Ucraina, verso nuove sanzioni Usa e Ue contro la Russia. Kiev: «Oggi 80 raid russi: 29 dalla Bielorussia». Macron chiama Putin e Zelensky: «Non c’è ancora accordo»

Kiev denuncia condizioni sempre più vicine all’emergenza umanitaria nelle città conquistate dalle truppe russe. Il presidente ucraino Zelensky giovedì parlerà alla Nato

È il 27° giorno di guerra tra Russia e Ucraina e la tensione non accenna ad attenuarsi. A svelare le intenzioni di Mosca è il presidente degli Stati Uniti Joe Biden: «Putin vuole usare armi chimiche nella guerra in Ucraina. Sono pronti a creare un’operazione false flag per giustificare un intervento». Ma il Cremlino nega tutto: «Solo insinuazioni. Non abbiamo simili armi», risponde il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov. Intanto il presidente ucraino Zelensky ha parlato in videoconferenza con il Parlamento italiano chiedendo un sostegno ancora più concreto: «Siamo al limite. Immaginate Genova distrutta con Mariupol». A Kiev le autorità hanno decretato il coprifuoco fino a mercoledì mentre a Odessa le sirene anti-aereo continuano a suonare. Il bollettino dei caduti in guerra arrivato da un giornale russo ha parlato di quasi 10 mila morti. Ma dopo poche ore la notizia scompare e i giornalisti parlano di attacco hacker.


21.28 – Il Pentagono: «Forze russe senza più cibo»

«Le forze russe in Ucraina hanno problemi logistici e stanno finendo le loro scorte di cibo». A farlo sapere è il portavoce del Pentagono John Kirby durante un incontro con la stampa. Kirby ha riferito sulla situazione attuale dell’esercito russo e sui problemi di sopravvivenza che i militari starebbero avendo dopo 27 giorni di guerra ininterrotta. «Tutti abbiamo visto i soldati russi che saccheggiavano i supermercati, le truppe di Mosca continuano ad avere problemi sul campo». E ha aggiunto: «La Russia non ha raggiunto nessuno degli obiettivi strategici che si era prefissata».


20.42 – Kiev: «Più di 80 bombardamenti russi in un solo giorno»

L’ultimo bollettino dello Stato maggiore dell’esercito di Kiev registra oltre 80 raid missilistici e i bombardamenti aerei compiuti oggi dalle forze armate russe «contro infrastrutture militari e civili ucraine». Le regioni segnalate sono quella di Zhytomyr, Kiev, Chernihiv, Kharkiv e Donetsk. Secondo il monitoraggio ucraino 29 di questi attacchi sono partiti dagli aeroporti di Baranavichy e Babrujsk, situati nel territorio della Bielorussia.

20.27 – L’Eliseo conferma: «Macron al telefono con Putin e Zelensky»

La nota ufficiale dell’Eliseo conferma quanto annunciato poco fa dall’agenzia di stampa russa Tass: «Il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron ha proseguito le sue lunghe precedenti conversazioni con il presidente russo, Vladimir Putin, e con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sulle modalità di un cessate il fuoco e delle condizioni di sicurezza». La nota prosegue: Non c’è per ora un accordo ma il presidente resta convinto della necessità di proseguire gli sforzi. Non c’è altra soluzione che un cessate il fuoco e negoziati sinceri della Russia con l’Ucraina. Il Presidente della Repubblica resta al fianco dell’Ucraina». Ad anticipare alla Tass quanto ufficializzato dall’Eliseo era stato poco prima il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. La giornata di Macron è proseguita con altre due importanti telefonate: una al cancelliere tedesco Scholz e l’altra al premier italiano Mario Draghi. «I due colloqui», riferisce la presidenza francese, «sono stati incentrati sulla guerra e sulla preparazione dei vertici straordinari delle Nato e del G7 giovedì prossimo, e del Consiglio europeo del 24 e del 25 marzo».

