Silvio Berlusconi: «L’Ucraina è il Paese aggredito e noi dobbiamo aiutarlo a difendersi». E non cita Mosca

Alla convention azzurra, in corso alla Mostra d’Oltremare a Napoli, il Cavaliere ha ripetuto: «Forza Italia è e rimarrà sempre dalla parte dell’Europa e dell’Alleanza Atlantica». L’appello a votare i referendum sulla giustizia

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è intervenuto alla convention di Forza Italia a Napoli con un lungo discorso (durato più di un’ora alla presenza, tra l’altro, della presidente del Senato Elisabetta Casellati) in cui ha parlato anche della guerra in Ucraina, aggiustando ulteriormente il tiro rispetto alle dichiarazioni di ieri, quando si era augurato che l’Europa convincesse l’Ucraina ad accogliere le richieste russe. Il Cavaliere ha parlato di «una crisi che è senza precedenti in Europa dopo la seconda guerra mondiale». «Non posso che condividere con voi l’orrore e il dolore per le tragiche immagini e le terribili notizie che ci vengono dall’Ucraina. Il fatto che si parli del possibile uso di armi nucleari significa mettere in discussione quella soglia, ben chiara a tutti, persino negli anni della guerra fredda, che escludeva l’uso dell’arma atomica in un conflitto locale».


Berlusconi ha sposato, dunque, gli appelli di chi, in queste settimane, ha chiesto il cessate il fuoco: «Condividiamo gli appelli di chi, Papa Francesco primo fra tutti, invoca di fare ogni sforzo per giungere alla pace al più presto, per porre fino all’orrore della guerra, e al tempo stesso per garantire al popolo ucraino il suo legittimo diritto all’indipendenza e alla libertà». «L’Ucraina è il Paese aggredito e noi dobbiamo aiutarlo a difendersi. Forza Italia è e rimarrà sempre dalla parte dell’Europa, dalla parte dell’Alleanza Atlantica, da parte dell’Occidente, dalla parte degli Stati Uniti», ha tuonato. «A proposito di atlantismo, io apprezzo molto lo zelo atlantista di queste settimane del Partito democratico, vorrei solo ricordare che la storia della sinistra italiana non è sempre stata questa», ha aggiunto.


La diretta video

La fuga dei cervelli e i referendum sulla giustizia

L’ex premier si è anche soffermato sulla condizione dei giovani, soprattutto al Sud, costretti a lasciare la propria terra per cercare fortuna altrove: «Sono sempre di più i figli della vostra terra che lasciano le loro famiglie e le loro radici alla ricerca di migliori condizioni di lavoro e di vita altrove, davvero una fuga di cervelli che rappresenta un’umiliazione e una sconfitta per tutti noi. Una piaga che interroga le nostre coscienze». Non un discorso a caso visto che la ministra per il Sud è l’azzurra Mara Carfagna. «Dobbiamo consentire alle imprese di tornare a fare utili, a investire e assumere soprattutto i giovani che devono avere un lavoro, una casa, devono farsi una famiglia e fare figli. Dobbiamo offrire lavoro ai nostri giovani».

In più occasioni il Cavaliere ha ribadito il no di Forza Italia a nuove tasse e, viceversa, il sostegno totale per i referendum sulla giustizia: «Rivolgo un appello agli italiani perchè vadano a votare e diano il loro voto su un argomento che prima o poi potrebbe riguardarli tutti personalmente. Io ho avuto 110 processi, 3.656 udienze, 130 avvocati». Dei referendum sulla giustizia «incredibilmente si parla poco o nulla, incredibilmente si è deciso di votare in un giorno soltanto, il 12 giugno, evidentemente c’è qualcuno che non vuole che gli italiani si pronuncino su un tema che da 30 anni dilania il Paese».

Foto in copertina da RAINEWS24

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