Ucraina, il live blog con le notizie più importanti della 94esima giornata di guerra

Le notizie più importanti, mappe e approfondimenti a cura della redazione di Open

Sono passati 94 giorni dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina. Il leader della Cecenia Ramzan Kadyrov ha annunciato la conquista della linea di contatto a Severodonetsk, che avrebbe bloccato «la marmaglia dei Banderites» ucraini nella città. Intanto, il leghista Matteo Salvini ribadisce la sua intenzione di recarsi a Mosca, mentre Kiev annuncia la ritirata delle truppe nemiche nella regione ucraina del Lugansk (est).


21.00 – Putin: «Pronti alla ripresa del dialogo con Kiev»

«La Russia è pronta a riprendere il dialogo con l’Ucraina», queste le parole del presidente russo Vladimir Putin, secondo quanto rende noto il Cremlino, citato da Interfax, nel corso del colloquio telefonico con il presidente francese Emmanuel Macron e con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Poi, però, Putin mette in guardia l’Occidente: «La fornitura di armi all’Ucraina da parte dell’Occidente rischia di creare un’ulteriore destabilizzazione».


20.30 – Conte: «La corsa al riarmo? Una follia collettiva»

Il presidente del M5s Giuseppe Conte, nel corso di un’iniziativa elettorale ad Ardea, per sostenere il candidato sindaco Lucio Zito, è tornato a parlare della guerra in Ucraina: «C’è stato un momento in cui c’è stata una follia collettiva, quando è partita la corsa al riarmo. Noi però abbiamo bisogno di misure per famiglie e imprese. Ci avete sentito spingere per continuare a lavorare per una soluzione politica a questa guerra. Ci avete sentito invocare il premier in Parlamento, perché abbiamo bisogno di un’azione diplomatica di tutta la comunità internazionale».

20.00 – Di Maio: «Escludo la pace a breve. Salvini a Mosca? Non è un tour estivo»

«La guerra in Ucraina o andare a Mosca non è un tema da tour estivo. Non voglio fare la morale a nessuno ma ci sarà un motivo perché non ci è andato ancora nessuno della nostra alleanza occidentale». Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio risponde a una domanda del giornalista Bruno Vespa che gli chiede dell’ipotesi Salvini a Mosca. Lo ha detto durante il “Forum in Masseria” in Salento. «Dopo la performance della trasferta in Polonia… forse andare anche a Mosca….», ha aggiunto Di Maio. L’Italia, assicura Di Maio, non smetterà di lavorare per arrivare alla pace e «a una soluzione che possa riaccendere il negoziato». Al momento, però, «escludo che in poche settimane si possa raggiungere la pace. Non è un percorso breve né facile ma non ci deve fermare nell’obiettivo di raggiungerlo».

14.30 – Zelensky: «Non vogliamo un’alternativa all’ingresso nell’Ue»

L’opzione della comunità politica europea, così come è stata proposta dal presidente francese Emmanuel Macron per tutti quei Paesi che non sono membri dell’Ue, non può essere accettata né condivisa dall’Ucraina. A dirlo è stato il leader ucraino Volodymyr Zelensky, in un’intervista all’emittente olandese Nieuwsuur, come riferito da Ukrinform. «No, non è è accettabile. Non ne abbiamo bisogno. Abbiamo solo bisogno del sostegno di questi Paesi, non vogliamo un’alternativa», ha detto. Il 9 maggio scorso il presidente francese aveva parlato di un’iniziativa per creare una nuova «comunità politica europea».

13.30 – Leader della Repubblica di Dontesk: «Organizzare un tribunale internazionale»

Un tribunale, come quello di Norimberga, per processare i militari ucraini che sono stati evacuati dall’acciaieria Azovstal a Mariupol. Questo è il progetto a cui starebbero pensando i russi in alternativa allo scambio di prigionieri. Un’idea che servirebbe anche a giustificare l’invasione dell’Ucraina ai fini della «denazificazione» invocata da Mosca in più occasioni. «Stiamo progettando di organizzare un tribunale internazionale sul territorio della Repubblica», ha dichiarato Denis Pushilin, leader della Repubblica popolare di Donetsk, come riporta il Guardian.