19.15 – Sullivan: «Con Biden a Bruxelle nuove sanzioni contro Mosca»

Saranno annunciate nuove sanzioni contro la Russia dopo i vertici dell’Ue e della Nato in programma giovedì a Bruxelles con la partecipazione del presidente americano Joe Biden. Secondo il consigliere per la sicurezza nazionale americana, Jake Sullivan, il viaggio in Europa di Biden è l’occasione: «per coordinare la risposta occidentale verso la Cina» a proposito della guerra in Ucraina, «anche in vista del vertice Ue-Cina del 1 aprile».

17.20 – Minsk: «Eliminata una rete di spionaggio ucraina»

Cresce lo scontro anche fuori dai confini ucraini, dopo l’annuncio dei servizi segreti bielorussi di aver eliminato una rete di spionaggio che Kiev avrebbe messo in piedi in Bielorussia. Secondo l’agenzia statale di Minsk, Belta, le presunte spie ucraine operavano nel Paese «sotto copertura diplomatica».

17.05 – Raid russo con i droni sull’Accademia nazionale delle scienze di Kiev: almeno un morto

C’è almeno un morto nel raid delle truppe russe che si è abbattuto sugli edifici dell’Accademia nazionalde delle scienze dell’Ucraina a Kiev. Uno dei droni russi Orlan ha colpito di un edificio di sette piani, da cui si è alzata una imponente colonna di fuma. Secondo un funzionario dell’intelligence ucraina ci sarebbero almeno tre vittime, ma non non ci sono ancora conferme indipendenti. Il funzionario ha ribadito all’agenzia Afp che i russi hanno usato i droni Orlan, uno dei quali avrebbe sganciato una bomba sul palazzo dell’università.

16.40 – Alcune città ucraine rischiano di restare senza cibo

Le persone rimaste nelle città dell’Ucraina come Cherson e Sumy rischiano di non avere cibo a sufficienza per sopravvivere più di altri tre o quattro giorni. L’allarme è stato lanciato su Twitter dal portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko, secondo cui circa 300mila persone stanno andando incontro a una catastrofe umanitaria: «Cibo e medicine sono finite, mentre la Russia si rifiuta di aprire i corridoi umanitari per evacuare i civili. La tattica barbarica della Russia deve essere fermata prima che sia troppo tardi». Alla Cnn, l’agenzia umanitaria Mercy Cops ha avvertito che il sistema umanitario nel Paese è completamente distrutto: «Una delle principali preoccupazioni in questo momento è la vulnerabilità della catena di approvvigionamento – ha detto Steve Gordon, consigliere per l’Ucraina della ong che si trova a Kharkiv – Sappiamo che la maggior parte dei comuni nelle aree che subiscono i combattimenti più intensi non hanno più di tre o quattro giorni di beni essenziali come il cibo».

15.54 – Kiev: «Il fotoreporter Maks Levin è scomparso»

«Il nostro buon amico, il talentuoso fotoreporter di guerra Maks Levin, è scomparso». Così il giornalista del giornale ucraino Kiev Indipendent Illia Ponomarenko annuncia su Twitter la scomparsa del collega Levin lo scorso 13 marzo. «Aveva trascorso un’altra giornata campale in una zona di combattimento fuori Kiev. Da allora, nessuno ha avuto contatti con lui. Se seguite questa guerra, avete avuto sicuramente modo di vedere molte delle sue opere».

15.16 – Guterres: «Ucraini vivono un inferno in terra»

«Gli ucraini stanno vivendo un inferno in terra», così il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, commenta la guerra tra Russia e Ucraina. «I riverberi della guerra si fanno sentire in tutto il mondo. I prezzi alle stelle di cibo, energia e fertilizzanti minacciano di degenerare in una crisi della fame globale con i Paesi in via di sviluppo che già soffocano sotto il peso del Covid». Guterres ha poi aggiunto: «Allo stesso tempo, non possiamo perdere la speranza. Dai miei contatti emergono elementi di progresso diplomatico su diverse questioni chiave. C’è abbastanza sul tavolo per cogliere le ostilità e negoziare seriamente ora». Il presidente delle Nazioni Unite ha parlato di «una guerra non vincibile» che «prima o poi dovrà spostarsi dai campi di battaglia al tavolo della pace. L’unica domanda è quante altre vite devono essere perse? Quante altre bombe devono cadere? Quante coppie sposate devono essere distrutte o molti altri ucraini e russi saranno uccisi?».

