraini in Italia sono circa 250mila, che molti parenti cercheranno di congiungersi a loro e che ogni famiglia ucraina ha in media 2-3 figli», dice all’Ansa sul possibile flusso di profughi che potrebbe arrivare in Italia è Fabio Prevedello, dell’Associazione Culturale Europea Italia-Ucraina.

13.00 – L’interprete piange mentre traduce le parole di Zelensky

«Stiamo combattendo per la nostra terra. E per la nostra libertà». Ha la voce spezzata dalla commozione l’interprete in onda sulla CNN mentre traduce in tempo reale il discorso del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al parlamento europeo e le sue parole che fanno riferimento ai bambini uccisi dagli attacchi dei russi.

12.55 – Il presidente ucraino al PE: «Dimostrateci che siete con noi»

«Dimostrateci che siete con noi: vogliamo essere membri dell’Unione europea». In collegamento – un collegamento «che salta, scusate, ci sono i bombardamenti» – con la seduta plenaria straordinaria del Parlamento europeo a Bruxelles sulla guerra in Ucraina, il presidente Zelensky, viene salutato con un lungo applauso. «Ogni giorno per qualcuno questo può essere l’ultimo giorno: parlo dei miei cittadini, dei cittadini ucraini che difendono la libertà a caro prezzo. Noi oggi diamo la nostra vita per la libertà». «Sosterremo il Paese, non guarderemo dall’altra parte», dice la presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola. «Ci troviamo davanti a una minaccia esistenziale per l’Europa così come la conosciamo».

12.23 – Uno studente indiano morto nell’attacco a Kharkiv

Secondo la Bbc, fonti ucraine parlando di circa 20 persone rimaste ferite nell’esplosione dell’edificio amministrativo di Kharkiv e che sei persone erano state recuperate: non è chiaro se vive o morte. Ora il ministro degli Esteri indiano ha detto che uno studente indiano è stato ucciso nell’attacco di stamane nella seconda città più grande dell’Ucraina. Dozzine di morti tra i civili sono state segnalate dopo il bombardamento russo della città lunedì. Il presidente dell’Ucraina ha definito l’attacco alla città un crimine di guerra, affermando che ci sono testimonianze oculari di civili deliberatamente presi di mira. Secondo l’Onu ci sono state più di 400 vittime civili durante la guerra, di cui almeno 102 morti.

12.21 – Kharkiv contro i russi

Il video messaggio dei residenti di Kharkiv, seconda città dell’Ucraina e al sesto giorno di guerra sotto attacco, teatro di un’esplosione in centro stamane, hanno registrato un video messaggio per i russi dopo la distruzione del palazzo del governo.

12.01 – Truppe bielorusse sarebbero entrate in Ucraina

Le truppe bielorusse avrebbero attraversato il confine con l’Ucraina per unirsi all’invasione russa. La notizia è riportata dai media internazionali Politico e Daily Beast, entrambi citando una dichiarazione del Parlamento ucraino: «Le truppe bielorusse sono entrate nella regione di Chernihiv, nell’Ucraina settentrionale». Al momento non ci sono al momento altre conferme.

11.59 – Razzi su Cherson

A Cherson, città dell’Ucraina del sud che sarebbe al momento circondata dai russi, un razzo ha colpito una struttura idrica.

11.43 – Il Cremlino: Nessun colloquio tra Putin e Zelensky

Non ci sono piani per colloqui diretti tra Vladimir Putin e il presidente ucraino Volodomyr Zelensky, dice il portavoce del Cremlino Peskov secondo quanto riporta la Tass. La notizia di un eventuale colloquio tra i due leader si era diffusa in queste ore.

11.37 – La Nato: «Non cerchiamo il conflitto, Putin fermi la guerra»

In queste ore «per la prima volta stiamo dispiegando le forze di risposta della Nato e truppe francesi sono in arrivo in Romania», dice il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in conferenza stampa dalla base militare Lask, in Polonia. «Noi proteggeremo e difenderemo qualsiasi territorio della Nato. Noi siamo un ‘Alleanza difensiva. Non cerchiamo il conflitto con la Russia, che deve immediatamente fermare la guerra e tornare alla diplomazia. La guerra di Putin ha effetti su tutti e gli Alleati della Nato sono uniti. La Nato non invierà truppe in Ucraina o aerei nel suo spazio aereo», aggiunge Stoltenberg. «Gli Alleati provvedono al supporto militare» per Kiev. Ma «non manderemo aerei in Ucraina perché si tratterebbe di un’interferenza in questa guerra», conferma il presidente della Polonia Andrzej Duda.