13.00 – Ministro ucraino del Commercio estero: «Produciamo grano ma non può uscire da qui»

A parlare è stato il ministro ucraino del Commercio estero Taras Kachka, in un’intervista a Le Monde secondo cui «l’80 per cento dei terreni coltivabili è seminato e avremo una produzione di grano paragonabile a quella del 2021, anche se il concime e il gasolio per i motori mancano. Ci sarà un po’ meno di mais. Ma globalmente siamo in grado di esportare nel mondo intero un volume di grano paragonabile a quello dell’anno scorso. Il problema è che non riesce ad uscire dal Paese». Nel 2022 il Pil dell’Ucraina dovrebbe essere più basso del 30-40 per cento: «Ma la realtà è più complessa – ha concluso – quanto alle distruzioni, siamo attualmente a 24 mila km di strade e 38 milioni di metri quadrati di abitazioni. Le stimiamo in 100 miliardi di dollari (93 miliardi di euro) in valore contabile e in 600 miliardi di dollari come impatto negativo. Se mettiamo insieme tutte le perdite, arriviamo probabilmente attorno ai 1.000 miliardi di dollari».

09.00 – Kiev, i russi si sono ritirati a Severodonetsk

Il capo dell’amministrazione militare regionale ucraina, Serhii Gaidai, ha annunciato su Telegram che l’esercito russo avrebbe subito perdite significative nell’area di Severdonetsk, Toshkivka e Oskolonivka, nella regione ucraina del Lugansk (est), in seguito alle quali sarebbe stato costretto a ritirarsi. Un altro ponte tra Severdonetsk e Lysychansk sarebbe stato inoltre danneggiato. «Il nemico ha bombardato più volte Severdonetsk, ci sono stati almeno tre pesanti bombardamenti e in alcuni luoghi sono scoppiati combattimenti di strada. Di conseguenza, 14 condomini sono stati danneggiati. Anche il vicino villaggio di Synetskyi… è stato gravemente bombardato», ha aggiunto, per concludere: «In totale, otto attacchi nemici sono stati respinti nelle ultime 24 ore. Cinque carri armati, dieci unità di veicoli corazzati da combattimento e quattro veicoli nemici sono stati distrutti».

08.45 – Matteo Salvini: «Mi piacerebbe che tutti potessimo andare a Mosca»

Ieri sera si è diffusa la notizia secondo cui il segretario della Lega Matteo Salvini potrebbe presto recarsi a Mosca. Non è chiaro se abbia intenzione di incontrare Vladimir Putin, ma sembra aver confermato che l’ipotesi è già sul tavolo, scatenando l’ironia del segretario dem Enrico Letta che ha commentato: «Mi stupisce arrivi così tardi perché va dove naturalmente gli batte il cuore fin dall’inizio. Evidentemente lo considera un luogo dove andare». Stamattina, Salvini è tornato sull’argomento a Sabato Anch’io su Rai Radio Uno: «Il mio è un rafforzare l’opera del governo, non è un sostituirmi a nessuno. Il 2 giugno a Mosca? Non dipende da me. Sono piccolissimo e faccio quello che posso, mattoncino su mattoncino», ha dichiarato il leader del Carroccio, per concludere: «Qualunque politico dovrebbe fare il suo. Mi piacerebbe che tutti potessimo andare a Mosca. Da Letta battuta di dubbio gusto, non vado a giocare a bocce».

02.10 – Ceceni: «Conquistata linea contatto a Severodonetsk»

Un gruppo di combattenti ceceni avrebbe preso il pieno controllo della linea di contatto con i «nazionalisti ucraini» a Severodonetsk: si tratta della demarcazione tra due eserciti, che secondo il leader della Cecenia Ramzan Kadyrov sarebbe finito nelle mani dei combattenti ceceni bloccando le uscite dalla città. Lo riporta l’agenzia russa Tass. «Un gruppo di volontari russi della Repubblica di Cecena ha preso il controllo completo dell’intera linea di contatto con i banditi: i primi quartieri della città ben fortificata sono già stati sgomberati dalle unità nemiche», ha scritto Kadyrov su Telegram, «la marmaglia dei Banderites (termine con cui si definivano i membri dell’Organizzazione dei nazionalisti ucraini (Oun), ndr) è stata completamente bloccata in città, dal momento che tutte le vie di ritirata sono passate sotto il controllo delle truppe russe».

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