14.09 – Ministro della Salute: «10 ospedali completamente distrutti»

Il ministro della Salute ucraino Viktor Lyashko, parlando alla televisione nazionale, citato dal Guardian, ha dichiarato che 10 ospedali ucraini sono stati completamente distrutti dai bombardamenti. «Il nemico ha già bombardato 139 ospedali, le cure mediche non possono più essere fornite lì e queste strutture vanno ricostruite da zero», ha detto Lyashko. Sempre secondo il ministro della Salute ucraino, altri ospedali non hanno potuto ricevere medicine e forniture a causa dei combattimenti.

12.30 – Sirene a Odessa

Avvertite sirene anti-aereo a Odessa attorno alle 13.20 ora locale. In lontananza, verso Nord, per due volte si sono sentiti dei colpi che gli abitanti della città attribuiscono alla risposta della contraerea ucraina a quelli che potrebbero essere cannoneggiamenti dal mare.

12.15 – Forte esplosione avvertita a Kiev

Una forte esplosione è stata rilevata a Kiev dalla corrispondente della Bbc Orla Guerin. «È la prima volta che ho sentito sbattere le finestre nel mio hotel. Non è chiaro se sia stato colpito un obiettivo o se fosse la contraerea ucraina che abbatteva un missile russo».

12.00 – Il sindaco di Boryspil esorta le persone a fuggire dalla città: «Siate intelligenti e andatevene»

Mentre Kiev esorta alla resistenza, il sindaco di Boryspil, città a est della capitale, chiede ai residenti di andarsene. «Non c’è bisogno urgente di essere in città al momento», ha detto Volodymyr Borysenko. «I combattimenti stanno già infuriando nella regione. Mi rivolgo alla popolazione: siate intelligenti e lasciate la città se potete».

11.05 – Zelensky invita il Papa in Ucraina

Papa Bergoglio ha chiamato al telefono il presidente ucraino prima del suo intervento a Montecitorio. Nel corso della conversazione, Zelensky lo ha invitato in Ucraina. A darne notizia è l’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andryi Yurash. «Il ruolo di mediazione della Santa Sede nel porre fine alla sofferenza umana sarebbe accolto con favore», ha detto Zelensky.

11.00 – «Spari sui civili in fila al supermercato di Severodonetsk»

A Severodonetsk, nella regione di Lugansk, i russi hanno fatto fuoco su persone in coda in un supermercato, provocando morti e feriti. A denunciarlo su Facebook è stato il capo dell’amministrazione militare regionale Serhiy Haidai. A citarlo è Ukrinform. «Gli occupanti mirano a un negozio a Severodonetsk, come successo a Kharkiv. Abbiamo morti e feriti, il numero è in via di chiarimento. Gli orchi prendono cinicamente la vita degli ucraini!».

10.55 – Parlamentari in Aula con nastro fucsia contro gli stupri di guerra

ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

La gran parte delle parlamentari arrivate a Montecitorio per ascoltare l’intervento del presidente dell’Ucraina Zelensky indossa al braccio un fiocco fucsia, come simbolo di lotta contro gli stupri di guerra. Deputati e senatori hanno cominciato ad entrare nell’emiciclo alle 10.30.

10.35 – Il Regno Unito pianifica la nazionalizzazione temporanea di Gazprom Uk

EPA/FOCKE STRANGMANN

L’esecutivo di Boris Johnson sta pianificando una procedura di amministrazione controllata forzosa da imporre alla filiale commerciale britannica del gigante russo del gas Gazprom e dunque la nazionalizzazione temporanea delle attività, almeno per qualche mese. Lo fa sapere la Bbc, riprendendo anticipazioni confermate anche da Bloomberg. L’iniziativa del governo inglese è attesa entro l’8 aprile, data in cui è prevista la presentazione di un programma ad hoc di aggiornamento della strategia energetica complessiva del Regno Unito, alla luce dei fattori di crisi strutturale del settore e dell’impennata del prezzo degli idrocarburi. La dipendenza del Regno Unito dal gas russo è stata ridotta negli ultimi anni a circa il 3% del fabbisogno, molto meno di Paesi dell’Europa continentale come Germania o Italia.

