No! La tecnica del Cloud Seeding non è quella delle fantomatiche “scie chimiche”

L’inseminazione delle nuvole è una pratica nota da decenni, ma è limitata a piccoli spazi e i risultati sono incerti

Diverse condivisioni Facebook citano alcuni servizi dei TG che trattano l’inseminazione delle nuvole per provocare la pioggia, usandoli come fonti a sostegno della teoria del complotto delle Scie chimiche. Si tratta del cloud seeding. Del caso si sono occupati anche i colleghi di Pagella Politica. Vediamo di cosa si tratta realmente.

Per chi ha fretta:

  • La teoria delle Scie chimiche non è mai stata dimostrata.
  • Le scie di condensa rilasciate dagli aerei trovano già spiegazioni fisiche banali, note ai fisici da ben prima che emergesse questa teoria del complotto.
  • Il cloud seeding esiste davvero, ma non può determinare il clima e dimostra coi suoi limiti, che le narrazioni cospirazioniste sono infondate.

Analisi

Esaminiamo alcune narrazioni che stanno circolando in merito. «Nel Tg1 del 2017 si parlava di come si potesse modificare il clima e controllare le precipitazioni con delle sostanze tossiche rilasciate nei cieli – continua uno degli autori di questi post -. Come avviene costantemente oggigiorno basta alzare gli occhi al cielo».

Qui possiamo notare subito due fallacie comuni, che ritroviamo spesso nelle narrazioni sulle Scie chimiche: la confusione tra clima e tempo atmosferico; l’idea che basti vedere delle scie nel cielo per dedurre che siano state prodotte apposta per avvelenarci o controllarci. Semplificando molto potremmo dire, che il clima descrive le condizioni meteorologiche medie in una determinata regione del Mondo, nell’arco di decenni; il tempo atmosferico è invece quello di cui parlano i meteorologi in Tv e riguarda tempi e luoghi circoscritti.

Alcuni utenti condividono lo screenshot di un articolo di Repubblica sul Cloud Seeding

Non basta fotografare le scie rilasciate dagli aerei. Bisogna anche capire se per caso vi sono leggi fisiche sufficienti a spiegare il fenomeno. I meteorologi le conoscono da ben prima che negli anni ’90 esplodesse la teoria delle Scie chimiche. Condizioni di umidità, temperatura e pressione atmosferica nelle varie porzioni e quote del cielo possono determinare se il rilascio dello scarico del combustibile permetterà ai velivoli di rilasciare scie continue, intermittenti, persistenti e in grado di deformarsi o incrociarsi con altre nel tempo. Per approfondire suggeriamo la visione del seguente video di Oneira:

Cos’è il cloud seeding

All’origine di queste narrazioni troviamo un articolo di Attivo Tv, dove si afferma quanto segue:

Scie chimiche ammesse dal TG1 […] Scie chimiche confermate persino dal TG1 […] gli esperti russi sarebbero maestri nel controllare le condizioni metereologiche per evitare che pioggia e maltempo possano rovinare importanti manifestazioni”.

Come riportato dai colleghi di Pagella Politica, il servizio in oggetto risale al 10 maggio 2007, ed è stato del tutto decontestualizzato. Anche all’epoca aveva ispirato i teorici del complotto, tanto che esiste una analisi di Paolo Attivissimo del 30 ottobre 2008.

Gli eventi descritti dal servizio si riferiscono alla modificazione locale, su scala molto ridotta e per brevissimi periodi, del tempo atmosferico – continua Attivissimo -, non del clima come asseriscono i sostenitori dell’esistenza delle “scie chimiche”. Inoltre non c’entrano nulla con le presunte “scie chimiche”: per esempio, queste irrorazioni per la modificazione locale del tempo atmosferico non lasciano scie persistenti e non contengono le sostanze citate dai sostenitori della teoria delle “scie chimiche”.

Dal momento che sappiamo come si formano le precipitazioni atmosferiche, da decenni esistono studi sulla possibilità di inseminare le nuvole. Il primo a suggerirlo è stato l’ingegnere tedesco Louis Gathmann nel 1891. Il primo studio di rilievo è apparso nel 1947 sul Journal of Applied Physics. Il principio di base è quello di irrorare delle sostanze in grado di generare a contatto con l’umidità atmosferica dei cristalli di ghiaccio. Si possono usare dei sali, come lo ioduro d’argento. Negli Emirati Arabi Uniti queste sostanze vengono sprigionate mediante dei droni. Per ironia della sorte i limiti di queste tecniche dimostrano proprio che i teorici delle scie chimiche si sbagliano. Infatti tutt’oggi i risultati sono incerti – e stiamo parlando di determinare il tempo atmosferico in zone limitate -, figuriamoci quanto sarebbe difficile e dispendioso applicare queste tecniche per il clima.

Conclusioni

Il cloud seeding esiste davvero ed è noto da decenni. Ma l’inseminazione delle nuvole non ha nulla a che fare con il presunto complotto delle Scie chimiche. Oltre al fatto che ad oggi nessuno è riuscito a dimostrare che esista tale cospirazione; i limiti di queste tecniche rendono già assai difficile determinare le precipitazioni in aree ristrette, quindi è estremamente improbabile che possano essere applicate in scala globale per modificare il clima.

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