L’allarme di Berlino: «Nord stream potrebbe essere inutilizzabile per sempre». Mosca: «Stupido incolpare il Cremlino»

Secondo fonti del governo tedesco c’è il rischio che il gasdotto resti inutilizzabile senza un intervento di riparazione immediato. Mosca vuole portare il caso al Consiglio di sicurezza dell’Onu

«Il Nord Stream potrebbe essere inutilizzabile per sempre». È l’allarme dei servizi di sicurezza tedeschi, citati dal quotidiano Tagesspiegel. I tre tubi del Nord Stream 1 e 2 «Sono stati danneggiati probabilmente da un attacco e potrebbero non funzionare più». Secondo fonti del governo, infatti, se non riparati in tempi rapidi «L’acqua salata potrebbe corrodere il materiale di cui sono fatti». Intanto la Russia – secondo l’agenzia Novosti, che cita il ministero degli Esteri russo – intende chiedere una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu sui danni subiti dal gasdotto. Non solo, Mosca si è detta pronta a prendere in considerazione le richieste per avviare un’indagine congiunta dell’incidente alle due linee del gasdotto, se arriveranno dai Paesi europei. Ad annunciarlo è il viceministro degli Esteri russo Alexander Grushko alla stampa russa. «Se ci sono appelli, li prenderemo in considerazione. Per quanto ne so, non ce ne sono stati», ha specificato. Dall’Europa in realtà sono arrivate diverse richieste pubbliche per un’indagine sulla situazione. Questa mattina si è espresso sulla questione l’Alto commissario per la Politica estera dell’Unione europea, Josep Borrell, certo che dietro la fuga di gas non ci sia una «coincidenza». A suo dire, è stato un «atto deliberato», per il quale ha espresso «profonda preoccupazione» e richiesto un’indagine urgente. Ad unirsi all’appello anche il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, secondo il quale dietro le perdite di gas ci sia un «tentativo di destabilizzare l’approvvigionamento energetico dell’Ue».


Danimarca: «Indagine? Serve tempo»

Ma la Danimarca, intanto, mette in allerta sulle tempistiche: «C’è molto gas in uscita, l’esplosione è molto grande, e quindi ci vorrà del tempo, una settimana o due prima che le perdite possano essere indagate scendendo in profondità». A dirlo è il ministro della Difesa danese, Morten Bodskov, intervenendo alla televisione danese Tv2 a seguito di un suo incontro con il segretario generale della Nato.


Le ipotesi della comunità internazionale sulle cause

Da lunedì, 26 settembre, quando è stato registrato un «forte calo di pressione senza precedenti» nel Nord Stream, che trasporta il gas dalla Russia all’Europa passando per la Germania e attraversando il Baltico, sono iniziate le diverse ipotesi sulle cause scatenanti. Berlino non ha dubbi: un «sabotaggio mirato» di Mosca che sarebbe, inoltre, già stato preannunciato la scorsa estate dalla Cia al governo tedesco. Una segnalazione, quest’ultima, definita vaga. A puntare sulla versione tedesca è anche lo stesso ministero della Difesa danese. «Non è un incidente, è stato pianificato, e stiamo parlando di esplosioni molto grandi», ha dichiarato Bodskov. «La Russia – ha spiegato – ha una presenza militare significativa nella regione del Mar Baltico e ci aspettiamo che continui a lanciare sciabolate».

Mosca nega il coinvolgimento: «Dietro ci sono gli Usa»

Accuse che, però, il Cremlino respinge e definisce «stupide e assurde». Il portavoce Dmitry Peskov, che nei giorni scorsi non aveva escluso l’ipotesi sabotaggio, ha dichiarato che l’emergenza sui gasdotti Nord Stream 1 e 2 è un grande problema per la Russia. «Entrambe le linee di Nord Stream 2 – spiega – sono piene di gas, che ora è molto costoso e sta sfuggendo nell’aria». Anche la portavoce del minsitro degli Esteri, Maria Zakharova, taglia corto. «Il presidente americano deve chiarire se vi siano gli Stati Uniti dietro gli incidenti avvenuti al Nord Stream», ha scritto sul suo canale Telegram. In un messaggio successivo ha poi postato il video di una conferenza stampa di Joe Biden risalente a prima dell’inizio dell’invasione Ucraina. «Se la Russia invaderà l’Ucraina non ci sarà più un Nord Stream 2. Vi metteremo fine», si sente dire dal presidente Usa nel filmato. E alla domanda di una giornalista su come gli Stati Uniti potranno farlo, Biden risponde: «Le assicuro che saremo in grado di farlo».

[Il video ritrae Joe Biden in conferenza stampa ed è stato preso da un messaggio del canale Telegram di Maria Zakharova]

Polonia: «Ringraziamo gli Usa»

A intervenire nel merito anche l’eurodeputato polacco Radek Sikorsk, già ministro degli Esteri, che nelle scorse ore ha pubblicato la foto dell’esercito danese in cui si vede la fuga di gas che ribolle nel Mar Baltico. «Grazie, Stati Uniti», scrive sopra per poi spiegare: «Non c’è carenza di capacità di gasdotti per portare il gas dalla Russia all’Europa occidentale, compresa la Germania. L’unica logica del Nord Stream era che Putin potesse impunemente ricattare o fare la guerra all’Europa orientale». E ancora: «Tutti i paesi costieri del Mar Baltico e l’Ucraina si sono opposti alla costruzione del Nord Stream per 20 anni. Ora 20 miliardi di dollari di ferraglia giacciono in fondo al mare, un altro costo per la Russia della sua decisione criminale di invadere l’Ucraina. Qualcuno ha fatto un’operazione di manutenzione speciale».

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