10.00 – Zelensky: «Un minuto di silenzio al giorno per i morti»

Un minuto di silenzio ogni giorno alle 9 del mattino per onorare la memoria delle vittime della guerra. Lo stabilisce un decreto del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, come riportato da Ukrinform. «Al fine di onorare la memoria, il coraggio civico e la devozione, la forza dello spirito, la resilienza e le gesta eroiche dei soldati uccisi in missioni di combattimento per proteggere la sovranità statale e l’integrità territoriale dell’Ucraina, i civili uccisi nell’aggressione armata della Federazione Russa contro l’Ucraina», si legge nel decreto. Secondo il ministro della Difesa Alexei Reznikov, nelle tre settimane di guerra, l’esercito russo ha ucciso circa 3.000 civili, di cui 117 bambini.

9.42 – Carro armato colpisce un’auto con una famiglia: 3 morti

Un carro armato russo ha colpito un’auto che trasportava una famiglia con bambini. È accaduto nella regione di Kharkiv. Tre persone sono morte, tra cui una bambina di 9 anni. A renderlo noto via Facebook, l’Ufficio del procuratore generale, come riferisce Ukrinform. «Nella regione di Kharkiv, un carro armato russo ha abbattuto un’auto con una famiglia con due bambini. La famiglia ha gridato che si trattava di civili, sventolando bandiera bianca, ma invano. I genitori e una bambina di nove anni sono morti e un ragazzo di 17 anni è rimasto ferito», afferma il Procuratore. Stando a quanto riporta l’agenza di stampa ucraina, complessivamente 117 bambini sono morti a causa dell’aggressione russa, il numero più alto si trova nella regione di Kiev (58), e nella regione di Kharkiv (40).

9.30 – Tre corridoi per l’evacuazione da Mariupol

Nella giornata di oggi tre percorsi per l’evacuazione dei civili da Mariupol verranno aperti dall’Ucraina. Lo ha fatto sapere la vice prima ministra di Kiev Iryna Vereshchuk su Telegram. «Oggi stiamo lavorando duramente per l’evacuazione dei residenti di Mariupol», afferma Vereshchuk, spiegando che a questo fine funzioneranno tre percorsi, tutti diretti alla città di Zaporizhzhia. La vicepremier fa sapere anche che 21 autobus e camion con aiuti umanitari hanno lasciato Zaporizhzhia diretti a Mariupol.

9.10 – La Russia: «Non abbiamo armi chimiche»

Le accuse del presidente americano Joe Biden secondo cui la Russia potrebbe usare armi chimiche e biologiche in Ucraina sono «insinuazioni sbagliate». Questa è la replica arrivata dal vice ministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov. «Non abbiamo simili armi», ha aggiunto.

9.00 – L’appello per de-russificare Uzhgorod

I cittadini di Uzhgorod, città dell’Ucraina occidentale al confine con la Slovacchia e l’Ungheria, hanno chiesto in un appello alle autorità locali per de-russificare i nomi delle strade e delle piazze della città.«Strade, piazze, vicoli della nostra città prendono il nome da politici, letterati e personaggi dell’arte russi che non hanno niente a che vedere con la Transcarpazia e Uzhgorod, e quindi sono un atavismo della precedente politica culturale sovietica», si legge nella lettera inviata alle autorità locali. Secondo i cittadini bisogna avviare un processo di de-russificazione della città, secondo la procedura stabilita dalla legge. Lelenco delle strade da rinominare ne include alcune intitolate a Yuri Gagarin, Pushkin e Chekhov. Il documento chiede anche di smantellare il busto del poeta russo Aleksandr Pushkin nella zona centrale di Uzhgorod. «In questi giorni abbiamo nuovi eroi che sacrificano la loro vita per il nostro Paese. Dobbiamo perpetuare e custodire la loro memoria. Durante il periodo sovietico furono banditi», affermano gli autori dell’appello.

