L’appello del Pd: «Avanti senza veti». Calenda e Della Vedova insoddisfatti: «Non è una risposta». Domani l’incontro

Il documento dei dem diffuso al termine della segreteria non ha convinto Azione e +Europa, che chiedono un incontro definitivo

Si è conclusa nel pomeriggio di oggi, 1 agosto, la segreteria del Partito democratico. Il vertice del partito si è tenuto in un momento in cui Enrico Letta sta portando avanti delicate trattative con Carlo Calenda per definire le alleanze in vista delle elezioni di settembre. Ma il leader di Azione è sempre più convinto di correre da solo, e tra oggi e domani Calenda dovrebbe annunciare l’indipendenza della sua federazione (che comprende +Europa) dal campo largo che il Pd sta cercando di costruire. Nel documento arrivato alla fine della segreteria, i dem hanno fatto appello a «tutte le forze politiche con cui, dopo le dimissioni del governo Draghi, si è lavorato per fare nascere un campo di forze democratiche e civiche». Si legge nel testo: «Si proceda, senza veti reciproci, a costruire un’alleanza che prosegua nel forte impegno europeista che l’esecutivo guidato da Draghi ha saputo interpretare e che sia in grado di dare all’Italia un governo capace di consolidare la crescita, combattere le diseguaglianze e affrontare con credibilità l’emergenza economica, sociale e ambientale e la difficile situazione internazionale».


I riferimenti a Calenda e i no di Azione e +Europa

Il riferimento implicito è anche alle parole del leader di Azione, che stamattina, intervistato dal Corriere della Sera, si è detto «deluso» dai dialoghi con Letta e i dem e ha definito «improponibile» la coalizione: «Con +Europa abbiamo scritto una lettera che stiamo per inviargli dopo avergli detto 70 volte a voce quali erano le nostre condizioni. Ma Letta sparisce. Ci sta portando avanti da una settimana». Le condizioni di Calenda sono due: tenere fuori Di Maio, Bonelli e Fratoianni dagli uninominali (come farà lui, dice, con Gelmini e Carfagna) e annullare tutte le contraddizioni che esistono tra i programmi dem e Pd.


La risposta è arrivata indirettamente dai vertici dem, che nella nota di oggi pomeriggio scrivono: «Crediamo che sia assolutamente necessario valorizzare quel che unisce e non quel che divide. Ogni divisione oggi rappresenterebbe un regalo alla destra che l’Italia non può permettersi». Ma il documento non ha soddisfatto né Azione né +Europa, che per bocca di Calenda e Benedetto Della Vedova hanno commentato: «L’appello della segreteria del Pd non rappresenta una risposta ai temi politici che abbiamo posto ieri al segretario Letta. Risulta poco credibile, peraltro, il riferimento a una alleanza nel solco di Draghi mentre si mantiene come prioritario l’accordo con forze che sono state sempre all’opposizione del governo Draghi. Vedremo se una risposta ci sarà e quale sarà. Restiamo in attesa».

L’incontro di domani

In un suo post su Twitter, Calenda aveva scritto: «Enrico Letta sei troppo intelligente per considerare questo appello una risposta. Vediamoci oggi con Più Europa e chiudiamo in un senso o nell’altro. Così ci facciamo male tutti. A dopo». Il segretario del Pd non ha tardato a rispondere: «Sono disposto ad incontrarli, ma senza preclusioni: no ai veti e no alle sportellate», ha detto dal Nazareno. «Patti chiari e amicizia lunga. Abbiamo la responsabilità di fare un accordo per un’alternativa alla destra». Secondo quanto si apprende, dovrebbe tenersi domani in mattinata l’incontro tra Letta e Calenda.

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