11.30 – Lavrov: «Inaccettabili le armi nucleari Usa in Europa»

Molte delegazioni di diplomatici, tra cui quella ucraina insieme ad altri paesi occidentali, oggi si sono alzati e hanno abbandonato la sala della Conferenza sul disarmo a Ginevra, boicottando l’intervento del ministro russo Sergei Lavrov. Il videomessaggio di Lavrov era preregistrato: il ministro ha infatti annullato la sua partecipazione in presenza a causa di «sanzioni anti-russe» che gli vietano di sorvolare l’Unione europea. regime di Kiev cospira per sviluppare il suo arsenale atomico, è una minaccia alla sicurezza internazionale, dice Lavrov nel videomessaggio. «Stiamo lavorando per evitare l’emergere di armi nucleari in Ucraina», dice secondo quanto riporta la Tass. «È inaccettabile per la Russia che alcuni Paesi europei ospitino armi nucleari degli Stati Uniti. È il momento di rimandarle a casa», dice il ministro degli Esteri russo.

11.20 – Le Nazioni Unite: «Più di 660 mila rifugiati hanno lasciato l’Ucraina»

EPA/Darek Delmanowicz | Rifugiati ucraini alla stazione di Przemysl, Polonia, 27 febbraio 2022.

Sono oltre 660 mila i rifugiati che hanno lasciato l’Ucraina in questi primi 6 giorni di guerra. Lo riferiscono le Naziono Unite.

10.49 – Mosca, l’offensiva «continua fino al raggiungimento degli obiettivi»

La Russia proseguirà l’offensiva dell’Ucraina fino al raggiungimento di «tutti gli obiettivi», dice il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu.

9.26 – La risoluzione del Parlamento europeo

Il Parlamento europeo nel primo pomeriggio si occuperà della proposta di risoluzione sulla guerra in Ucraina. I contenuti: sanzioni alla Bielorussia, restrizioni sulle importazioni di petrolio e gas e un richiamo forte a Unione europea e Nato. Il documento è composto da 46 articoli che saranno protagonisti della discussione in mattinata, alla fine della quale il presidente ucraino Zelensky interverrà in collegamento da Kiev. Il testo, che non è un provvedimento di legge, dà un’indicazione alla Commissione sul percorso dei prossimi giorni. Il Parlamento appoggia la richiesta dell’Ucraina di entrare a far parte dell’Unione. L’articolo 34 «invita le istituzioni dell’Unione ad adoperarsi per concedere all’Ucraina lo status di paese candidato all’adesione all’UE, in linea con l’articolo 49 del trattato sull’Unione europea e sulla base del merito e, nel frattempo, a continuare ad adoperarsi per la sua integrazione nel mercato unico dell’Unione in virtù dell’accordo di associazione».

Nel documento si legge una «condanna, nei termini più forti possibile, dell’aggressione russa all’Ucraina» e si chiede un cessate il fuoco immediato. Dura la presa di posizione poi del Parlamento europeo verso la Bielorussia, ribadita con forza la solidarietà al popolo ucraino. Per gli eurodeputati l’annessione delle repubbliche separatiste da parte di Putin è «illegale», ed è da respingere con fermezza la minaccia sul nucleare avanzata da Putin. Oltre alla proposta di nuove e più pesanti sanzioni, anche al paese guidato da Lukashenko, c’è anche quella di una limitazione nell’importazione di petrolio e gas. Sulla Nato infine: nel testo si legge che l’Alleanza atlantica e l’Unione europea devono «prepararsi ad ogni possibilità».

8.36 – Ancora sirene d’allarme a Kiev

A Kiev suonano le sirene dell’allarme bomba, dopo una notte relativamente tranquilla rispetto ai giorni scorsi.

8.11 – La Cecenia ammette le perdite

Il leader ceceno, Ramzan Kadirov, che sabato ha riferito della morte di due combattenti della repubblica russa in Ucraina. «Riguardo alle vittime, ci sono purtroppo già perdite tra i nativi della Repubblica cecena. Due sono morti, altri sei sono rimasti feriti», ha scritto su Telegram, assicurando che «i nostri ragazzi eseguiranno qualsiasi ordine del Cremlino».

7.27 – Ucraina nell’Ue

La candidatura dell’Ucraina all’entrata nell’Unione Europea è stata registrata. Si tratta del primo passo per l’entrata nell’Ue e lo ha annunciato il rappresentante ucraino presso l’Unione europea, Vsevolod Chentsov. «La domanda di adesione dell’Ucraina all’Ue firmata dal presidente Zelensky è stata consegnata al rappresentante permanente della Francia (attuale presidente di turno) presso l’Ue, Philippe Leglise-Costa. La domanda è registrata. Il processo è stato avviato», ha twittato Chentsov.

6.06 – 70 morti a Okhtyrka

Almeno 70 soldati ucraini hanno perso la vita nei bombardamenti russi di un’unità militare a Okhtyrka. Lo ha detto il capo dell’amministrazione statale regionale di Sumy Dmytro Zhyvytskyi, secondo Kiev Independent. Un video pubblicato su YouTube ha mostrato una base militare in fiamme a Brovary. Le sirene d’attacco suonano a Kiev e in altre città. La città di Cherson, nell’Ucraina meridionale, è quasi completamente circondata dalle truppe russe.