8.40 – 117 bambini uccisi dall’inizio della guerra

Sono arrivati al numero di 117 i bambini uccisi dall’inizio della guerra con la Russia, secondo le stime del Parlamento di Kiev, che parla di altri 155 bimbi feriti. Il numero maggiore di vittime si concentra nella capitale, Kiev, nella città nord-orientale di Kharkiv e in quella settentrionale di Chernihiv. Per le Nazioni Unite, finora, sono almeno 925 i civili uccisi, tra cui 75 bambini, ma il numero reale è probabilmente maggiore.

8.15 – Chernihiv, metà della popolazione è scappata

Il sindaco di Chernihiv Vladyslav Atroshenko stima che più della metà della popolazione sia fuggita dalla città dall’inizio della guerra. Atroshenko ne ha parlato in un’intervista al sito di notizie LB.ua, citato da The Kyiv Independent, che le persone rimaste in città sono circa 130.000. Prima dell’inizio del conflitto gli abitanti erano 285.000. Il primo cittadino ha sottolineato che Chernihiv sta affrontando una grave carenza di medici, manca l’acqua, non ci sono scorte sufficienti a causa dei continui bombardamenti che impediscono l’approvvigionamento, la corrente e il gas vengono forniti a intermittenza. Atroshenko ha aggiunto che la strada per Kiev è minata.

7.15 – Mosca e gli Stati Uniti

Il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov ha chiesto agli Usa di «fermare la loro escalation, sia verbale sia in termini di forniture di armi alla regione di Kiev. Devono smettere di minacciare la Russia». Le agenzie Tass e Interfax avevano chiesto a Ryabkov quello che gli Usa devono fare per mantenere le relazioni con Mosca. Ryabkov ha anche detto che lo sviluppo delle relazioni tra i due Paesi dipende dagli Usa: «Una nota di protesta è stata consegnata ieri all’ambasciatore americano. Gli attuali sviluppi pongono queste relazioni sull’orlo di una rottura», ha detto, aggiungendo che tutto dipende da «quale politica gli Usa sceglieranno».

6.20 – Sirene antiaeree in tutte le regioni

Gli allarmi antiaerei stanno risuonando in quasi tutte le regioni dell’Ucraina, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. Le sirene sono state attivate negli oblast di Sumy, Mykolaiv, Ternopil, Poltava, Kirovohrad, Kharkiv, Zaporizhzhia, Leopoli, Ivano-Frankivsk, Zakarpattya, Chernivtsi, Dnipropetrovsk, Rivne, Volinia, Cherkasy, Khmelnytsky e Odessa. Intanto nel suo ultimo rapporto operativo pubblicato stamattina l’esercito di Kiev afferma che «secondo le informazioni disponibili, le forze di occupazione russe che operano in Ucraina hanno scorte di munizioni e cibo per non più di tre giorni». I funzionari hanno affermato che la situazione è simile per il carburante e hanno sottolineato l’incapacità della Russia di organizzare un gasdotto per soddisfare le esigenze delle truppe come esempio del loro fallimento logistico.

4.55 – Ucraina: ripreso il controllo di Makariv

Lo Stato maggiore delle forze armate dell’Ucraina ha riferito che «la bandiera Ucraina è stata issata sulla città di Makariv» e le forze russe sono state respinte. Lo riporta il Kyiv Independent. Makariv è un insediamento urbano nell’oblast di Kiev, a 60 chilometri a ovest dalla capitale Ucraina. Il villaggio aveva contato nei giorni scorsi diverse vittime civili.

3.45 – Onu: 925 civili uccisi

Sale ad almeno 925 il bilancio dei civili uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione da parte della Russia, secondo i dati in possesso dell’Ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani (Unhcr).

2.40 – Le truppe russe arrestano i giornalisti

Le truppe russe hanno arrestato giornalisti di un media locale nella regione ucraina di Zaporizhzhya e bloccato il suo sito web, secondo quanto riporta il media ucraino Ostro. Diversi reporter del quotidiano Melitopolski Vidomosti sono stati arrestati e portati in un luogo sconosciuto da uomini armati, afferma la fonte. «Persone armate sono entrate nelle case dei giornalisti Olha Olkhovska e Lyubov Chayka, dell’editore Mykhaylo Kumok e del copy editor Yevheniya Boryan. Li hanno arrestati e li hanno portati verso una destinazione sconosciuta», hanno affermato altri giornalisti del quotidiano. Rappresentanti della Mv media holding, proprietaria del Melitopolski Vidomosti, hanno invitato la leadership ucraina e la comunità internazionale ad aiutare a garantire il rilascio dei loro colleghi.

