Mancano meno di 12 ore all’apertura delle urne per le amministrative, ma Palermo è nel caos. Secondo quanto risulta all’agenzia di stampa Ansa, sarebbero quasi cento i presidenti e gli scrutatori selezionati che non si sono presentati nel primo pomeriggio per preparare i seggi elettorali in vista del voto di domani, 12 giugno. Molti di loro senza dare alcun preavviso. «Stiamo cercando i sostituti dei presidenti dappertutto», ha detto la responsabile elettorale servizio elettore Alessandra Autore. «Avevamo già allertato gli Ordini degli avvocati e dei commercialisti non appena abbiamo saputo che c’erano dei vuoti e ci sono stati segnalati una serie di nominativi». In diverse sezioni, inoltre, non risultano consegnate decine di migliaia di schede elettorali che vanno firmate per protocollo.
I problemi con le elezioni nel capoluogo siciliano si erano presentati già ieri, quando il comune ha subito un attacco di tipo ransomware che è penetrato in profondità nei sistemi informatici. Sempre ieri, 10 giugno, Francesco Lombardo, candidato al Consiglio comunale per Fratelli d’Italia, è stato arrestato con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso. In tutto, sono quattro i candidati che la Commissione Antimafia ha ritenuto impresentabili secondo il codice di autoregolamentazione e la legge Severino, tre del centrodestra e uno del Partito democratico.
Immagine di copertina: ANSA/ MIKE PALAZZOTTO
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