Gas russo, sale l’allarme in Europa: stop anche per la Francia. Schizzano ancora i prezzi ad Amsterdam

Il ritardo nelle riparazioni del gasdotto Nord Stream 1 sta ostacolando l’importazione di gas dalla Russia in tutta Europa

La Francia ha annunciato che non riceve più il gas russo tramite gasdotto. A darne notizia è GRTgaz, l’operatore del sistema di trasporto del gas francese. La comunicazione è arrivata oggi, 17 giugno, su conferma di Gazprom. La causa è «l’interruzione del flusso fisico tra Francia e Germania», ovvero i problemi tecnici registrati lungo l’impianto del Nord Stream 1, che collega il trasporto del gas tra Mosca e Berlino e quindi ad altre parti dell’Europa. GRTgaz ha fornito comunque dati rassicuranti: secondo quanto spiegato dall’operatore, le scorte francesi sono piene al 56%, un 6% in più rispetto al 50% abituale registrato nello stesso periodo. La fornitura di gas russa all’Europa tramite il Nord Stream 1 era ulteriormente diminuita già ieri, giovedì 16 giugno. Sempre ieri, Mosca aveva messo in guardia i Paesi dicendo che ulteriori ritardi nelle riparazioni del gasdotto – secondo il Cremlino causati dalle sanzioni, ché rallenterebbero il rientro dal Canada di alcune componenti – avrebbero potuto portare alla sospensione di tutti i flussi.


In queste ore Berlino ha affermato che la «scusa» della Russia sulle sanzioni è «tecnicamente infondata», e che Mosca mira piuttosto a far salire i prezzi del gas. Per il cancelliere Olaf Scholz si tratta di una decisione politica: «La circostanza della riparazione non giustifica una riduzione del gas di questa portata (-60% alla Germania, ndr)», ha affermato il portavoce del ministero dell’Economia. Anche Mario Draghi ha detto che la Russia potrebbe utilizzare la questione per esercitare pressioni politiche. Lo stesso problema della Francia e della Germania si è registrato anche in Italia: dopo aver annunciato la riduzione del 65% delle forniture ieri e del 15% due giorni fa, oggi Eni ha dichiarato di aver subito un dimezzamento delle consegne (-50%). A fronte dei problemi, sono balzati ancora i prezzi sulla piazza di Amsterdam. I contratti futures sul mese di luglio segnano un rialzo del 7,75% a 134 euro al MWh.


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