2.00 – L’esercito ucraino: i russi bloccano l’accesso al Mare d’Azov

L’ultimo rapporto operativo dell’esercito ucraino dice che le forze russe mantengono il corridoio con la Crimea e bloccano l’accesso al Mare d’Azov. Anche la città di Sumy è parzialmente bloccata, mentre continuano i bombardamenti di artiglieria sulla città di Kharkiv. Il rapporto, citato dal Guardian, afferma inoltre che la Russia sta conducendo campagne di propaganda aggressiva rivolte ai militari delle forze armate della Bielorussia affinché si uniscano all’invasione militare dell’Ucraina. Le forze russe continuano a utilizzare la rete di aeroporti della Repubblica di Bielorussia e stanno cercando di ricostruire la sezione ferroviaria da Valuyki a Kupyansk al fine di migliorare la logistica del gruppo, ha aggiunto il ministero della Difesa ucraino. Le forze ucraine affermano di aver sventato ieri 13 attacchi nemici e distrutto 14 carri armati, otto veicoli da combattimento di fanteria, due veicoli corazzati leggeri multiuso, tre sistemi di artiglieria e quattro veicoli generici, mentre le unità di difesa aerea hanno colpito due bersagli nemici. I russi avrebbero perso circa 300 membri del personale. «Si prevede che il nemico continuerà a lanciare missili insidiosi e attacchi di bombe, ed effettuerà bombardamenti su infrastrutture critiche dell’Ucraina utilizzando artiglieria a reazione, aerei, armi ad alta precisione e altre munizioni», conclude il rapporto.

1.30 – Gb: missili ipersonici non decisivi

Il vicemaresciallo della Royal Air Force (Raf) Mick Smeath, addetto militare alla Difesa britannica, sostiene che sia altamente improbabile che i missili ipersonici Kinzhal influiscano materialmente sull’esito della guerra in Ucraina. Citato dal Guardian, Smeath sostiene poi come sia «molto probabile che le affermazioni russe di aver utilizzato lo sperimentale Kinzhal abbiano lo scopo di sminuire la mancanza di progressi nella campagna di terra» di Mosca. Il Kinzhal (Pugnale, in cirillico), è un missile balistico aviolanciato ipersonico di fabbricazione russa sviluppato negli anni 2010 ed entrato in servizio sperimentale nel 2018 presso le forze aerospaziali di Mosca. Secondo il Pentagono invece ad oggi non ci sono indicazioni di un attacco della Russia dalla Bielorussia.

1.00 – Biden: la Russia pronta a usare armi chimiche

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha confermato che la Russia ha impiegato anche missili ipersonici nei bombardamenti in Ucraina. «Con le stesse testate impiegate sugli altri missili, non fanno molta differenza, tranne che per il fatto che è quasi impossibile intercettarli», ha detto Biden, citato dalla Cnn. Invece e accuse russe che Kiev ha armi biologiche e chimiche «sono false» e sono un chiaro segnale che Putin «sta valutando di usarle entrambe” nella guerra in Ucraina. Lo ha ribadito il presidente americano Joe Biden. Putin, ha sottolineato Biden, «è con le spalle al muro e ora sta parlando delle nuove operazioni false flag che sta preparando».

00.05 – Il giornale russo che cancella le vittime

La Komsomolskaya Pravda, un tabloid pro-Cremlino, ha riferito che secondo il ministero della Difesa di Mosca sarebbero 9.861 i soldati russi morti dall’inizio della guerra in Ucraina e “16.153 quelli rimasti feriti”. L’articolo, ripreso da altri media e rimbalzato su Twitter, è stato velocemente cancellato. Finora Mosca ha fornito solo una volta dati sui suoi morti nell’invasione dell’Ucraina: il 2 marzo aveva riferito di 498 vittime. Sul proprio canale Telegram la Komsomolskaya Pravda ha poi comunicato di aver ricevuto un attacco hacker.

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