5.15 – Uk: Putin la pagherà

Il Regno Unito continuerà a esercitare la massima pressione sulla Russia: lo ha detto il premier britannico Boris Johnson prima del suo viaggio di questa mattina in Polonia ed Estonia, dove incontrerà i suoi omologhi e il segretario generale della Nato Stoltenberg . Il presidente russo Vladimir Putin subirà le «conseguenze» della sua invasione dell’Ucraina, ha aggiunto Johnson.

4.44 – Kiev sotto attacco

Il sindaco della capitale ucraina Vitali Klitschko ha detto che Kiev è sotto attacco e non può resistere a lungo. «Abbiamo sentito le esplosioni ogni ora la notte scorsa, per tutta la notte e negli ultimi quattro giorni – ha detto l’ex pugile campione dei pesi massimi e primo cittadino di Kiev dal 2014 -. Gli abitanti sono molto nervosi, trascorrono molto tempo nei bunker», ha aggiunto. «Siamo pronti a combattere e pronti a morire per il nostro Paese, per le nostre famiglie perché è la nostra casa – ha proseguito -. È il nostro futuro e qualcuno vuole entrare nelle nostre case e rubarci il futuro». Rivolgendosi poi al presidente russo Vladimir Putin, il sindaco ha detto che l’Ucraina non vuole il ritorno della Russia: «Vediamo il nostro futuro come un Paese europeo, moderno e democratico. Questo è tutto. Nessuna discussione. È il nostro obiettivo. Stiamo combattendo per questo. Stiamo combattendo per il nostro Paese. Stiamo combattendo per il nostro sogno».

4.15 – Preoccupazione per il convoglio russo

C’è preoccupazione per il convoglio russo a pochi chilometri da Kiev. La capitale ucraina rappresenta un obiettivo militare di primaria importanza per la Russia nella sua offensiva. Il convoglio «si estende dall’area intorno all’aeroporto di Antonov (a circa 25 km dal centro di Kiev) a sud fino a Prybirsk a nord», ha spiegato in una email la Maxar Technologies. L’esercito russo cerca di impadronirsi dell’aeroporto di Antonov, che è stato teatro di violenti scontri fin dall’inizio dell’invasione, poiché lo ritiene strategico per la conquista della capitale. Le nuove immagini satellitari di Maxar Technologies mostrano anche colonne di fumo che si alzano da case apparentemente in fiamme lungo il percorso. Sirene antiaeree a Rivne e poco fa anche a Vinnytsia. I residenti devono recarsi al rifugio più vicino. La Cnn spiega che il convoglio è partito dalla Bielorussia.

2.11 – Un convoglio verso Kiev

Immagine da: Maxar Technlogies via Cnn

Una colonna di mezzi militari russi lunga più di 60 chilometri sta arrivando a Kiev. A documentarlo è la Maxar Technologies, società di immagini satellitari che ha pubblicato fotografie del convoglio ormai alla periferia della Capitale. La colonna militare si estende dalla base aerea Antonov – circa 17 miglia dal centro di Kyiv – a nord di Pribyrsk, ucraina. Nel convoglio sono presenti blindati, carri armati, artiglieria trainata e altri veicoli logistici. La Cnn fa sapere che la Casa Bianca sta monitorando la situazione.

3.16 – Tre edifici distrutti a Kiev Oblast

Il Kiev Independent dice che un attacco con missili balistici russi ha distrutto tre edifici residenziali a Kiev Oblast. Un razzo ha colpito un dormitorio e due appartamenti a Vasilkov, Bila Tserkva e Kalinovka intorno alle 19 (ora locale), secondo il ministero dell’Interno. Piu’ tardi in serata, un altro attacco missilistico a Bila Tserkva ha distrutto un dormitorio a tre piani.

1.55 – Arriva Starlink

I servizi Internet dei satelliti Starlink di Elon Musk sono attivi in Ucraina. Lo ha fatto sapere il vice premier ucraino Mykhailo Fedorov, con delega alla trasformazione digitale, che su Twitter ha postato la foto di un camion che trasportava terminali Starlink. Un primo carico è arrivato oggi. La rete satellitare Starlink dovrebbe portare Internet nelle aree colpite dall’assalto dell’esercito russo che ha invaso l’Ucraina giovedì scorso. «Starlink è arrivato. Grazie Elon Musk», ha twittato Fedorov. «Prego», ha replicato il fondatore di SpaceX sul social network.

00.35 – L’Ue: ritiro immediato della Russia

La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen chiede alla Russia di ritirarsi immediatamente dall’Ucraina.

0,05 – Zelensky: non perdere tempo

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha esortato la Russia a «non perdere tempo» in Ucraina, avvertendo che i bombardamenti non convinceranno Kiev ad accettare le condizioni di Mosca per una tregua. Il primo round di colloqui – ha ricordato Zelensky in un video diffuso sui social – è avvenuto «sullo sfondo di bombardamenti e di colpi che miravano al nostro territorio. Penso che la Russia tenti in questo modo semplice di far pressione».

In copertina EPA/SERGEY DOLZHENKO

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